mercoledì 8 luglio 2015

“Arrotondamento”.


Recentemente ho pagato l’IMU, e quando ho fatto i conti c’era scritto che bisognava arrotondare all’euro la cifra da versare.
Ma in che modo ?
La Circolare numero 3/DF ha fugato ogni dubbio.
Infatti, il documento del Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’economia e delle finanze (!) dice testualmente, richiamando la Finanziaria 2006, a pag. 36: “il pagamento dei tributi locali deve essere effettuato con arrotondamento all’euro per difetto se la frazione è inferiore a 49 centesimi, ovvero per eccesso se superiore a detto importo“.

Cioè, fino a 49 centesimi ci vengono scontati. Se il decimale è tra 49 e 100 devono essere arrotondati per eccesso all’unità superiore.
Mi sono meravigliato : la maestra mi diceva sempre (ma era il secolo scorso!) che l’unità è fatta da 100 centesimi. Che il governo abbia cambiato la matematica, magari inserendo le nuove regole nella Costituzione ?
Per essere equo e corretto, l’arrotondamento non deve favorire nessuno : 50 e 50 fa si che, una volta ci rimette il cittadino, una volta lo stato : ma alla lunga tutto si pareggia.
Invece, se 49 sono a favore del cittadino, evidentemente gli altri 51 sono per lo stato.

Ho scoperto, navigando su Internet, che questo modo di fare si chiama “arrotondamento del banchiere”.
Che sia un segno dei tempi ? 

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