domenica 13 dicembre 2015

Psoriasi.


La psoriasi è una malattia infiammatoria della pelle (ad andamento cronico-recidivante, ma non è infettiva, né contagiosa), che si manifesta con chiazze arrossate a limiti netti, rivestite da squame biancastre facilmente sfaldabili. Interessa principalmente gomiti, ginocchia, cuoio capelluto e regione lombo-sacrale.
La gravità della malattia dipende dall'estensione delle lesioni e, soprattutto per il loro impatto psicologico, dalla loro localizzazione.
A volte può dare bruciore, dolore articolare, prurito e perfino sanguinamenti.

Pur essendo inizialmente una malattia cutanea, può essere accompagnata, nelle forme più gravi, da patologie come celiachia, morbo di Crohn, artrite psoriasica, depressione, ipertensione, disturbi renali, malattie metaboliche e cardio-vascolari (aumento dei livelli di colesterolo e trigliceridi, aumento del rischio di diabete e infarto), ecc.
Tutte malattie del tipo Th1.

La malattia, quando le lesioni sono diffuse in parti "sensibili", può pregiudicare i rapporti interpersonali. E non solo.
Può condizionare la vita lavorativa, le normali attività quotidiane, i rapporti affettivi. La persona malata è limitata in alcune attività sportive, al mare, e perfino nel vestirsi liberamente.
La malattia può influire pesantemente sulla qualità della vita.

Le cure mediche sono poco efficaci e mai risolutive (durano per tutta la vita), per cui i pazienti sono poco invogliati a seguirle. Forse perché la psoriasi, nonostante il disagio che può procurare, non viene ritenuta una malattia pericolosa. E tenersela rappresenta il male minore.

Può essere favorita da malattie, farmaci e cattiva alimentazione, che inducono uno squilibrio nelle difese immunitarie.
Migliora notevolmente (o guarisce del tutto) con l'alimentazioneTh2.
Ma ci vuole tempo e pazienza.
Con la dieta migliorano (e qualche volta spariscono) anche le malattie ad essa associate, e si evitano gli effetti collaterali dei farmaci.

lunedì 9 novembre 2015

Osteoporosi.


L'osteoporosi è la riduzione della densità ossea.
Quando i minerali contenuti nelle ossa si riducono, l'osso diventa meno resistente e può rompersi più facilmente.
Ma l'osso non è inerte : è una parte viva dell'organismo. Le cellule che lo formano nascono e muoiono in continuazione. Il ciclo di sostituzione e rimodellamento dura per tutta la vita.
L'osteoporosi si manifesta quando questo processo non funziona come dovrebbe : nel senso che viene riassorbito più osso di quanto se ne formi.
Ciò significa anche che è sempre possibile nutrire l'osso, per alimentare la sua riformazione.

Molti sono i fattori che influiscono su questo processo, per cui è necessario :
a) fornire all'organismo tutti gli elementi minerali di cui necessita (tra cui il Calcio);
b) fornire un'adeguata quantità di vitamina D ;
c) fare attività fisica : basta anche soltanto camminare. E' da evitare, nel modo più assoluto, la sedentarietà.

Ma non basta, perché la causa principale dell'osteoporosi, non è la mancanza di Calcio, ma è l'infiammazione. 

Infatti :
1) “I Paesi con più alte assunzioni di Calcio, hanno le percentuali più alte di fratture.” In Cina, dove non si beve latte, si è quasi agli ultimi posti ( meno fratture).
2) I Bifosfonati,  farmaci per l’osteoporosi, sono accusati di procurare fratture più gravi !
3) C'è chi sostiene che l'osteoporosi, da un semplice fattore di rischio, sia stata trasformata in una malattia : forse, per fare soldi con i farmaci e con le cure.

- “L'osteoporosi aumenta il rischio di fratture!” - dicono.
Questa affermazione è poco veritiera, se non completamente falsa : infatti,  uno studio condotto dall'Università di Tampere (Finlandia) e pubblicato il 17 gennaio 2008 sul British medical journal, dimostra :

a) che 8 fratture su 10 avvengono in persone che non hanno l'osteoporosi ;
b) che la causa di 9 fratture su 10 è una caduta, la quale non si può prevenire con i farmaci.
Per evitare il 90% delle fratture, quindi, non serve prendere medicine, ma soltanto fare più attenzione a dove si mettono i piedi.

Purtroppo, alcuni farmaci (come il cortisone), la depressione e le malattie infiammatorie del tipo Th1, favoriscono l’osteoporosi.
Come pure un'alimentazione sbilanciata.

Un’adeguata assunzione di vit. D riduce il rischio. Meglio ancora, l’esposizione al Sole.
Fondamentale è anche l’equilibrio acido-basico : il citrato di Magnesio, per esempio, fa aumentare la densità ossea (insieme a tutti gli alimenti alcalinizzanti). Il citrato riduce la formazione di calcoli renali e fa assorbire il Calcio in misura maggiore.
Il Calcio si può assumere anche con le acque minerali che ne sono ricche, come : S. Lucia, Uliveto, Sangemini, ecc.
Può aiutare bere acqua minerale ricca di Calcio (> 200 mg/l), alcalina (bicarbonato > 1000 mg/l), e povera di solfato (< 50 mg/l).

Carne e latticini, invece, sono acidificanti e costringono l’organismo a sottrarre Calcio per tamponare l’acidità.
Il latte e i latticini aumentano anche lo squilibrio immunitario in senso Th1, e favoriscono l'infiammazione che, come abbiamo detto, è il fattore più importante per lo sviluppo dell'osteoporosi.
Anzi, negli ultimi anni, l'osteoporosi sembra più diffusa, nonostante siano aumentati i consumi di latte e derivati; nonostante le cure mediche ; ed è più alta nei Paesi dove si consumano più latticini.
Gli studiosi, in particolare, hanno riscontrato una correlazione tra elevato consumo di latte, fratture ossee e un rischio aumentato di mortalità.
(Come dire che il latte, oggi, può fare più male che bene).
Inoltre, un introito eccessivo di Calcio, senza l'intervento della vitamina K2, che è indispensabile per fissare il Calcio alle ossa, non permette di evitare la calcificazione delle arterie e dei tessuti molli.

