domenica 25 febbraio 2007

Semifreddo al caffè : " Il Nuraghe".




Dosi :
- 200 g di zucchero
- 2 uova intere + 3 tuorli
- 50 g di burro ( rigorosamente a temperatura ambiente )
- una confezione grande di pavesini, 200 g
- 2 caffettiere di caffè da tre tazze.
- Eventualmente, caffè solubile e cointreau (serve per ottenere un gusto meno acquoso).

Preparazione :
Preparare il caffè : raccoglierne mezza tazzina del primo, più denso. Il resto metterlo in una ciotola per bagnare i pavesini.
In un pentolino alto mettere due uova intere e tre rossi, aggiungere lo zucchero e mescolare con lo sbattitore.
Aggiungere allo zabaglione il burro, a temperatura ambiente (o sciolto), e il caffè più denso (meglio, tre cucchiaini di caffè solubile).
Mescolare il tutto con lo sbattitore fino a ottenere una crema consistente. Se non viene densa a sufficienza, si possono aggiungere biscotti polverizzati (eventualmente, bagnati con il cointreau).

Foderare uno stampo, a forma di tronco di cono, con la stagnola e disporre i pavesini, appena intinti nel caffè (a cui, se piace, si può aggiungere un bicchierino di cointreau), sul fondo e sulle pareti, alternandoli come a formare una muratura di mattoni.
Versare uno strato di crema dello spessore di un centimetro e coprirlo di pavesini , sempre intinti nel caffè.
Continuare facendo vari strati, fino a terminare gli ingredienti. Chiudere superiormente con un’ultimo strato di pavesini.

Mettere il semifreddo in una busta di plastica e congelare, senza rovesciarlo.
Dopo almeno tre ore è freddo e compatto. Si può rovesciare e liberarlo dal recipiente.

Il "Nuraghe" si mangia subito, oppure si conserva in congelatore, anche per ....quattromila anni!

giovedì 22 febbraio 2007

Alimentazione BIO.

Non conosco alcun produttore BIO ( tranne me stesso! ), né a Sassari, né in Sardegna, e non so che cosa si vende, di Biologico, nei negozi.
Ma questo semplicemente perché non l'ho mai cercato ! E perché produco, quasi tutto, quello che mangiamo.
Però compro il latte BIO e ho visto, qualche volta, la pubblicità di alimenti biologici in Sardegna. E sono pronto a scommettere che nell'Isola ci sono centinaia di pastori che producono BIO : la Sardegna è incontaminata, e con un piccolo sforzo si può produrre il formaggio ( e altro ) più genuino del mondo.
Ma forse già lo fanno, e magari lo mandano all'estero, perché qui nessuno lo cerca !

Allora rimbocchiamoci le maniche e cominciamo a cercare : si possono trovare tanti indirizzi utili, di aziende serie e affidabili.

Questo Sito è a disposizione per pubblicare ciò che riuscite a trovare : negozi, vendita diretta, gruppi di acquisto, o altro.

Per cominciare a farsi un'idea :


Associazione Italiana per l' Agricoltura Biologica.


Gruppi di Acquisto Solidale.


Biobank.


S'Atra Sardigna.

- Emporio del Naturale : Sassari- via Deffenu

Biosardinia.


Aziende BIO.

mercoledì 21 febbraio 2007

Uncaria tomentosa

L’Uncaria tomentosa è una pianta originaria della foresta amazzonica.
E’ una pianta medicinale usata per millenni dagli Indios , come principale rimedio per un numero straordinario di malattie. E’ riconosciuta come pianta medicinale di interesse dell’umanità , dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La parte utilizzata nella fitoterapia è la corteccia del fusto e delle radici.
La pianta ha proprietà sovrapponibili, e forse anche superiori, a quelle della
Curcuma longa,
come antinfiammatorio, come immunostimolante e per le sue proprietà anticancro.
L’estratto titolato di Uncaria non presenta tossicità, per cui può essere usata anche per lunghi periodi. Non si conoscono effetti collaterali.
Le dosi consigliate sono di circa 160 mg / al giorno, al mattino. Sempre per 10 ÷ 15 giorni, da ripetere tre ÷ quattro volte all’anno, come prevenzione.

martedì 20 febbraio 2007

Curcuma longa.

