Un
autorevole studio canadese dimostra che oltre il 25% delle
donne operate al seno, in realtà non doveva essere operata.
Lo
studio ha preso in esame 90.000 donne, seguendole per quasi 30 anni :
ha
dimostrato che non c'è alcuna differenza tra la mortalità di chi si
sottoponeva alle mammografie di screening, ogni anno, e chi invece se
ne fregava e viveva tranquilla.
La
mortalità per cancro al seno era la stessa, così come la durata
della vita. Lo avevo
detto, sette anni fa, lo studio canadese lo conferma.
Ma
allora, le tanto strombazzate promesse “dell'industria del cancro”?
“Fate
la mammografia, vi salverete la vita !”
Era
chiarissimo, invece, il contrario (soprattutto
per i medici);
anche con le menzogne dell'”industria del cancro” e la complicità
delle istituzioni.
Purtroppo,
colei che riceveva la diagnosi di cancro (magari 10 anni prima delle
altre) veniva operata e si sottoponeva alla chemioterapia e alle
dolorose sofferenze fisiche e psichiche conseguenti, anche
se non ne avrebbe avuto bisogno. (E' passato un anno, ma in Italia tutto continua
come prima...)
Questo
discorso vale anche per il cancro alla prostata, per la tiroide e,
secondo me, per tutti i tipi di cancro.
Il
progresso della ricerca sul cancro, negli ultimi cento anni, è stato
dello 0% !
Anzi,
per come si fa oggi, questo tipo di ricerca è oltremodo pericoloso.
Una
ricerca vera, sulla
prevenzione,
dovrebbe tendere a
far diminuire il numero dei malati, non a raddoppiarli!
Che
fare, allora ?
1.
Si potrebbero chiudere gli ospedali oncologici : tanto, non
cambierebbe niente...
2.
Si potrebbe smettere con le mammografie di screening. Si
risparmierebbero miliardi di euro.
3.
Soprattutto, ci sarebbero il
30% in meno di malate
di cancro al seno.
(Che,
in Italia, nei 30 anni di durata dello studio, sarebbero state
400.000 donne sane e felici, in più).
Il
25% delle mammografie positive è, in realtà, “un falso positivo”.
In
Italia sono circa 50.000 i casi di tumore al seno, ogni
anno. Significa che
12.500 donne, per lo più giovani, ricevono una diagnosi sbagliata.
Queste donne vengono
operate inutilmente,
solo perché la
“medicina” (con
la “m” minuscola, per non dire di peggio), non sa distinguere le lesioni cancerose da quelle benigne.
E
opera tutte.
Sono
queste donne che vanno a gonfiare le statistiche delle persone
guarite (che
altrimenti non ci sarebbero).
La
ricerca sul cancro non ha fatto alcun progresso negli ultimi cento
anni !
Per
il futuro, occorrerà indirizzare le ricerca verso la vera
prevenzione.
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