I fattori decisivi per evitare l'osteoporosi, quindi, sono :
1. l’attività fisica : lunghe camminate al Sole.

domenica 25 ottobre 2015

Arteriosclerosi.


L'arteriosclerosi è l'invecchiamento delle arterie che compare, generalmente, con l'avanzare dell'età, ma può manifestarsi anche nei giovani. Consiste nell'indurimento delle pareti arteriose a causa dell'accumulo di tessuto fibroso (rigido) a scapito di quello elastico.
Se le arterie sono rigide e non più elastiche, perdono la capacità di dilatarsi in base alla richiesta di sangue dell'organismo e rendono più difficoltosa la circolazione del sangue stesso.
Un’ora di sonno in più, fa diminuire del 40% la calcificazione delle arterie : ma come si fa a dormire, se il sonno anziano è difficile ?
Anche l'eccesso di vit. D può provocare la calcificazione delle arterie e pressione minima bassa.
Inoltre, Calcio e vitamina D, senza la vitamina K2, possono essere pericolosi.

Ma che cosa è la vitamina K2 ?
La vitamina K2 (vitamina liposolubile) è un nutriente essenziale che fa parte del gruppo delle vitamine K conosciute soprattutto per gli effetti regolatori sulla coagulazione del sangue da parte della vitamina K1 (K deriva dall’iniziale del termine Koagulation).
La vitamina K1, che si trova negli ortaggi a foglia verde e nei grassi animali, va direttamente al fegato e aiuta a mantenere ottimale il sistema di coagulazione del sangue.
Recenti, invece, sono le acquisizioni sulla Vit. K2.
La vitamina K2 (menachinone) ha la funzione principale di consentire al calcio assunto con l’alimentazione e circolante nel sangue di non depositarsi nelle arterie e in genere nei tessuti molli (come rene, articolazioni, tendini, cuore e cervello) e di depositarsi invece preferenzialmente a livello osseo. La conseguenza è un diminuito rischio di formazione di “placche” calcifiche nelle arterie e un miglioramento della calcificazione ossea (recenti ricerche suggeriscono anche una possibile diminuzione del rischio di lesioni artritiche e della malattia di Alzheimer).

La vitamina K2 avrebbe quindi un effetto di protezione cardiovascolare, osteoporotica e di prevenzione (Alzheimer, calcificazioni diffuse e artrite).

La vitamina K2 è in grado di attivare una proteina che impedisce al Calcio circolante nel sangue (specie se in eccesso) di depositarsi in forma di cristalli nella parete arteriosa e di formare così, insieme al colesterolo, placche aterosclerotiche che possono occludere i vasi e costituire rischio di trombosi.
La vitamina K2 è prodotta, nella sua forma più attiva, dai batteri presenti a livello intestinale. Viene quindi assorbita dalla parete intestinale (sia nel colon che nella parte terminale del tenue) e passa nella circolazione generale dove svolge le sue funzioni. Nella sua forma meno bioattiva è presente nella carne e derivati animali (uova, latte, yogurt intero) : una volta introdotta con l’alimentazione viene trasformata dai batteri intestinali nella forma più funzionale.
La vitamina K2 attiva, inoltre, un ormone proteico chiamato osteocalcina e prodotto dagli osteoblasti, necessario per legare il calcio alla matrice dell’osso. L’osteocalcina sembra aiutare a prevenire il deposito del calcio sulle pareti delle arterie.
In altre parole, senza l’aiuto della vitamina K2, il Calcio (che la vitamina D fa entrare) potrebbe essere dannoso, perché potrebbe aumentare il deposito nelle arterie coronariche, invece che nelle ossa.
Prendere Calcio e vitamina D  in carenza di vitamina K2 potrebbe essere peggio che non prenderli, come dimostrato da una meta-analisi che collega l’integrazione di calcio agli attacchi cardiaci.
Questa meta-analisi analizza studi relativi all’integrazione di solo calcio, senza nutrienti complementari quali magnesio, vitamina D e vitamina K2 che aiutano a mantenere l’organismo in equilibrio.
In assenza di questi importanti cofattori, il calcio può avere effetti negativi, come l’accumulo nelle arterie coronariche, avviando un’eccessiva coagulazione e provocando attacchi cardiaci. Quindi, se si ha intenzione di prendere del calcio, è necessario assicurarsi che sia in equilibrio con la vitamina D e la vitamina K2.

La vitamina K2 è presente negli alimenti fermentati, in particolare nei formaggi fermentati e nel natto (cibo giapponese, che ne è di gran lunga la fonte più ricca).
Si trova anche nelle verdure fermentate (germogli), nella maionese, nel formaggio Brie, nella ricotta di pecora, nel tuorlo d'uovo, nel fegato e in tutti i formaggi stagionati.
Ci sono anche integratori (100 µg/die). (Solgar, 35 euro)
Un eccesso potrebbe favorire eczema e acne.

giovedì 22 ottobre 2015

Aterosclerosi.


L'aterosclerosi è l'infiammazione cronica delle arterie che può causare la formazione di placche (ateromi), che restringono il lume arterioso rendendo più difficile la circolazione del sangue.
Un rischio ulteriore viene dalle placche, che si possono staccare e causare ischemia e infarto.
Esselstyn sostiene che con il colesterolo < 150 mg/dl, ottenuto con una dieta esclusivamente vegana, le placche delle arterie si riducono, fino alla guarigione.
(Esselstyn. Guarire dalle malattie cardiache. Macro ed. 2013.).
Ma senza essere così integralisti, si può migliorare notevolmente la situazione con una alimentazione meno restrittiva e più sostenibile, come indicato più avanti.
L'arteriosclerosi e l'aterosclerosi favoriscono l’infarto.