La curcuma è una pianta tropicale, originaria dell’India, che viene utilizzata soprattutto in cucina come ingrediente del “curry”.
Nella medicina popolare e in erboristeria si adopera da sempre la radice, per le sue proprietà antiossidanti, immunomodulanti e antinfiammatorie.
L’attività antinfiammatoria è stata dimostrata sperimentalmente, nei confronti dell’artrite reumatoide, ma la pianta è efficace in quasi tutte le malattie infiammatorie.
Altri studi, molti dei quali ancora in corso, confermano le proprietà immunomodulanti della “curcumina”, la quale può bloccare lo sviluppo di alcune forme tumorali, per le sue capacità sia di inibire l’angiogenesi ( formazione di vasi sanguigni che nutrono il cancro ), sia di indurre l’apoptosi delle cellule cancerose ( morte selettiva delle cellule malate), senza effetti dannosi su quelle sane .
Infine è stata dimostrata la sua capacità di influire positivamente sull’aterosclerosi, abbassando i valori di colesterolo cattivo.
Si stanno, ancora, studiando i suoi benefici effetti sulla malattia di Alzheimer e sul fegato.
Come antinfiammatorio si è dimostrata più potente dell’aglio, dell’artiglio del diavolo, dell’olio di pesce (omega 3).

La dose quotidiana dovrebbe essere di circa 400 mg. In via preventiva è sufficiente l’assunzione di una compressa, al mattino, per circa dieci ÷ quindici giorni. Da ripetere tre ÷ quattro volte all’anno.

Per un effetto più potente, si può assumere una cps ogni 12 ore.
L'effetto è simile a un efficace antibiotico naturale. 

La Curcumina modula le Difese Immunitarie in senso Th2.
 
La curcuma longa è indicata per il trattamento dell’artrite reumatoide ; contiene delle sostanze con proprietà antiossidanti, efficaci nel trattamento della psoriasi e delle infiammazioni croniche intestinali. Inoltre ha un importante ruolo nella trasformazione cancerosa delle cellule e amplifica l’attività antitumorale dei farmaci chemioterapici.

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che contribuisce a… :
-proteggere il cervello da demenze come il Parkinson e l'Alzheimer, 
-combattere i batteri,
-garantire una protezione antiossidante,
-calmare il dolore da artrite reumatoide, ecc.
-è un antinfiammatorio superlativo.
-ha un effetto antinfettivo e antibiotico.
Il pepe nero potenzia l’effetto della Curcumina e può curare la vitiligine.
Attenzione allo stomaco!

Fa bene anche per : bronchite, tosse, otite, mal di gola, infiammazioni di ogni tipo, infezioni, occhi rossi, cardiopatie.

lunedì 19 febbraio 2007

Fitoterapici e immunoregolatori.

Le erbe sono state l’unica medicina efficace fino a cento anni fa . Ancora oggi, la metà delle medicine moderne di sintesi deriva da erbe e tradizioni provenienti da ogni parte del mondo.
Nelle piante ci sono principi attivi, a volte molto potenti ed efficaci. Perché non utilizzarli ?
La Fitoterapia adopera queste conoscenze per curare molti disturbi e prevenire molte malattie.
Alcune piante sono particolarmente efficaci nello stimolare e regolare il funzionamento del Sistema Immunitario :

1. Aloe arborescens.


2. Curcuma longa.


3. Uncaria tomentosa


Ci sono, poi, altre sostanze immunostimolanti, tra le quali :
- pappa reale
- ginseng
- lievito di birra.
- ascorbato di potassio.

L’assunzione di tali piante, o integratori, non deve essere prolungata, anche perché gli effetti positivi sono immediati. In genere, dieci ÷ quindici giorni , con dosi anche molto basse ( per esempio, una compressa al giorno, al mattino ), possono bastare.

