domenica 16 marzo 2008

L'albero secolare.

Un albero secolare, ma non vecchio, si erge maestoso nel viale cittadino.
Quando arriva la primavera, si sa, anche lui torna rigoglioso a fiorire.
Ma ormai tra gli uomini serpeggia una strana epidemia. A primavera, colpa di questo o quel polline, quasi tutti iniziano a starnutire : è la sindrome allergica, è colpa degli alberi !!!....
Almeno così, dicono i medici.
Pare anche che qualche cittadino, mostrando un certificato medico che attestava l’allergia al polline di un certo albero, abbia preteso dal Comune il taglio dell’albero incriminato : un cipresso, un tiglio, un olivo pluri-centenario, tutti colpevoli di tanto flagello.
Anche se gli alberi erano lì da secoli.

Anche se nelle nostre città, quasi senza alberi, le allergie sono più diffuse che non in campagna.

Ma se non fossero gli alberi ?

Cinquanta anni fa, quando si viveva quasi tutti in campagna, non c’erano molti bambini allergici. Eravamo circondati da alberi fioriti, ma nessuno starnutiva e, quando succedeva, gli si augurava allegramente .....Salute !!
Gli alberi fioriti ci sono sempre stati, ma la malattia non c’era, perché i colpevoli non sono gli alberi !!!

Sono, invece, le medicine inutili i veri responsabili : gli antibiotici e gli antinfiammatori, che i nostri bambini ingurgitano, come se fossero caramelle, e che distruggono il Sistema Immunitario e la salute futura dei nostri figli.
Quindi, non diamo più ai bambini medicine inutili, e torniamo a piantare alberi fioriti, affinché la vita di tutti sia più colorata, più profumata, più bella.

Ma piantiamoli, rigorosamente, di plastica.

giovedì 13 marzo 2008

Economia e statistiche.

I prezzi sono raddoppiati da quando, nel 2002 è entrato in vigore l’euro.
Il detto popolare : mille lire = 1 euro , è stato raggiunto e, nell’ultimo anno, probabilmente anche superato.
E gli stipendi si sono dimezzati.
L’Istat dice che in sei anni l’inflazione è stata del 14 %, ma qualsiasi cosa si vada a comprare, costa più del doppio.
Con gli stipendi, aumentati in base all’inflazione, si compra la metà delle cose di prima.
Perché gli stipendi valgono la metà.

Gongolavano, perché erano quasi riusciti a prenderci per i ....fondelli, manipolando le statistiche, ma il risveglio è stato brusco :
l’Italia è scesa al 23° posto ( quasi all’ultimo in Europa ) nella graduatoria degli stipendi netti di chi lavora : quindi si abbassa ancora, il potere d’acquisto delle famiglie.
Di conseguenza il PIL scende, perché è formato anche dalla somma degli stipendi.
Scendono i consumi, e scenderanno sempre di più.
Crescita zero. Recessione alle porte.
Ormai, l’Italia si avvia a diventare un Paese di poveri.

Viva le statistiche ...... Viva gli economisti !

mercoledì 12 marzo 2008

Intolleranze alimentari.

Le intolleranze alimentari sono causate da una reazione del nostro organismo, nei confronti di uno o più alimenti che non “tolleriamo”, per svariati motivi.

Le intolleranze alimentari possono causare :
- Asma bronchiale, insufficienza respiratoria.
- Allergie gastriche, colite ulcerosa.
- Rinite allergica, eczema.
- Mal di testa.
- Affaticamento, dolori muscolo-scheletrici.
- Infiammazioni, in genere.

Chi ha questi sintomi ( alcuni ), può avere un’intolleranza.
Non è come un’allergia : nell’ I.A. è la quantità di un alimento che fa male ( il troppo). Spesso causano intolleranza i cibi che mangiamo più frequentemente, e che ci piacciono di più !

Per scoprirla, si può procedere in due modi :
1) Rivolgersi a un Centro specializzato. (Tipo : Eurosalus )

2) Seguire il metodo "Fardasé".


Nel primo caso, si potrà risolvere il problema in minor tempo. E’ necessaria, però, una certa spesa : per la Visita, il Test, e le Prescrizioni conseguenti.

Nel secondo caso ( Fardasé ), è necessaria molta attenzione, sensibilità alle reazioni del proprio corpo, e molta pazienza. Ma non costa nulla, e forse è anche più sicuro.

Intolleranze alimentari : metodo "Fardasé".

Si può seguire la strada indicata per il Malditesta.


Oppure si può seguire, per un po’ di tempo, una “dieta semplice”. I risultati si hanno, dopo qualche giorno.