L'aterosclerosi nasce e peggiora con l’infiammazione.Come tutte le malattie del tipo Th1.
Si cura con : Omega 3, vit. A, Curcumina, Sole, attività fisica, dieta vegana.
Più in generale, con un'alimentazione del tipo Th2.

Le placche delle arterie (aterosclerosi) possono essere ripulite con :
2. Uva rossa e vino rosso.
3. Flavonoidi, quercetina, resveratrolo (e alimenti che li contengono).
4. Fragole, lamponi, mirtilli, more (antociani).
5. Mele (con la buccia) e agrumi (con parte bianca) : contengono pectina.
6. Spinaci, bietole e lattuga verde (contengono luteina).
7. Omega 3 (fluidificanti).
8. Olio d’oliva. Miele.
9. Pomodori : contengono licopene (che ha un forte effetto sulla placca) e carotenoidi.
10. Melegrane. Castagne. Albicocche.
11. Peperoncino.
12. Bromelina (ananas).
(Contengono tutti antiossidanti, del tipo Th2)

13. Attività fisica, ogni giorno.
14. E' consigliabile ridurre i “grassi vegetali” saturi (di palma, di cocco, ecc.) e quelli idrogenati. Ridurre anche i grassi animali.
No, quindi, a : biscotti, merendine, creme al cioccolato, fette biscottate, gelati, ecc.

Vino rosso e arterie.
I polifenoli, contenuti nella frutta rossa, riducono l'aggregazione delle piastrine, rilassano le arterie agendo sulla liberazione di ossido nitrico (vasorilassante fisiologico) e riducono l'ossidazione delle lipoproteine (vini rossi e invecchiati).
Gli antociani (contenuti anche nelle more, nei mirtilli, nelle fragole, ecc.) aumentano la resistenza delle vene e dei capillari; migliorano la sensibilità della retina; aiutano nelle infezioni (cistiti).
Il vino rosso è consigliato ai pasti.
Possibili effetti collaterali (oltre a quelli dovuti all'eccesso) : mal di testa, gonfiore intestinale, reflusso, ecc.

lunedì 12 ottobre 2015

Alzheimer : prevenzione.


Scusa, Francesco, sai dirmi come si chiama quel tedesco che mi piace tanto ?
- Alzheimer, nonna.”

1. Causato, forse, da scarso afflusso di sangue al cervello.
2. Aterosclerosi dell’arteria carotide interna. E’ l’infiammazione, a fare la differenza. I processi infiammatori causano la morte dei neuroni.
3. Può essere, quindi, una malattia infiammatoria del tipo Th1.
4. Ridurre l'infiammazione con la vit. D3, con Omega 3 (pesci grassi), l’aspirina, la Curcumina , olive, aglio, rosmarino, gli estrogeni (legumi), cannella.
Sembra, anche con l’insulina.
Il rischio di Alzheimer potrebbe essere ridotto con antiossidanti nella dieta. In particolare, il resveratrolo e la quercetina : si trovano nella frutta rossa e nel vino rosso.
5) Fa bene ogni cosa che fluidifica il sangue.
6) Mangiare meno Calcio.
7) La carenza di Ferro sembra aumentare il rischio (?)
8) L'eccesso di Ferro aumenta l'infiammazione.
9) Far lavorare le meningi, dicono, aumenta le connessioni tra i neuroni e può rallentare la malattia, ma secondo me, è soltanto un palliativo.
Per conservare il cervello perfettamente funzionante, non conta il passato o l’esercizio intellettuale, ma conta soltanto l’alimentazione. Che deve essere del tipo Th2.
10. Socializzare fa bene, mentre una brutta caduta può anticipare la malattia.
Coltivare relazioni sociali sembrerebbe diminuire il rischio di Alzheimer e allungherebbe la vita.

11. L'Alzheimer sarebbe favorito da alcuni farmaci (tra i quali, gli anticolinergici, le benzodiazepine e, forse, gli antipertensivi).
C'è anche una relazione tra ipertensione e A. : se fossero i farmaci contro l’ipertensione ?

Secondo una ricerca americana ( AGI Salute del 05/06/2009), la Curcumina mostra una elevata attività nei confronti delle placche beta-amiloidi.
Nei topi affetti da malattia indotta, la Curcumina faceva sparire completamente le placche, o ne impediva il formarsi, in via preventiva.
La Curcumina stimola i macrofagi ad eliminare la proteina beta-amiloide, responsabile dei danni cerebrali.

Cura preventiva :
Harpagophytum e/o Curcumina e/o Omega 3 , a giorni alterni. Camminare o fare sport, tutti i giorni.
La curcumina fluidifica il sangue, e può peggiorare l’ulcera gastrica.
Anche gli omega 3 e l'harpagophytum : attenzione!

Fa bene anche Il-6 : guarisce l’Alzheimer nei topi. (Rimuove la beta-amiloide!)
Viene prodotta dai muscoli, con l’attività fisica. (induce >>Th2)

Uperzina A : ( Huperzia serrata ). Anch'essa sembra funzionare contro l’ Alzheimer. Si trova come integratore.

Contro una malattia così devastante, e finché la Medicina non troverà una cura efficace, ogni piccola cosa che aiuta può essere la benvenuta.
Oggi, l'unica cura è la prevenzione.




venerdì 9 ottobre 2015

Alzheimer.