Effetti collaterali di queste piante :
I capelli tornano colorati naturalmente , la pelle diventa idratata, giovane e bella.
Aumentano il calore prodotto e la resistenza fisica ; passa la stanchezza, il raffreddore, l’influenza, i dolori reumatici. Potrei continuare per tre giorni, e sono tutti effetti collaterali positivi, al contrario delle medicine !
In ogni caso, è bene parlarne con il proprio medico, soprattutto se si stanno facendo altre cure, anche se, in genere, non si conoscono controindicazioni.
Smettere immediatamente se si ha qualche reazione allergica. ( Molto improbabile ).

sabato 17 febbraio 2007

I pesticidi.

I pesticidi contenuti, più o meno, in tutti gli alimenti moderni, sono essi stessi la causa del cancro.
I vegetali sono trattati con insetticidi, che sono veleno per gli insetti, ma lo sono anche per l’uomo. E’ solo la dose, bassissima, che fa la differenza : sufficiente per uccidere i piccoli animaletti, ma insufficiente per il grosso organismo dell’uomo.
Ma una piccola dose, che fa un piccolo danno, se ripetuta ogni giorno, può superare le difese immunitarie, soprattutto se le trova indebolite per qualche altro motivo.
Inoltre le piccole dosi si possono accumulare, se non vengono adeguatamente smaltite, oppure se si sommano alle piccole dosi di altri alimenti.
La legge prevede la Dose massima giornaliera consentita, per un singolo alimento, ma non considera la somma tra i vari alimenti, per cui risulta facile superare la dose massima ammissibile. Inoltre, ( non è uno scherzo ), la “legge” prevede la dose massima per ciascun pesticida , ma se l’agricoltore usa cinquanta pesticidi diversi, noi ingurgitiamo cinquanta dosi massime ammissibili !
Per evitare di soccombere ogni giorno, dobbiamo, quindi, diminuire il peso dei pesticidi, cercando alimenti che ne sono privi : gli alimenti provenienti da Agricoltura Biologica.
Se questi alimenti sono ancora pochi e pressoché introvabili, la colpa è nostra .
Solo una maggiore richiesta potrà incentivare l’offerta, che sarà sempre più varia, migliore ed economica.
Coltivate e fate coltivare BIO !

Alimentazione BIO.

venerdì 16 febbraio 2007

Alimentazione anticancro.

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità il 90% delle malattie ( e il 75% delle Spese sanitarie ) possono essere prevenute modificando l’alimentazione e lo stile di vita.
L’alimentazione anticancro si basa sul fatto che il cancro, prima di svilupparsi, parte da una o più cellule microscopiche che possono essere distrutte dal Sistema Immunitario dell’organismo, se adeguatamente rafforzato. Cosa che , invece non riesce a fare la chemioterapia.
Studi scientifici hanno dimostrato che alcuni cibi possiedono proprietà preziose per fortificare le difese del corpo. Vediamole insieme.

La dieta deve essere la più varia possibile.
Preferire sempre la frutta e la verdura di stagione : oltre ad essere più “naturale”, costa anche meno.

Alimenti da inserire nella dieta quotidiana : non tutti insieme, ovviamente ! Ma bisogna cercare di mangiarne uno o due al giorno ( sempre di stagione ) :

1. Frutta rossa e vino rosso ( contengono potenti antiossidanti , contro i radicali liberi ) : uva rossa, mirtilli, ciliegie, fragole, susine rosse e blù, cocomero, melegrane, pomodori, ecc. Sono anche antinfiammatori.
2. Sulforafano :contenuto nei broccoli, ravanelli, cavoli, ecc.
3. Capsaicina : peperoncino piccante (quello vero ).
4. Aglio e cipolla.
5. Sale, olio, olive.
6.  Vit. C : arance, kiwi, fragole, ecc.
7. Alcuni probiotici : L. acidophilus, B. Bifidus, L. Casei.
8. Le vitamine del gruppo B (in particolare la B12) + Selenio + Zinco. 
9. La vit. E, contenuta nella frutta secca e olio d'oliva. 
10. Tè verde ( dicono che faccia bene, ma la quantità di sostanze presenti in una tazza di tè è molto scarsa ….).

E’ chiaro che la frutta e la verdura, per non perdere tutta la sua efficacia , deve essere il più possibile BIO.