Dieta semplice : riso bollito ; pesce cotto, condito con olio extravergine di oliva, sale ; bietole e insalata verde ( senza aceto ) ; acqua oligominerale.
Il tutto, a colazione, a pranzo e a cena.
Fino a quando non passano i sintomi, e talvolta anche per 15 giorni.

Dopo alcuni giorni, si dovrebbe star bene : tutti i sintomi dovrebbero essere passati.
Se così non è, o non si ha un’intolleranza alimentare,
oppure si è intolleranti ai pochi alimenti mangiati. (L’intolleranza può essere anche a prodotti chimici : per la pulizia del corpo (shampoo), o per la pulizia della casa , o nell’ambiente di lavoro).
In questo caso è consigliabile rivolgersi al proprio medico, che proporrà uno specialista adeguato.

Supponiamo, invece, che sia tutto passato.
A questo punto, si devono reintrodurre gli alimenti, che si mangiano normalmente, in numero di due al giorno : uno al mattino, uno a pranzo.
Entro tre ore dal consumo di un alimento, si possono avere sintomi relativamente “forti” ( e allora si è intolleranti a quel alimento ), oppure niente e si può continuare a mangiarlo tranquillamente.
Se si trova uno o più alimenti a cui si è intolleranti, non bisogna eliminarli dalla dieta, ma semplicemente ridurne il consumo.
Mi spiego meglio : si possono eliminare i cibi che fanno male, per cinque giorni alla settimana, e mangiarli negli altri due ( sempre in modica quantità ).
Di solito, ripeto, si è intolleranti a uno o più alimenti che mangiamo più spesso, o che ci piacciono di più.
E’ importante tenere una lista scritta, per gli alimenti che si mangiano, una per quelli che fanno male, e che andranno limitati nella dieta.

Con un po’ di pazienza, si riesce a guarire completamente.

In generale, è comunque preferibile evitare di mangiare un qualsiasi alimento, tutti i giorni : uno o due giorni di riposo, durante la settimana, non può che giovare.

Nel sito internet "Eurosalus.it"
si possono trovare suggerimenti e consigli.
Anche nel sito "Albanesi.it".
E "Cibo360".

lunedì 10 marzo 2008

Orientamento Nuraghi.

Se i Nuraghi fossero orientati verso il sole che sorge o che tramonta ai solstizi, la direzione della porta d’ingresso sarebbe stata molto precisa e uguale per tutti : chi dice che un certo Nuraghe è orientato, non dice il vero. Perché è certo che, su ottomila Nuraghi, tutti con l’ingresso ( a caso, e variabile ) verso S÷S-E, qualcuno che sia orientato perfettamente con il sole che sorge, c’è sicuramente.
Dice il prof. G. Manca : “Visto il numero elevato di Nuraghi, è molto più difficile che succeda il contrario !”
Inoltre, se fosse vero, ci sarebbero Nuraghi con la porta d’ingresso orientata a N÷W, visto che la direzione è la stessa (sole che tramonta al solstizio estivo) : invece non ci sono !
Ma, soprattutto, hanno un orientamento diverso l’uno dall’altro : purché verso sud-est. Né si può dire che non sapevano contare, che non sapevano dove sorge il sole, o che l’errore è dovuto alla mancanza del navigatore satellitare !
I Nuraghi non sono orientati astronomicamente, perché non c’era alcun interesse ad orientarli.
Invece, sono orientati con il vento, che non ha una direzione precisa : hanno solo la porta in direzione riparata, visto che mancavano le guarnizioni per sigillarla.
Avere la porta orientata a N÷W d’inverno, con il maestrale che soffia e penetra fin nei più remoti angoli del Nuraghe, significa prendersi una bronco-polmonite al giorno !
Con l’ingresso riparato e orientato a S-E, poteva entrare solo lo scirocco, notoriamente caldo.
Inoltre, come si trova un Nuraghe orientato verso il sorgere del sole al solstizio, se ne trova anche qualcuno orientato verso Sirio, qualcun altro verso la polare.
Altri, e sono più di 3.000, sono perfettamente orientati verso La Mecca : forse erano Musulmani e non lo sapevano !

E’ innata la tendenza dell’uomo, in Sardegna, di orientare le capanne, le case, gli stazzi, e perfino le chiese, come sono orientati i Nuraghi : l’uscio è sempre rivolto a SUD-EST, anche quando i campi da coltivare sono alle spalle, in direzione opposta.

