sabato 22 settembre 2018

Capanna con bacile.


La capanna rotonda con grande bacile centrale, presente in molti villaggi (S. Imbenia, Barumini, Sedda ‘e Carros, Ossi, ecc.), viene rappresentata, in molti libri, con cannelli di acqua che fuoriescono a getto dalla parete e finiscono nel bacile.
Questo non è possibile :
a) perché l’acqua non può fuori-uscire così, essendo senza pressione ( non c’erano ancora i tubi di plastica … )
b) l’acqua, che fuoriusciva dai doccioni di pietra infissi nel muro, cadeva a pochi centimetri dal muro stesso, sulle pietre del sedile.
Considerazioni :
1) il complesso (capanna con bacile e annessi) poteva costituire un … bagno pubblico, al servizio del villaggio.
Assai prima della venuta dei Romani.

2) Sul bancone circolare le persone si risciacquavano, sotto il doccione.

3) Nel bacile centrale poteva esserci molta brace, per riscaldare l’ambiente, oppure, più probabilmente, acqua calda “saponata”, per lavarsi (a volte c'è il buco di scarico...).

4) Qualche volta c'è un forno adiacente : non poteva servire anche per riscaldare l'ambiente ?

5) Quando nessuno faceva il bagno, la capanna con bacile poteva fungere da lavatoio pubblico e fontana del villaggio. I recipienti (anfore) si poggiavano sul sedile, per essere riempiti sotto il getto.

Se pensate che in moltissimi paesi italiani, l'acqua pubblica è arrivata negli anni '60, si comprende meglio il grado di civiltà raggiunto dai nuragici.

6) Di solito la capanna era servita da acqua corrente, proveniente da sorgenti vicine. (Con il pozzo non è possibile alimentare le cannelle con continuità).
Quindi, anche un piccolo acquedotto.
A dimostrazione che i Nuragici erano maestri nell'approvvigionamento idrico.