Inoltre è necessario rinforzare le Difese Immunitarie, assumendo integratori in caso di necessità.

giovedì 15 febbraio 2007

Una storia curiosa.

Vorrei raccontarvi una storia curiosa.
Nella famiglia di mio padre erano in sei, tra fratelli e sorelle. Altri sei erano nella famiglia di mia madre. Ambedue originari di un piccolo paese dell’Appennino.
Negli anni cinquanta molti emigrarono nella città vicina, o nella grande città di Roma, per trovare lavoro e vissero lì con le loro famiglie.

Una sorella di mio padre emigrata nella città vicina è morta di cancro, come pure il marito, in età relativamente giovane.
Una sorella di mia madre e il marito, anch’essi nella città vicina, sono morti di cancro all’età di quarant’anni circa.
Un fratello e una sorella di mia madre sono morti di cancro nella grande città.
Un’altra sorella di mio padre è stata operata di cancro ancora giovane.
Tutti, dico tutti, quelli emigrati sono morti di cancro.

Di quei quattro rimasti nel paesino, dove potevano coltivarsi l’orticello, allevare il maiale e i conigli, dove potevano mangiare frutta e verdura BIO, ( anche se molti generi alimentari erano acquistati ), due sono morti in tarda età , per problemi circolatori, due sono ancora vivi, vecchi e sani.

Chi è vissuto in città, acquistando tutti gli alimenti, è morto di cancro.
Chi è vissuto nel paese, NO.
Certo, si muore lo stesso, con il cuore o altro, ma non di cancro !

Cosa volevo dire ?
Che il cancro viene per il 25% dal fumo ; per il 60% dall’alimentazione.
Se non si fuma, e si mangia BIO il più possibile, il cancro è quasi debellato.

Questa, e solo questa, è la vera prevenzione.

mercoledì 14 febbraio 2007

Prevenzione.

La prevenzione dei tumori si basa su due aspetti fondamentali, più uno :

1. Diminuire il più possibile l’assorbimento di sostanze cancerogene, con  l'alimentazione BIO.
2. Aumentare le difese del Sistema Immunitario.


Fitoterapici e immunoregolatori.

Alimentazione anticancro.

Il terzo, invece, propagandato dalla medicina ufficiale , si basa sui chek-up periodici.
Quest’ultimo non fa prevenzione, ma permette di scoprire più precocemente la malattia per poterne ritardare l’esito finale.
Ma ormai la malattia è in atto. Invece, prevenzione vuol dire fare il possibile perché la gente non si ammali.
Prevenire è meglio che curare, recitava un vecchio adagio. Ma i tempi cambiano, si sa. E il proverbio è diventato : curare è meglio che prevenire. Ma meglio, per chi?

Le sostanze cancerogene vengono introdotte nell’organismo umano in molti modi, ma possiamo sintetizzarne i principali :
a) con l’alimentazione : 60%
b) con il fumo di sigaretta : 25%
c) dall’ambiente (inquinamento dell‘aria, dell’ambiente lavorativo, esami radiologici, ecc. ) : 15% .

Ogni giorno introduciamo nell’organismo sostanze che possono causare il cancro. Ma, per fortuna, non ci ammaliamo, né spesso, né tutti.
Questo perché il nostro corpo si difende con tutte le sue forze. E noi vogliamo e dobbiamo aiutarlo !
Come ?
Con il nostro comportamento, con lo stile di vita, con l’alimentazione.

Primo : non fumare. Il 25÷30 % dei tumori sono da attribuire al fumo.

Secondo : nei limiti del possibile, cerchiamo di scegliere l’abitazione, il lavoro, ecc. lontano da fonti di inquinamento. Anche se in questo campo si può fare veramente poco, perché non sempre siamo in condizioni di scegliere. Però, anche i rischi non sono elevati : 10÷20 % .
Terzo : dove possiamo e dobbiamo fare molto ( o cominciare a fare ) è l’alimentazione che, come abbiamo visto causa la maggior parte dei tumori.

