domenica 29 luglio 2018

Cortile Nuraghe Appiu.


Situato nei pressi di Villanova Monteleone, si chiama così probabilmente perché nella zona cresceva il sedano selvatico (Apiu, apium graveolens), molto diffuso in tutta la Sardegna.
Il nuraghe Appiu è un nuraghe quadrilobato, circondato da un esteso villaggio, costruito successivamente nell'età del Ferro.


Questo Nuraghe è speciale, perché finora è l'unico in cui è stato ritrovato integro il cortile coperto.
Situato quasi nel punto più alto della sella, è dotato di una sorgente nelle vicinanze.
Dall'ingresso della stradina per il nuraghe, sulla provinciale Villanova-Montresta, si vede un panorama mozzafiato.
E' stato costruito con blocchi di trachite medio-grandi. Le torri laterali sono molto piccole.
Scavato solo parzialmente, necessita di ulteriori lavori.
La camera principale è ancora sepolta da oltre un metro di terra. Ci sono 3 nicchie, di cui una adatta per salire sul soppalco (non c'è l'architrave, ma termina con un raccordo ogivale).
Sembra, inoltre, che il Nuraghe abbia un altro ingresso sul lato rettilineo del bastione, a E/N-E.
La scala è di camera (rarissima nel Nord Sardegna) e fa presupporre la presenza di un soppalco (o, forse, addirittura due) : il primo, all'altezza della "nicchia" sopra l'architrave d'ingresso, dove si dormiva e da dove si poteva scorgere la luce del giorno con i finestrini allineati.
Il secondo soppalco, più in alto e molto piccolo, spiegherebbe la presenza del secondo finestrone di camera ; un utilizzo ulteriore dello scarso spazio interno.

Ma la caratteristica che rende straordinariamente unico il Nuraghe Appiu (ogni Nuraghe è unico !) è il cortile coperto. 

Infatti, lo spazio tra la torre principale e il rifascio risulta chiuso, ad eccezione di una piccola apertura, molto in alto, che doveva servire per la luce e per l'eventuale uscita del fumo. Perché nel cortile poteva essere acceso il fuoco, che serviva per cuocere gli alimenti, per illuminare le lunghe serate invernali, e anche per riscaldare l'ambiente. Inoltre, il fuoco era protetto e non c'era il rischio che potesse sfuggire al controllo degli abitanti.
Dal cortile si poteva accedere al "bastione" da un'apertura sopraelevata, forse tramite una scala di legno (o un soppalco).
Il finestrone del primo piano è stato costruito decentrato per agevolare, evidentemente, la realizzazione del cortile stesso e lo scarico del fumo.
Un cortile "coperto" avrebbe permesso una fruizione meno disagiata durante le intemperie e il freddo Maestrale.
Durante i mesi invernali, nel cortile, riparato dal vento e dalla pioggia, si poteva accendere il fuoco e vivere al caldo, come in una casa.

Molti altri Nuraghi complessi dovevano avere il cortile coperto.
O, forse, tutti.

Qualche volta la muratura del cortile dei nuraghi aggetta fortemente : è un indizio della chiusura superiore in pietra ? 

Il cortile del nuraghe Palmavera era quasi sicuramente coperto : la muratura, infatti, aggetta fortemente nella parte superiore. (foto sopra)
Inoltre, il cortile stesso è stato trovato ingombro di pietre. Da un lato si sono rinvenuti 30 centimetri di cenere : è la probabile conferma che nel cortile si accendeva il fuoco ?

Nuraghi che ho visitato, con il cortile presumibilmente coperto :
a) N. Appiu : sicuramente coperto.
b) Palmavera (Alghero), Alvu (Pozzomaggiore), S. Barbara (Macomer), Is Paras (Isili), Nuraddeo (Suni) : molto probabilmente coperti.
c) N. Mereu, Orgosolo. N. S. Antine, Torralba. N. Oes, Giave. N. Ruiu (Torralba), (da verificare). S. Barbara, Villanova Truschedu. Lugherras, Oristano, per dire solo quelli che ricordo : probabilmente tutti coperti.
d) Nuraghi Losa e Piscu : coperte zone secondarie.

Il nuraghe S. Barbara (Macomer), il nuraghe Alvu (Pozzomaggiore) e il nuraghe Nuraddeo (Suni) : hanno il finestrone decentrato, come il N. Appiu. Per permettere la copertura, anche più in alto, e per l'eventuale fuoriuscita del fumo (se nel cortile accendevano il fuoco).


giovedì 26 luglio 2018

Cortile nei Nuraghi.


Il cortile nei Nuraghi è uno spazio racchiuso, generalmente, tra la torre principale e la muratura esterna che collega le torri aggiunte.

La sua funzione è molto simile a quella del corridoio nelle case moderne : serve per collegare le varie torri dei nuraghi plurimi con la torre principale.
Ma le sue funzioni possono essere molte altre :
a) è uno spazio per vivere, riparato e raccolto ;
b) è adatto, spesso, per accendervi il fuoco ;
c) qualche volta c'è il pozzo per l'acqua ;

Qualcuno ha detto che il Nuraghe S. Antine riassume ed evidenzia al massimo livello, tutte le caratteristiche fondamentali dei nuraghi.
Anche per me è così.
L'ho visitato molte volte, sia per accompagnare gli amici, sia per cercare di comprendere la funzione dei Nuraghi.
Mi ha emozionato la prima volta, mi lascia meravigliato sempre.
Il cortile mi ha sempre affascinato : era il cuore pulsante dell'edificio, da cui si diramano tutti gli accessi; nel suo spazio si doveva soggiornare più a lungo.
Mi sono chiesto subito il perché dell'aggetto della mastodontica muraglia dell'ingresso : l'aggetto nei nuraghi è fatto sempre per coprire uno spazio.
Mi sono chiesto se, in origine, non fosse stato coperto...

Un cortile "coperto", infatti, avrebbe permesso una fruizione meno disagiata durante le intemperie e il freddo Maestrale, o in genere, nel periodo invernale.
Durante i mesi invernali, nel cortile, riparato dal vento e dalla pioggia, si poteva accendere il fuoco e vivere al caldo, come in una casa.

I cortili dei Nuraghi, secondo me, potevano essere tutti coperti.
Perché :
a) era necessario avere un luogo riparato dove poter accendere il fuoco, visto che dentro il Nuraghe non era possibile.
b) Il fuoco acceso illuminava di sera e riscaldava le mura di pietra. D'inverno, si dormiva in un ambiente più confortevole, mentre d'estate non si correva il rischio che una raffica di vento innescasse un pericoloso incendio.
c) Il cortile diventava il salotto del Nuraghe, dove vivere quando era freddo e piovoso e dove passare qualche ora con gli amici.
Mentre, quando il clima era favorevole, si viveva nello spazio esterno, davanti al Nuraghe.