L'Alzheimer non dovrebbe essere chiamato demenza, perché questo termine nel linguaggio comune ha un significato fuorviante.
Essa è una malattia molto seria e gli sfortunati che ne sono affetti, non si meritano di essere etichettati come matti.
Il sintomo più evidente è la memoria che se ne va, piano piano.
Il cervello può essere immaginato come un grattacielo di vetro, tutto illuminato.
Ad un certo punto, le luci iniziano a spegnersi, qua e là, una alla volta, giorno per giorno ; finché dopo anni, rimane buio totale.
E con le luci se ne va, prima la memoria, e poi le funzioni vitali.
E' una malattia fisica, non mentale.
Una malattia di cui i medici non conoscono né le cause, né alcun rimedio.
Sembra che il danno possa essere causato dall'infiammazione e dall'ossidazione, unita alla scarsa circolazione sanguigna a livello cerebrale.
Da qui si dovrebbe partire, per evitare o per prevenire la malattia.

Fanno bene :
1. Dieta ipocalorica, quando necessaria.
3. Maggiore attività fisica.
4. Combattere l'aterosclerosi e fluidificare leggermente il sangue.
5. Controllare flusso sanguigno nelle carotidi.
6. Non abbassare troppo la pressione arteriosa.
7. Non abusare di ansiolitici e medicinali.

Vertigini e acufeni, sensazione di fatica, depressione, mal di testa, (tutte malattie Th1) possono essere (anche) possibili sintomi di Alzheimer.
Le ricerche cominciano a darmi ragione.

Nell’Alzheimer, si verificano accumuli di grandi blocchi di proteine – ha detto Kipnis. - Riteniamo che tali blocchi si accumulino nel cervello a causa del fatto che non vengono rimossi in maniera efficace dal flusso sanguigno”.

giovedì 10 settembre 2015

Gotta


La gotta è una forma di artrite caratterizzata, quasi sempre, da acido urico elevato.
Possono favorire la gotta :
1. Alcuni medicinali : diuretici, ciclosporina, salicilati (Fans), ecc.

2. Alimenti ricchi di purine.

3. Disidratazione.

L' acido urico elevato è l'unico fattore a cui fare attenzione, per la diagnosi.
Al di sopra  di  7 mg/dl si formano più facilmente i cristalli di urato : questo può comportare degli attacchi (notturni) di gotta, che sono molto dolorosi.
Se il valore dell' uricemia arriva a 9, la probabilità di un attacco di gotta è del 90%. Cioè, quasi sicuro.
Il valore dell'uricemia deve scendere un po' : 6 sarebbe il valore ideale, da non superare.

Cosa fare, in caso di gotta :

a) limitare il consumo di alimenti ricchi di purine.

b) Seguire una dieta sobria (un tempo la gotta era definita la "malattia dei ricchi" in quanto tipicamente associata agli eccessi alimentari).

c) Bere liquidi in abbondanza, almeno 2÷3 litri al giorno, specialmente se fa caldo : la disidratazione aumenta il rischio di attacchi gottosi. L'acqua in abbondanza aiuta a prevenire i calcoli renali, cui i gottosi sono particolarmente esposti. Anche gli infusi d'erbe possono essere una buona soluzione per aumentare il consumo di liquidi ; inoltre, alcune tisane diuretiche possono favorire l'escrezione di acido urico in eccesso.

d) Cercare di ridurre il peso corporeo, se in eccceso, evitando diete eccessivamente restrittive; le persone in sovrappeso, specie se con grasso concentrato a livello addominale, sono più esposte al rischio di gotta.
(E' comunque auspicabile una dieta ipocalorica).

e) Evitare il fruttosio come dolcificante, poiché aumenta la ritenzione dell' acido urico; evitare anche di mangiare troppa frutta, miele, marmellate, ecc..
Preferire le fonti di carboidrati complessi e ridurre gli alimenti ricchi di grassi.

Cosa fare, ancora :

1. No, ai diuretici e ai FANS (antidolorifici). ( Uricemia – 10%)
No, alla birra, al lievito di birra, ai liquori, alle frattaglie, ai crostacei, pesci grassi (omega 3), salmone, sgombro, tonno, acciughe, fegato, rene, tacchino, pollo, carne rossa e bianca.

Limitare : legumi (soprattutto, lenticchie), frutta secca (mandorle, arachidi), datteri, banane, pomodori.
No, a : vit. A e D. Cannella, Curry. Probiotici (tipo, Yogurt greco).
Meno grassi saturi e proteine.

2. Bere + acqua (evitare la disidratazione).
Un bicchiere di latte scremato abbassa l'uricemia di un altro 10%.
Sì, alla frutta rossa di stagione, ma con moderazione : ciliegie, mirtilli, cocomero, fragole, melegrane, uva nera, cipolle, lattuga, ecc.
Sì, a : arance e limoni (sciolgono gli urati).

3. Sì, agli alimenti a basso contenuto di purine, che sono: latte, uova, formaggi, verdure, ortaggi, frutta, pasta e cereali.

Ricordarsi che gli alimenti non sono medicine : si devono mangiare meno cose che fanno male, e più cose che fanno bene.
Finché non si sta bene.
In definitiva (e se non ci sono controindicazioni), è consigliabile seguire la dieta Th1.

Se dopo sei mesi l'uricemia non è scesa, o se nel frattempo si accusano attacchi di gotta (ditone del piede, tallone, ginocchia, polsi, dita delle mani), il medico potrà prescriverci i farmaci che riterrà opportuno.

L'uricemia deve essere abbassata lentamente : non più di 0,5 mg al mese. (Ci vorranno 6 mesi di dieta e, forse, i farmaci).

lunedì 20 luglio 2015

Nutrigenomica.


La nutrigenomica è la scienza che studia gli effetti del cibo sui geni.
I geni non determinano da soli la salute o la malattia: funzionano solo se vengono attivati o espressi, e la nutrizione riveste un ruolo decisivo nel determinare quali geni, buoni o cattivi, debbano essere espressi.
Il cibo, infatti, è in grado di attivare o sopprimere geni, per cui può modulare l'attività del nostro Sistema Immunitario.
Può, cioè, sia guarire che causare malattie (a seconda di ciò che mangiamo).
Avrete notato che esistono famiglie dove si ammalano tutti di cancro, oppure dove prevalgono le malattie del tipo Th1 ?
Non è l'ereditarietà, come sostengono molti medici, ma è quello che si mangia, che induce salute o malattia.
Anzi, non esiste tecnologia, farmaco o terapia, che abbia la potenza del cibo nel modulare e correggere i processi metabolici e cellulari.
La stessa alimentazione che previene la malattia negli stadi iniziali (prima della diagnosi) può anche arrestare o far regredire la malattia negli stadi successivi (dopo la diagnosi).