Attenzione, però : negli ultimi cinquant’anni la disponibilità di alimenti di ogni genere , il miglioramento delle condizioni di vita, hanno fatto sì che vivessimo più in salute e più a lungo : quindi continuiamo a mangiare tranquillamente ciò che più ci piace : soltanto pensiamo a quanto può essere importante una sana ed equilibrata alimentazione.
Oggi, che non dobbiamo più sconfiggere la fame (anzi, il contrario), possiamo permetterci di guardare avanti e migliorare la qualità della vita stessa.

Noi possiamo fare molto con il nostro comportamento, con le nostre scelte, con la forza delle nostre opinioni.

martedì 13 febbraio 2007

Aloe arborescens.


La ricetta.
- 350 g di Aloe (aloe arborescens ).
- 500 g di miele, bio, gusto a scelta.
- 50÷60 g di liquore a scelta, sulla base del proprio gusto
(40 % di alcool, altrimenti aumentare o diminuire la dose, purché 20 ÷25 g di alcool puro ).
L’Aloe va raccolta lontano dalla strada, preferendo una pianta esposta al sole. Le foglie ( ne bastano un paio ), devono essere mature, vecchie di 5 anni, ( in genere le più vecchie, sulla pianta, purché integre ), magari raccolte da due piante diverse.
Il miele, vergine integrale, in genere è cristallizzato, ma non deve essere liquefatto scaldandolo : si scioglie da solo, mescolandolo con l’aloe.
L’alcool che, nella ricetta originale di padre Romano Zago, era acquavite, di sapore troppo aromatico, può essere sostituito con liquori meno aspri, tipo cointreau, o altri a scelta, calcolando la dose minima di alcool.
Preparazione :
Le foglie di aloe vanno lavate e asciugate ; con un coltello vanno eliminate le spine, le punte e la base : vanno pesate, tritate a pezzi , frullate fino a ridurle in poltiglia.
L'aloe si mette in un barattolo da un litro, si aggiunge il miele e l’alcool, e si mescola fino a omogeneizzare il tutto. La mescolanza è deliziosa : per una volta la medicina , oltre a far bene, è anche buona !
Il barattolo, chiuso, va conservato in frigo.
Si può prenderne subito un cucchiaio, per abituare l’organismo.

Dosi : due o tre cucchiai al mattino, prima dei pasti, e altrettanti la sera, prima di cena, finché non finisce. L’effetto positivo si nota subito, dopo il primo giorno.
Ripetere la somministrazione ogni tre ÷ quattro mesi, o più spesso, se si vuole.
Controindicazioni : nessuna. Se non si è allergici alla pianta, al miele, o all’alcool.

L’effetto principale è quello di migliorare le difese immunitarie ( ecco la sua fama di anticancro : ben riposta, credo, ma solo preventiva ).
L’effetto più evidente è invece quello di stimolante dell’organismo, al pari di altre sostanze naturali ( pappa reale, ginseng, lievito di birra, ecc. ) : aumento del metabolismo e sensazione di maggior caldo. La persona si sente meglio, diventa più ottimista, si sente più giovane. Forse a ragione.
Produce anche un riequilibrio delle funzioni intestinali, che è poi la causa del miglioramento del Sistema Immunitario.

La pianta.
L’Aloe arborescens, in Sardegna e nelle regioni meridionali vive bene all’aperto : vuole il caldo e il pieno sole, ma , nel resto d’Italia va protetta d’inverno, in serra, oppure in casa.
E’ una pianta grassa e si può moltiplicare a primavera inoltrata ( maggio ), o in estate, mettendo una piantina secondaria sul terreno o sul vaso : attecchisce con estrema facilità.
Come tutte le piante grasse, soffre i ristagni di umidità. Fiorisce con una cascata di spighe rossastre, ogni anno, nei mesi di gennaio-febbraio.

venerdì 9 febbraio 2007

Olive fritte all'ascolana ( quelle vere ! ).

1. Carne di prima scelta, in proporzione :
- Carne magra di manzo o vitello 500 g
- Carne magra di maiale 500 g
- Petto di pollo 200 g

La carne può essere anche di altre qualità, queste sono quelle tradizionali.

