sabato 21 gennaio 2017

Influenza : chi è a rischio.


Chi sono le persone anziane a rischio?
Chi è sano, non è a rischio : ha il 97 % di probabilità di non ammalarsi.
E per chi si prendesse l'influenza (lo 0,075%), sarebbe come quella che ha avuto decine di volte nella vita, senza alcuna conseguenza.
Anche chi sta a letto o non esce di casa, per motivi di salute, non è a rischio : perché non entrerà mai a contatto con il virus.
Sembra che le persone veramente a rischio siano soltanto i medici e gli infermieri : ogni anno, quindi, vaccinare solo loro …

Persone con malattie Th1.
Chi ha squilibri del Sistema Immunitario del tipo Th1 : significa che ha difese forti contro le malattie causate dai virus (come il raffreddore, ecc.), ma difese deboli contro i batteri, che sono spesso associati alle malattie da raffreddamento.
Costoro dovrebbero, allora e fin da ottobre, aumentare l'assunzione di alimenti Th2, per combattere meglio i suddetti batteri e anche l'influenza vera e propria, causata dai virus presenti nel vaccino (che sembra siano contrastati meglio da un S.I. del tipo Th2 forte.
Qualora una persona ritenga (sulla base della propria esperienza e/o dietro consiglio medico, che però è scontato) di essere particolarmente fragile e con una salute cagionevole, può decidere di vaccinarsi.

Influenza 2016/17 : quella che ha colpito l'Australia l'estate scorsa (che è la stessa da cui ci dovrebbe proteggere il vaccino) non comporta altro che un po' di raffreddore o mal di gola. Nessun effetto particolare. Anzi, è più debole di quella del 2015/16.
I nostri governanti e i medici lo sanno.
Ma allora, è proprio necessaria la vaccinazione ?
Il rischio (se vi ricordate), non potrebbe essere superiore alla malattia ?





lunedì 16 gennaio 2017

Influenza 2016/17.


1. L’anno scorso non si è vaccinato quasi nessuno. In compenso, si è ammalata la metà delle persone (rispetto alle previsioni).
Che ci sia una “correlazione” ?

2. I bambini si ammalano di più : perché vanno a scuola e si contagiano fra loro ; e perché non hanno mai incontrato il virus, prima.
Ma per loro, non è pericoloso : anzi, aiuta la formazione delle difese immunitarie.
In ogni caso, il 97,5% delle volte è di sindrome da raffreddamento, non di influenza (casi di influenza : 2,5%).

3. Le persone anziane, oltre i 65 anni, non si ammalano quasi mai.
Secondo le statistiche **, si ammalano, in media, meno del 3 % di loro. Di questi (del 3%), soltanto il 2,5% si ammala di vera influenza (come i medici chiamano quella provocata dai virus contenuti nel vaccino) : ovvero, lo 0,075% !
Mi chiedo, allora :
Che senso ha vaccinare i vecchi, se comunque, non sono a rischio di ammalarsi ? (Perché sono naturalmente protetti, in quanto hanno già incontrato virus simili, durante la loro lunga vita).
E' logico spendere milioni di euro, per nulla?
Senza contare gli effetti collaterali, anche gravi, del vaccino! 
4. Perché non vaccinare soltanto le persone veramente a rischio ?
Invece i medici, incentivati a cottimo,  tendono, per soldi, a vaccinare tutti, con la vergognosa complicità delle istituzioni.


* * Estratto dalle "Linee guida 2016/17".

"Come di consueto, lincidenza ha mostrato una diminuzione all’aumentare delletà, e ha raggiunto il valore minimo negli anziani ( 29 casi per 1.000 assistiti, tra gli individui di età pari o superiore a 65 anni).
Nella stagione 2015/16, sono stati segnalati 89 casi gravi e 32 decessi da influenza confermata da 13 regioni e province autonome.
Questa stagione è stata caratterizzata da un numero di casi gravi e decessi sovrapponibile a quanto osservato nelle stagioni precedenti."

32 decessi (ufficiali) contro 11.000, minacciati dalla propaganda pro-vaccinazioni!

giovedì 12 gennaio 2017

Considerazioni sulla meningite.


Il meningococco si trova comunemente nel naso di tutti,  ma può diventare pericoloso quando le Difese Immunitarie sono basse.
Le vaccinazioni, in genere, deprimono le D.I. e potrebbero, esse stesse, aumentare i casi di meningite.

La malattia colpisce 3 volte di più i neonati, fino a un anno. Ma la vaccinazione si fa a 13÷15 mesi! (Inutile e dannosa).
Significa anche, che alcuni di essi sono più deboli immunitariamente.
Quando i bambini crescono non si ammalano più.
Questo perché si rafforza il loro S.I. Anche se vanno all'asilo e aumentano le occasioni di contagio.
Un aumento dei casi può esserci durante lo sviluppo adolescenziale :
anche qui, la rapida crescita potrebbe comportare una caduta delle difese immunitarie.

L'Agenzia europea per i medicinali (EMA) ha autorizzato l'immissione in commercio dai primi mesi del 2014 del vaccino contro il meningococco B, che si è aggiunto ad altri due vaccini già disponibili contro altri gruppi di meningococco : il monovalente contro il gruppo C e il tetravalente contro i gruppi A, C, W135 e Y.
Praticamente un vaccino per tutto! E per tutti!
Eppure... 