Oggi, la Medicina cura le malattie, ma non riesce più a guarire nulla e nessuno : ha trasformato squilibri passeggeri in malattie croniche e le persone sono diventate malati da curare dalla nascita alla morte, con pesanti effetti collaterali e riduzione della qualità della vita.

Guarire con il cibo è possibile e auspicabile. 

Ma la scienza dell'alimentazione dovrebbe diventare prima una materia di studio per i medici e, contemporaneamente, essere insegnata a scuola ai nostri figli.



giovedì 16 luglio 2015

OGM.


E’ stato brevettato un batterio modificato (OGM) per produrre Biodiesel dai rifiuti organici. 
Trattasi di un Escherichia coli, noto frequentatore del corpo umano.
Se per caso, dovesse tornare nell’intestino, potrebbe trasformare un uomo in .... carburante per auto.
Basta mettere un tubicino nell’ombelico e collegarlo direttamente al motore ....


mercoledì 8 luglio 2015

“Arrotondamento”.


Recentemente ho pagato l’IMU, e quando ho fatto i conti c’era scritto che bisognava arrotondare all’euro la cifra da versare.
Ma in che modo ?
La Circolare numero 3/DF ha fugato ogni dubbio.
Infatti, il documento del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’economia e delle finanze (!) dice testualmente, richiamando la Finanziaria 2006, a pag. 36: “il pagamento dei tributi locali deve essere effettuato con arrotondamento all’euro per difetto se la frazione è inferiore a 49 centesimi, ovvero per eccesso se superiore a detto importo“.

Cioè, fino a 49 centesimi ci vengono scontati. Se il decimale è tra 49 e 100 devono essere arrotondati per eccesso all’unità superiore.
Mi sono meravigliato : la maestra mi diceva sempre (ma era il secolo scorso!) che l’unità è fatta da 100 centesimi. Che il governo abbia cambiato la matematica, magari inserendo le nuove regole nella Costituzione ?
Per essere equo e corretto, l’arrotondamento non deve favorire nessuno : 50 e 50 fa si che, una volta ci rimette il cittadino, una volta lo stato : ma alla lunga tutto si pareggia.
Invece, se 49 sono a favore del cittadino, evidentemente gli altri 51 sono per lo stato.

Ho scoperto, navigando su Internet, che questo modo di fare si chiama “arrotondamento del banchiere”.
Che sia un segno dei tempi ? 

lunedì 29 giugno 2015

La porta invisibile.


C'era una volta …. un piccolo condominio di periferia, circondato da alberi e giardini, con una grande porta a vetri, completamente trasparente, che separava l'ingresso dall'esterno.
Nei dintorni, abitava una vasta e multiforme avifauna che allietava gli inquilini con i suoi cinguettii festosi, ma anche con “altro” …
Il merlo maschio, con il becco giallo, iniziava a cantare alle due e mezza, in piena notte, e fischiettava fino all'alba. Lo sentivo spesso, con il suo verso melodioso e sonoro.
Ora non canta più.
L'ho trovato un pomeriggio, davanti all'ingresso del condominio : a zampe all'aria, morto.
Con mia triste sorpresa, dall'altra parte (interna) della porta a vetri chiusa, giaceva la femmina, marroncina e senza il becco giallo, anch'essa stecchita.
Che cosa era successo ?
Qualcuno forse, stanco di essere “disturbato” dal canto notturno, li aveva avvelenati, gettandoli nell'ingresso ?
Tanta crudeltà e disprezzo per due poveri esseri indifesi ?

La vetrata dell'ingresso, con la porta (a vetri) semiaperta, mi conduce alla soluzione della piccola, ma terribile tragedia familiare.

Il merlo femmina era entrato nell'androne (forse dalla finestra del giardino, forse dalla porta a vetri rimasta aperta), magari seguendo un insetto, o in cerca di cibo nelle fresche aiuole condominiali. La porta a vetri si era rinchiusa, con la molla.
Quando l'uccellino è volato rapido e veloce verso la libertà, ha sbattuto violentemente il capo contro il vetro, invisibile a tutti : una traccia di piume ancora appiccicata sul vetro, restava come prova indelebile del tragico misfatto.
Il merlo maschio, da fuori, preoccupato per il mancato ritorno al nido della compagna, è venuto a cercarla : vedendola riversa al suolo, con un fremito di commozione, è volato verso di lei per soccorrerla e per aiutarla. Ma neanche lui ha potuto vedere il vetro assassino della porta chiusa.
E vi ha cozzato contro. E poi, ancora intontito, ha preso la rincorsa , andandoci addosso una seconda volta, con più forza. Eroicamente, ma inutilmente, perché è caduto, con il cranio fracassato, vittima dell'amore coniugale per la sua compagna.
Speriamo che non abbiano lasciato orfanelli, nel nido....

Proporremo al Condominio di sostituire il portone invisibile.

domenica 21 giugno 2015

Paella (a modo mio).


Per due persone :
  1. Una porzione di pesce pronto per risotti (Esca, o simili).
  2. Olio extravergine d'oliva, 30 g.
  3. Un dado di brodo vegetale.
  4. Piselli finissimi surgelati, 120 g.
  5. Riso Carnaroli, 200 g.
  6. Acqua oligominerale, 550 g.
  7. Un cucchiaino di curcuma in polvere (e/o zafferano).