2. Cuocere la carne a spezzatino con una carota, sedano e cipolla (poche verdure), con olio extravergine d’oliva , sale, e pepe a piacere (no a rosmarino e aglio !).

3. Macinare la carne cotta e le verdure con il tritacarne ; rimacinarla una seconda volta, per renderla più morbida.
Rimacinare fa la differenza tra il sapore di un'ordinaria polpetta e la consistenza e la fragranza del capolavoro.

4. Pesare la carne macinata.
Per ogni kilogrammo (circa, 60 olive) condire con :  3 rossi d’uovo, parmigiano grattugiato a piacere (20 g ), burro 30 g , una noce moscata intera grattugiata finissima , scorza di un limone bio grattugiata.

5. Impastare bene e amalgamare il tutto : il ripieno è pronto.

Seconda parte.
1. Snocciolare (a elica) le olive verdi in salamoia (intere).

2. Formare delle palline (ovali 3-4 cm) con la carne e avvolgerci intorno l’elica di oliva e premere bene (stringere nel pugno e arrotondare a ovale).

3. Per impanare :
infarinare e scuotere la farina ; immergere nel piatto con le uova intere sbattute e coprire bene con il pangrattato.

4. Le olive sono pronte :
- friggere in abbondante olio di oliva extravergine
e servirle calde, con una fettina di limone. (Se avanzano, fredde sono ottime)
-----
Le olive ripiene si possono congelare crude, in sacchetti-porzione, pronte per essere fritte senza scongelarle.

Il vino consigliato è rosso :
- Montepulciano d’Abruzzo ( Illuminati - Controguerra ).
- Tajanu ( cantina Li Duni ).
- Galana ( cantina di Monti ).

mercoledì 7 febbraio 2007

Il mandorlo : la leggenda.


Fillide era una bellissima principessa che viveva sulle coste della Tracia. Un giorno una nave si fermò e da essa scese un giovane guerriero, in viaggio verso la guerra di Troia.
Fu amore a prima vista, ma Demofonte (questo era il nome del giovane) ripartì presto per la guerra.
La giovane principessa attese per lunghi anni ( ma la guerra di Troia non finiva mai ! ),
finché morì per la disperazione.
La dea Atena, commossa da questa struggente storia d’amore, trasformò Fillide in un albero di mandorlo.
Ma Demofonte non era morto. Quando ritornò e ascoltò la storia, non seppe resistere e corse ad abbracciare ….. l’albero, che, per ricambiare le carezze, si ricoprì con una cascata di fiori.
Il miracolo d'amore si ripete ogni anno, all’ arrivo della primavera.

martedì 6 febbraio 2007

Il mandorlo.

Il mandorlo cresce nelle regioni con clima mediterraneo.
Originario dell’ Asia Centrale fu portato in Italia dai Fenici, e si diffuse anche in Sardegna.
Venne (e viene ancora ) coltivato per la bellezza della sua fioritura, e per i suoi preziosi frutti.
E’ un albero a lentissima crescita ( forse questa è la lunga attesa di Fillide ! ), ma poi ci regalerà ogni anno i suoi doni, per un secolo e oltre.
Il frutto, la mandorla, è un ottimo alimento per i bambini e per gli adulti sportivi : questo perché 100 g contengono oltre 600 calorie ! Ma , a piccole dosi, è una preziosa fonte di acidi grassi polinsaturi che abbassano il colesterolo e i trigliceridi.
Contiene anche una buona quantità di magnesio e vit. E, di potassio e ferro.
E’ ricchissimo di Selenio, di cui sono note le proprietà antinvecchiamento.

Le mandorle sono un ingrediente di base anche per i dolci sardi più buoni : come non ricordare, oltre agli amaretti, il torrone di Tonara e i deliziosi sospiri di Ozieri ?

lunedì 5 febbraio 2007

Coltivazione del kiwi.


Vivo in campagna, e ho sempre coltivato la frutta : di ogni specie, con tante varietà, con produzione abbondante ( per la famiglia ) e soprattutto scalare, in modo da raccoglierne tutti i mesi dell’anno.
Gli aranci che coltivo, per esempio, sono di 4÷5 varietà diverse, e producono frutti , ininterrottamente, per dodici mesi !

