E'
una sostanza contenuta nei semi di molte rosacee (mandorle amare,
pesco, albicocco, susino, melo, ciliegio, ecc.
Forse
per difendere i semi stessi dai predatori.
E'
una sostanza contenuta principalmente nelle mandorle
amare : 30 mg/grammo,
circa 3% in peso di
amigdalina.
E'
contenuta anche nei semi di pesco (2,5%) e di albicocco (armelline,
1%).
100
grammi di mandorle amare possono produrre, nello stomaco, fino a 250
mg di acido cianidrico.
Poiché
35÷100 mg di acido cianidrico possono uccidere un uomo, e poiché
100 g di mandorle amare danno luogo a 250 mg di acido cianidrico,
risulta che circa 15÷20
grammi di mandorle amare
possono essere mortali per un uomo.
Molto
meno per un bambino.
Qualche
volta ho mangiato albicocche
acerbe (semi
compresi), mentre diradavo i frutticini teneri : ho avuto forti
sbandamenti, nausea e vomito
: sintomi tipici di
avvelenamento da cianuro.
La
stessa cosa mi è successa mangiando 3 (soltanto
tre) mandorle amare :
ho vomitato tutta la notte (per fortuna...)
Non
mangiarne mai più di una al giorno.
La
dose letale di cianuro
negli esseri
umani è di 0,5 – 1,5 mg per kg di peso, l’equivalente di circa
50 mandorle
amare. Per i
bambini, il consumo di 5-10 mandorle
amare (o
meno!)
può essere
fatale.
(Tenere
fuori dalla portata dei bambini).
Per
questo è vietata la commercializzazione delle mandorle amare.
La
cottura prolungata neutralizza, in parte, l'amigdalina.
L’EFSA, ente europeo per la
sicurezza alimentare, ha diramato una nota a seguito di studi portati
a termine dai propri esperti scientifici.
“Gli studi evidenziano che
un quantitativo compreso tra 0,5
e 3,5 milligrammi (mg) di cianuro per kg di peso corporeo può
essere letale. Il
gruppo di esperti scientifici dell’EFSA sui contaminanti nella
catena alimentare ha stabilito un limite di sicurezza per
l’esposizione occasionale (nota come “dose acuta di riferimento”
o “DAR”) di 20 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo.
Ovvero 25 volte meno
della più bassa dose considerata letale.
Sulla base di tali limiti e dei quantitativi di amigdalina
normalmente presenti nei semi di albicocca crudi (armelline), gli
esperti dell’EFSA stimano che gli adulti possano consumare un
quantitativo pari a tre semi piccoli di albicocca (370 mg), senza
superare la DAR. Per i bambini piccoli il quantitativo sarebbe 60 mg,
equivalente a circa
mezzo seme piccolo. L’avvelenamento
da cianuro può causare sbandamenti, nausea, vomito, febbre, mal di
testa, insonnia, sete, letargia, nervosismo, dolori di vario genere
ad articolazioni e muscoli, oltre alla caduta della pressione
arteriosa. In casi
estremi può essere fatale”.
Questo non deve però far
prendere le distanze dal consumo delle albicocche, frutto estivo
ricco di sostanze nutritive e di vitamine (soprattutto carotenoidi),
che lo rendono un potente antiossidante naturale, proteggendo
dall’inquinamento atmosferico e potenziando le difese immunitarie.
Il suo consumo stimola anche
la produzione di melanina, che favorisce l’abbronzatura, protegge
la pelle dai raggi solari, migliora la capacità visiva e rinforza le ossa e i denti.
E’ alta la presenza di
minerali come potassio, fosforo, sodio, ferro e calcio.
Nella polpa si trova anche la
presenza di sorbitolo, utile nel rimedio contro la stipsi.
Le albicocche sono inoltre
alimenti ad alto contenuto di fibre, utili per dimagrire e tenere
sotto controllo l’iperglicemia. Tre albicocche contengono 3 grammi
di fibra, pari al 12% del fabbisogno giornaliero e circa 50 calorie
in totale.
Però,
non mangiare
mai i semi delle albicocche, delle mandorle amare,
né quelli del
pesco.
E
attenzione, soprattutto per chi vive in campagna, affinché non li
mangino i bambini.