In secondo ordine, le porte dei nuraghi erano orientate a S-E, per veder nascere il giorno. I Nuragici non avevano la sveglia, e anche il gallo era poco affidabile : la loro vita si doveva svolgere dall’alba al tramonto, per questioni di “luce”.
Perciò era di fondamentale importanza, soprattutto nei mesi invernali, riuscire a scorgere i primi bagliori del giorno. I Nuraghi erano bui e senza finestre : l’apertura a S-E era la migliore per vedere il cielo rischiararsi, all’alba.
La finestrella sopra la porta d’ingresso, era ideale per scorgere le prime luci dell’alba.

Come ha dimostrato F. Laner, nel suo libro “Accabadora”, l’apertura posta sopra all’architrave, non è una “finestrella di scarico”, perché non è necessaria quella funzione.
Essa, invece, potrebbe avere avuto altri scopi.
In tutte le case, fino al secolo scorso, sopra la porta d’ingresso era ricavata un’apertura, che aveva una duplice funzione : serviva per illuminare il corridoio ( o l'ambiente retrostante ), e per arieggiarlo, quando la porta era chiusa.
Nei Nuraghi, potrebbe essere un indizio della presenza di una porta di legno, che chiudeva l’ingresso durante la notte. Porta che serviva come riparo per il freddo, e impediva agli animali di fuggire.

lunedì 3 marzo 2008

Polenta facile.

Dosi per  4÷6  persone.
- 300 g di farina di mais.
- 1,5 litri di acqua oligominerale
- sale 10 g

In una pentola di acciaio inox triplo fondo ( che diffonde il calore, e non attacca ), versare tutti gli ingredienti : acqua, sale e farina. La farina deve essere posta nell’acqua fredda, perché in questo modo non si formano i grumi. Mettere sul fornello più grande e quando inizia a bollire spostare sul fornello piccolo, a fuoco basso : in 30 minuti è pronta.
Usare un mestolo “gigante”, per mescolare : si fa meno fatica.
La polenta è una base, che poi, deve essere ben condita.

Si versa nei piatti, piani e molto ampi, facendone uno strato sottile ( circa un centimetro di spessore ).
La preferisco condita con ragù al pomodoro, grasso e saporito, e con salsiccia di maiale ( di mia produzione .... ), e abbondante parmigiano grattugiato.
Ma può essere condita a piacimento !

Quella che avanza è ottima, tagliata a fette e riscaldata.

sabato 1 marzo 2008

Scomparsa api.

Vorrei tornare sul tema delle api che stanno scomparendo.

Da una decina di anni, sto notando che le api non hanno più lo spiccato senso di orientamento che le hanno rese famose.
Per esempio, quando facevo le “riunioni” ( da due alveari deboli, se ne creava uno più forte ), le api “spostate” tornavano tutte esattamente al punto in cui si trovava la loro casetta, e si posavano sul sostegno “vuoto”, facendo un glomere.
Oggi non è più così : le api non tornano tutte a casa, ma si disperdono nei vari alveari vicini.

Quando l’apicoltore seleziona le api per allevare le Regine, tiene conto di numerose caratteristiche positive. Seleziona i ceppi che producono più miele, che non sono aggressivi, che resistono alle malattie, che sciamano poco, ecc.
Ma non ho mai letto, che siano state selezionate api con spiccato senso di orientamento : si dà per scontato che sia una caratteristica innata delle nostre amiche predilette.
Se, invece, non fosse così ?
Magari involontariamente, abbiamo selezionato api che non sanno più orientarsi tanto bene.....

Inoltre, è vero che le api si orientano con il sole ( e la danza ce lo dimostra ), ma se si orientassero anche ( o soprattutto ) con il magnetismo terrestre ? Come i piccioni viaggiatori, e forse, come tutti gli uccelli migratori ?
Oggi ( negli ultimi dieci anni ), con la diffusione massiccia dei telefoni cellulari e delle antenne-ripetitori ( se ne stimano più di 100.000, in Italia ), tutta l’atmosfera è satura di onde elettro-magnetiche. Queste ultime sono diffuse ovunque nell’aria, e orientate in tutte le direzioni : non potrebbero interferire con il campo magnetico rilevato dalle api e lasciarle prive di una parte della loro capacità di ritrovare la strada ?

Credo che queste possano essere due ipotesi verso cui indirizzare la ricerca apistica, per trovare la causa dello spopolamento degli alveari.
Le altre cause ipotizzate ( neonicotinoidi, OGM , virus vari, ecc. ), sono fenomeni più localizzati e, da soli, non sono sufficienti a spiegare un fenomeno così generalizzato.
Due domande :
1) Succede solo nei Paesi ad alta diffusione di cellulari, o in tutti ?
2) Succede solo con le nostre regine super-selezionate, o anche in areali più tradizionali ?
Apisticamente.