Mi sono cimentato con successo anche nella coltivazione del Kiwi. Possiedo 4 piante femminili e una maschile : da parecchio tempo ormai, raccolgo da due a tre quintali di frutti ogni anno.

Il segreto del kiwi.

Sono coltivati a pergolato, ( quadrato, 4 m x 4 metri, e robusto, perché i frutti pesano ). D’ estate il fogliame, folto e rigoglioso, crea una piacevole frescura, mentre d’inverno, dopo la caduta delle foglie a novembre, restano i frutti appesi sui tralci spogli : uno spettacolo, a vedersi ! Solo dove non si rischia il gelo ( zona degli agrumi ) è possibile, però, lasciare i frutti sulla pianta per tutto l’inverno. Maturano scalarmente dai primi di dicembre a tutto febbraio : prima che la pianta inizi a germogliare, vanno tutti raccolti (altrimenti si spaccano ) e conservati in casa, anche per aprile e oltre .

Tutta la frutta e la verdura che coltivo è BIO al cento per cento : se bisogna irrorare di pesticidi ciò che si produce e si mangia , è meglio acquistare tutto al mercato : oltre a fare meno fatica, si risparmia pure !
Il kiwi è un frutto biologico : non ha parassiti, e la pianta non soffre di alcuna malattia.
Qualsiasi intervento con fitofarmaci, oltre ad essere dannoso, è inutile !

Veniva chiamato il frutto della salute, forse per le sue notevoli proprietà benefiche : infatti è un concentrato di nutrienti di alto valore biologico.
Un frutto ( 100 g ) assicura la dose giornaliera di vitamina C.
Uno o due kiwi al giorno combattono efficacemente la stipsi, oltre a ridurre il tasso di colesterolo (merito dell’alto contenuto di fibra : la pectina ).
E’ una fonte rilevante di potassio ( abbassa la pressione arteriosa ), di magnesio e di vitamina E.
E poi è anche buono !

domenica 4 febbraio 2007

Il segreto del kiwi.

Le piantine si acquistano in vivaio e si piantano i primi giorni di dicembre,non più tardi ( come tutte le piante a foglie caduche ). Questo perché, nei quattro mesi invernali, le piantine iniziano a sviluppare le radici, e, di conseguenza, lo sviluppo estivo sarà nettamente superiore.
E’ necessaria una pianta maschile, che riesce a impollinare fino a otto piante femminili.
Se ben coltivati producono già il secondo anno, ma a noi hobbysti, si sa, ritardano sempre un po’. La pianta vive per moltissimi anni.
Va bene un terreno qualsiasi, perché le radici sono superficiali. Dovrebbe avere molto humus, ma si può migliorare il suolo ricoprendolo di erba, foglie, rami tritati della potatura, letame, ecc. I germogli primaverili sono vigorosi, lunghi anche tre÷quattro metri ; soffrono un po’ il vento, che generalmente ne spezza qualcuno, ma senza fare troppi danni. Avendo una grande estensione fogliare, vogliono moltissima acqua per tutta l’estate.
Tutti i fiori femminili si trasformano in kiwi, nessuno escluso. Se sono troppi conviene toglierne qualcuno, (in piena produzione anche due terzi!), magari quelli laterali : un picciolo produce da uno a tre fiori : lasciarne solo uno.
Il segreto è la potatura.
Vanno potati prima che la linfa entri in circolo : anche a febbraio, se non ci sono più frutti sulla pianta. Si lasciano fino a 15÷20 tralci, nelle piante adulte (dipende dalla forza della pianta ) : così si arriva a produrre anche un quintale di kiwi per pianta.
I tralci vanno potati dopo la quattordicesima gemma. Sì, dopo la quattordicesima.
Questo perché i fiori germogliano dopo ( oltre ) la decima gemma : se si taglia il tralcio prima, dopo la terza÷quarta gemma, la pianta non produrrà mai fiori.
Quindi ripeto, perché è la cosa più importante, vanno potati tra la quattordicesima e la sedicesima gemma.
Questo è il segreto del kiwi.