Mettere in una pentola larga, triplo fondo, il pesce con l'olio e l'acqua per farlo scongelare.
Appena inizia a bollire, aggiungere il dado e il riso.
Cuocere per 18 minuti.
A metà cottura, ricordarsi di aggiungere i piselli e la curcuma (e/o lo zafferano, se piace il colore più giallo).
Il risotto, alla fine, deve asciugarsi abbastanza bene.
Buon appetito!

Tempo di preparazione e cottura : 30 minuti.
(E' un piatto senza glutine)

Importante : per avere un risultato sempre perfetto, ricordarsi di pesare gli ingredienti.

venerdì 15 maggio 2015

1. Gengivite e parodontite. La storia.


La gengivite è un'infiammazione delle gengive.
Una gengivite trascurata può degenerare in una malattia delle gengive più grave chiamata parodontite.

Sintomi :
gengive sensibili e gonfie
gengive brillanti e arrossate
sanguinamento delle gengive
afte, tartaro e alito cattivo
dolore e perdita progressiva dei denti.
Sembra, anche, un aumentato rischio di complicazioni cerebrali e cardiovascolari.

Per evitare questo disastro occorre cominciare subito a prendersi cura dei denti. Come ?
Sentite, la mia storia.

Tutto cominciò dal dentista, molti anni fa.
Avevo una dentatura sana e forte, ma con un dente di troppo : un canino, che non avendo trovato spazio, era cresciuto sopra un altro dente.
Decisi di toglierlo.
Dopo l'estrazione, per riempire il buco rimasto, il “professionista” mi innestò osso di bue (!) e ricucì il tutto.
Dopo quindici giorni mi si formò un bozzo, rosso e dolorante, brulicante di batteri nosocomiali, che si estese lentamente a tutto l'arco dentario.
Naturalmente, a sentire l'illustre cavadenti, la colpa era mia!
(Vi consiglio, se andate dal medico, di portarvi un avvocato).

Fatto sta che cambiai dentista, per curare quella che diventava, sempre più, una parodontite.
Antinfiammatori, antibiotici di tutti i tipi, detartrasi e pulizie dentali... Molti specialisti consultati.
Senza alcun successo.

Un'operazione su tutte le gengive, un quarto di arcata dentaria ogni settimana (si chiamava “curettage”), e tutto sarebbe stato risolto!
Così mi assicurò il nuovo dentista.
Vi risparmio i particolari, ma non eravamo arrivati all'ultimo quarto, che già il primo era tornato a gonfiarsi.
Per evitare ulteriori sofferenze e perdite di tempo e soldi, decisi di tenermi i batteri.
La parodontite, con tutto il corredo di sintomi, dolore e cure inutili, è durata molti anni.
Finché non ho scoperto la vera causa : le mie difese immunitarie erano sbilanciate verso Th1.  (*)
Con la dieta Th2, e con un po' di pazienza, sono guarito per sempre.
E' scomparso tutto, come per incanto : rossore, dolore, gengivite, tartaro e parodontite.
Da quindici anni non ho più mal di denti, né altro.

Forse, la metà delle persone ha le Difese Immunitarie sbilanciate verso Th1.

(*)
Il dentista aveva, forse, ragione ?
No. Secondo me, aveva doppiamente torto :
a) i batteri “nosocomiali” me li aveva regalati lui, con la scarsa igiene del suo intervento.
b) Non conosceva la causa della malattia e aveva sbagliato diagnosi.
c) Aveva ulteriormente torto perché non aveva la minima idea di come guarirmi.

giovedì 14 maggio 2015

2. Gengivite e parodontite.


Molte persone soffrono di malattie parodontali : queste sono malattie infiammatorie batteriche.
Se non vengono curate, possono portare alla perdita dei denti.
Il dentista dà sempre la colpa al povero paziente, dicendo che la causa è, quasi sempre, della “scarsa igiene orale “.
E noi a spazzolare e a soffrire. Cambiamo uno spazzolino al giorno, non mangiamo più dolci...
Ma la parodontite peggiora sempre più.
Quando la malattia si aggrava, i sintomi ci permettono di riconoscere la malattia : gengive che sanguinano, sia durante lo spazzolamento, sia spontaneamente, gengive che si abbassano (recessioni gengivali), sensibilità al caldo e/o al freddo, denti che si muovono, denti che cambiano posizione, alitosi persistente e molto, molto dolore.

Così partono le “cure”: sedute odontoiatriche a non finire, detartrasi, igiene orale, collutori, operazioni chirurgiche gengivali, ecc.
Ma il problema non si risolve, quasi mai.
Perché la causa è, in realtà, un’altra : le difese immunitarie  del paziente sono squilibrate verso Th1.
Ho scoperto che è sufficiente ripristinare l’equilibrio immunitario (dieta Th2) e si torna in perfetta salute. Per sempre.
Oltre a risparmiare un bel po’ di soldi, ed evitare tante sofferenze.

E si guarisce pure dalle malattie cardiovascolari !

Ormai, sono 15 anni che non ho più mal di denti.
 
A volte capita che l'infezione evolva in ascesso, Spesso durante i giorni di festa.
In attesa di reperire un medico e una farmacia aperta, si può utilizzare la tisana con i chiodi : il risultato, spesso migliore degli antibiotici, vi meraviglierà!


mercoledì 13 maggio 2015

3. Gengivite e parodontite.

Complicazioni cardiovascolari, o ricerche fuorvianti ?

Esiste una correlazione tra patologie parodontali e malattie cardiache ?
A sentire molte “ricerche mediche”, sembra che i batteri gengivali possano passare nel circolo sanguigno, causando malattie cardiovascolari, cerebrali e molte altre, come osteoporosi, parto prematuro e perfino aborto spontaneo.
Tanto che molti dentisti ci hanno rifilato per anni una cura preventiva (del tutto inutile) a base di antibiotici.
Ma non potrebbe essere una ricerca medica fuorviante ?
(Oppure, pilotata ?…)

Ictus e infarto sono collegabili, è vero, con la parodontite. Ma non per colpa dei batteri (come sostengono molti dentisti), ma perché la parodontite è il sintomo di una malattia infiammatoria del tipo Th1.
Come lo sono, anche, l'infarto, l'ictus, l'osteoporosi, ecc.