In Toscana circola prevalentemente il meningococco di tipo C.
Le persone che si sono vaccinate (oltre un milione, un terzo della popolazione) si ammalano esattamente come gli altri, non vaccinati.
(59 casi, 13 erano vaccinati !
Se per ipotesi, ci vaccinassimo tutti, la meningite colpirebbe ancora, esattamente come prima.
Nel corso della nostra vita, tutti siamo venuti in contatto con il meningococco (e simili) : ma nessuno si è ammalato.
Si ammalano, invece, 200 persone all'anno (la stessa probabilità di essere colpite da un fulmine!), perché tutte immunodepresse per qualche motivo.
Il vaccino risulterebbe, quindi, inutile e dannoso!
Anche perché illude i pazienti.
Ma più che trovare un vaccino efficace, potrebbe essere maggiormente utile rinforzare Th2.
Ovvero, nutrirsi meglio.

sabato 7 gennaio 2017

Meningite.


La meningite è un’infezione causata da un batterio chiamato Neisseria meningitidis, detto comunemente meningococco. Il batterio provoca meningite se colpisce le membrane che circondano il cervello e il midollo spinale, oppure setticemia se raggiunge il sistema circolatorio.
La meningite batterica acuta è dovuta a numerosi batteri, a tre in particolare:
  1. l’Haemophilus influenzae (specie nei bambini, anche se sono tutti vaccinati !);
  2. la Neisseria meningitidis (meningococco);
  3. lo Streptococcus pneumoniae.
Ogni anno in Italia si verificano circa 200 casi di meningite batterica, la forma più pericolosa.
Sono casi sporadici, che rientrano nella normalità epidemiologica della meningite in Italia. Bisognerebbe perseguire penalmente i giornali che amplificano artificiosamente il fenomeno, con il solo scopo evidente di favorire le inutili vaccinazioni.
Purtroppo, si registra ancora il 15% di decessi.
Si tratta di una malattia grave, ma curabile nella maggioranza dei casi se la diagnosi è tempestiva. La diagnosi non è sempre facile, soprattutto nei neonati e nei bambini molto piccoli.


I sintomi.
La meningite è causata da un batterio, presente nelle prime vie respiratorie in oltre il 10÷25% degli individui che ne sono portatori sani, senza dare alcun problema. La maggioranza delle persone, quindi, non sviluppa la malattia e solo in casi rari il meningococco supera le difese dell´organismo provocando la meningite. Più di un quarto della popolazione mondiale è portatrice di Neisseria meningitidis. 
 
Sintomi iniziali : pallore, mani fredde, dolore alle gambe.
Se è un neonato, subito dal pediatra!
Poi : febbre alta, collo rigido, mal di testa, nausea e vomito, confusione, sonnolenza, convulsioni, fastidio alla luce, pianto, irritabilità, scarso appetito.

Anche se viene diagnosticata con tempestività, l’infezione è in grado di evolvere rapidamente e può avere esito fatale, con una letalità che raggiunge anche il 15%  dei casi. In particolare la malattia da meningococco è una delle principali cause di mortalità e di morbilità tra i bambini da 0 a 4 anni e tra gli adolescenti da 15 a 19 anni di età.
Al suo esordio, la meningite batterica può essere confusa (sintomi simili) con altre malattie, come l´influenza. Sono presenti, ad esempio, sintomi analoghi al virus influenzale come sonnolenza, cefalea, inappetenza. In genere, però, dopo 2-3 giorni la sintomatologia peggiora e compaiono: nausea e vomito, febbre alta, pallore, intolleranza alla luce; tipiche la rigidità della nuca e quella all´estensione della gamba.
La meningite nei neonati può manifestarsi con pianto continuo, irritabilità e sonnolenza al di sopra della norma, scarso appetito, pallore e comparsa di macchie cutanee di colore rosso, che non scompaiono alla pressione. Bisogna fare attenzione se il bambino presenta forti mal di testa, rigidità del collo e incapacità di toccare il petto col mento, intolleranza alla luce, sonnolenza, dolori alle articolazioni o ai muscoli, spasmi e stato di confusione.
La meningite batterica viene trattata con antibiotici che vanno somministrati per via endovenosa e in ambiente ospedaliero. 

L´infezione è presente nella gola di persone asintomatiche, i portatori sani, in oltre il 10÷25% della popolazione generale.
La disinfestazione ambientale non è richiesta perché il meningococco C non permane nell’ambiente; non ci sono motivi, quindi, per la chiusura di scuole, asili o altri ambienti comunitari dove abbia soggiornato una persona malata.

"Le vaccinazioni disponibili sono parziali (coprono soltanto il meningococco C), oppure sono inefficaci e di breve durata.
Oggi, se si esclude la Toscana, circola quasi esclusivamente il meningococco di tipo B" (Fonte : Un pediatra per amico).

La vaccinazione (Ist. Sup. di Sanità) non è raccomandata !

Effetti Collaterali del vaccino : febbre molto elevata, sonnolenza, irritabilità, reazioni locali. Gli effetti possono essere amplificati se somministrato insieme ad altri vaccini.