L’infiammazione in bocca è la spia di uno squilibrio del Sistema Immunitario, indice di una scarsa resistenza ai batteri.

Infatti, le analisi hanno trovato, nella mia bocca, sempre e soltanto batteri comuni, compresi quelli tipici degli studi dentistici : quelli che sono presenti sulla bocca di tutti.
Quando le D.I. si indeboliscono, i batteri prendono il sopravvento e causano le malattie infiammatorie gengivali.
Per cui, lo squilibrio immunitario cronico (del tipo Th1 forte) potrebbe essere la causa di tutto.
Curare i denti non previene l'infarto : si curano solo i denti, ma lo squilibrio resta.
Il riequilibrio, invece, con la dieta Th2,  porta alla completa guarigione.
Infatti, con la dieta Th2 si guarisce, sia dalle parodontiti, che dalle malattie del cuore.
Senza medicine, né, soprattutto, medici.



PS.
Dopo l'innesto di una vite di titanio per ancorare un dente artificiale,
qualche volta può succedere che l'osso non si saldi al metallo. Questo avviene perché lo squilibrio Th1 determina il consumo dell'osso, invece della sua crescita !
Con la dieta Th2 si guarisce e l'osso si riforma.

giovedì 7 maggio 2015

Aloe arborescens. Storia.


Una tavoletta di argilla (del 2000 a.C., trovata nella città di Nippur in Mesopotamia) riporta, in caratteri cuneiformi, le proprietà e l’utilizzo dell’Aloe, chiamata Sibaru (da cui, forse, il nome della città di Sibari, nella Magna Grecia, dove la pianta era molto diffusa).
Gli Egizi conoscevano l’aloe fin dal 4000 a.C. e la utilizzavano per scopi curativi e conservativi (imbalsamazione). Papiro di Ebers – XV sec. a.C.

Sembra fosse il segreto della bellezza di Cleopatra, che utilizzava il gel per mantenere la pelle giovane ed elastica.
I Greci e i Romani la usavano come rimedio universale contro le bruciature, le ferite e le ulcere cutanee.

Utilizzo.
1. Ha proprietà purificanti e cicatrizzanti.
2. Stimola le D.I. (contro l'influenza e il cancro).
3. E' antinfiammatoria, antibatterica, antibiotica.
4. E' antinvecchiamento.
5. E' antitumorale. Contiene alcune sostanze capaci di inibire la proliferazione delle cellule malate, e ridurre le metastasi. Viene consigliata anche per mitigare gli effetti negativi della chemioterapia.
6. Riequilibra  la flora batterica intestinale,  in  caso  di :
a) digestione lenta;
b) allergie e intolleranze.

Svolge un'azione emolliente e lenitiva, aiutando a depurare il tratto gastro-intestinale. Stimola la motilità intestinale e risulta efficace anche contro la stipsi.

martedì 5 maggio 2015

Risotto al curry. (per 2 persone)


200 g di riso Carnaroli
400 g circa di acqua oligominerale
30 g di burro
1 vaschetta : cuore di brodo vegetale.
Un cucchiaino di curry (a piacere), parmigiano grattugiato fresco.

Mettere tutto in acqua fredda (pentola triplo fondo) e aspettare il bollore : 18 minuti, ed è pronto.
Ricordarsi di aggiungere il curry e il parmigiano, verso la fine della cottura.
Buon appetito.

Nel curry c'è anche un po' di sale. La quantità dipende dai gusti.
Se è la prima volta, non esagerate (svezzamento). Poi, a volontà.
Attenzione, anche, se siete allergici a uno degli ingredienti.

Le spezie sono tutte antibatteriche, quasi come un antibiotico.
In caso di necessità, può funzionare come un disinfettante generale dell'organismo : è un'altra “medicina” buona e senza effetti collaterali.
Buona salute a tutti.

lunedì 2 marzo 2015

Furto di Civiltà, ovvero il saccheggio dell'Italia.


Multinazionali ed aziende straniere stanno comprando, con il plauso del “nostro governo”, aziende italiane in difficoltà (e non), ricche di conoscenze e brevetti.
Poi si portano all'estero, nel loro Paese, i brevetti, le conoscenze e la clientela (ovvero il genio, il lavoro di decenni e le abilità dei nostri concittadini).
In Italia lasciano una “bad company”, destinata a fallire, o che chiuderanno dopo qualche tempo, lasciando sul lastrico migliaia di famiglie.
Con il “nostro”(sic!) governo che fa pure pubblicità all'estero chiedendo, a destra e a manca, di “investire” in Italia.

Il saccheggio, dicono i libri di storia, è sempre stato opera di barbari e conquistatori.

Mi rifiuto di credere alla stupidità dei nostri governanti …

Dopo la responsabilità dei magistrati, a quando la responsabilità dei politici ?

giovedì 5 febbraio 2015

Il tumore al seno e le terapie inutili.


Un autorevole studio canadese dimostra che oltre il 25% delle donne operate al seno, in realtà non doveva essere operata.

Lo studio ha preso in esame 90.000 donne, seguendole per quasi 30 anni : ha dimostrato che non c'è alcuna differenza tra la mortalità di chi si sottoponeva alle mammografie di screening, ogni anno, e chi invece se ne fregava e viveva tranquilla.
La mortalità per cancro al seno era la stessa, così come la durata della vita. Lo avevo detto, sette anni fa, lo studio canadese lo conferma.
Ma allora, le tanto strombazzate promesse “dell'industria del cancro”?
Fate la mammografia, vi salverete la vita !”
Era chiarissimo, invece, il contrario (soprattutto per i medici); anche con le menzogne dell'”industria del cancro” e la complicità delle istituzioni.
Purtroppo, colei che riceveva la diagnosi di cancro (magari 10 anni prima delle altre) veniva operata e si sottoponeva alla chemioterapia e alle dolorose sofferenze fisiche e psichiche conseguenti, anche se non ne avrebbe avuto bisogno. (E' passato un anno, ma in Italia tutto continua come prima...)
Questo discorso vale anche per il cancro alla prostata, per la tiroide e, secondo me, per tutti i tipi di cancro.
Il progresso della ricerca sul cancro, negli ultimi cento anni, è stato dello 0% !
Anzi, per come si fa oggi, questo tipo di ricerca è oltremodo pericoloso.
Una ricerca vera, sulla prevenzione, dovrebbe tendere a far diminuire il numero dei malati, non a raddoppiarli!

Che fare, allora ?
1. Si potrebbero chiudere gli ospedali oncologici : tanto, non cambierebbe niente...
2. Si potrebbe smettere con le mammografie di screening. Si risparmierebbero miliardi di euro.
3. Soprattutto, ci sarebbero il 30% in meno di malate di cancro al seno.
(Che, in Italia, nei 30 anni di durata dello studio, sarebbero state 400.000 donne sane e felici, in più).

Il 25% delle mammografie positive è, in realtà, “un falso positivo”.
In Italia sono circa 50.000 i casi di tumore al seno, ogni anno. Significa che 12.500 donne, per lo più giovani, ricevono una diagnosi sbagliata. Queste donne vengono operate inutilmente, solo perché la “medicina” (con la “m” minuscola, per non dire di peggio), non sa distinguere le lesioni cancerose da quelle benigne.
E opera tutte.

Sono queste donne che vanno a gonfiare le statistiche delle persone guarite (che altrimenti non ci sarebbero).
La ricerca sul cancro non ha fatto alcun progresso negli ultimi cento anni !

Per il futuro, occorrerà indirizzare le ricerca verso la vera prevenzione.



mercoledì 4 febbraio 2015

Cancro : un fallimento completo.


Donne che si fanno asportare i seni per evitare il cancro.
Inutilmente.
Perché non è l'organo che favorisce il cancro, ma per esempio, il fumo e l'alimentazione carica di pesticidi : se si asporta il seno, il cancro verrà in un altro posto.

Cento anni di lotta hanno prodotto solo la centuplicazione della malattia.

I medici conoscono nome e cognome di ogni tipo di cancro, come si classifica, come evolve.
O come si può prevenire. (La diagnosi precoce, oggi, significa soltanto 10 anni di sofferenza in più).
Cento anni fa, solo il 5% della popolazione moriva di cancro : 100 anni di ricerche e di miliardi spesi, hanno portato la malattia nel 50% della popolazione !
Un fallimento completo. Come per le allergie.
Chi è il responsabile di questi omicidi di massa ?
Nei gialli, per scoprire il colpevole si cerca il movente : chi ci ha guadagnato ?
La risposta è chiara : la “medicina” nel suo insieme (la classe medica e le Big Farma).
Visto che nessuno è “pentito”, che sia il caso di fare a meno anche di loro, per il futuro ?

Oggi è la giornata mondiale contro il cancro...

sabato 31 gennaio 2015

Allergie crociate : quale frutto si può mangiare ?


Chi è allergico deve stare attento a cosa mangia!
E' ovvio, direte ! Ma non è così semplice....
Oggi, infatti, non basta più evitare la sostanza a cui si è allergici : perché in molti altri alimenti  sembra che ci siano delle proteine capaci, per similitudine, di scatenare ugualmente l'allergia. Ecco allora un lungo elenco di alimenti proibiti agli allergici.
Osservando le liste di esclusione  fatte dai “medici”, ci resta ben poco !
Ma non è così !
Primo, perché l'allergia alimentare è, quasi sempre, dose-dipendente   (anche se la “dose” può variare da persona a persona), e mangiare una mela quando si è allergici alla betulla, può essere ininfluente.
Secondo, perché nel momento in cui una persona è malata, qualsiasi cosa gli può scatenare il sintomo. Quando invece è guarita, può mangiare qualunque cibo senza alcun effetto negativo.
Ciò significa che non è la frutta ad essere dannosa, ma la malattia ( o le medicine prese come rimedio …).
Rinunciando a tanti alimenti si rischia di peggiorare il male e incorrere in nuove patologie dovute alla denutrizione.
Tutto questo succede perché si rinuncia, per convenienza o per ignoranza, a curare veramente  e a tentare di guarire una persona allergica.
A volte basta un niente ( se c’è la volontà di farlo ), per guarire da un’allergia.
Che è sempre causata da uno squilibrio del S.I. indotto nel 90% da farmaci  dati a sproposito o inutilmente. Ma i loro effetti collaterali, purtroppo, ci sono sempre.

Spesso per guarire potrebbe bastare un’erba come l’aloe arborescens, o qualche vitamina, o uno yogurt probiotico.
Questo per dire che si può guarire un malato non curando il sintomo, ma lo squilibrio immunitario.

Perché la Medicina (con la M maiuscola), non ci prova ?
O si teme, se il paziente guarisce,di perdere il lavoro ? 

Se anche la frutta e la verdura sono finite tra le cause delle allergie, ci sarà un motivo !
Ma non credo che sia corretto fossilizzarsi sulla frutta “nemica” delle persone, ma occorre fare un ragionamento più generale, di prevenzione : più che le sostanze naturali, non potrebbero essere cambiate le persone ? O meglio, il loro Sistema Immunitario che potrebbe essere squilibrato da un eccesso di medicine inutili (vaccini, paracetamolo, antibiotici, ecc.).
Riequilibrando il S. I. spariranno, come per incanto, tutte le allergie.

E si eviteranno queste inutili “Crociate” alimentari.

Avvertenze.