lunedì 20 maggio 2019

Artrite reumatoide : generalità.


Indice :
a) Artrite reumatoide : generalità.

L'artrite reumatoide è una malattia sistemica, caratterizzata da uno stato infiammatorio cronico, che interessa principalmente le articolazioni periferiche, anche se può potenzialmente coinvolgere ogni organo ed apparato.
"La causa di questa malattia rimane ancora oggi non chiarita, sebbene sia verosimile un’eziologia multifattoriale, in cui cioè fattori ambientali, genetici, ormonali ed infettivi sono coinvolti attraverso complessi meccanismi correlati fra loro."
(Vuol dire che non si ha la più pallida idea delle cause).

È una patologia di tipo autoimmune : è presente infatti un’attivazione anomala del sistema immunitario che è responsabile delle lesioni ai tessuti e della cronicizzazione della malattia.
Le manifestazioni cliniche iniziali sono prevalentemente a carico delle articolazioni, in particolare quelle delle mani, dei piedi e dei polsi, ma anche delle ginocchia, delle anche, delle spalle, della cervicale e della schiena. Sono caratterizzate dalla presenza di dolore, gonfiore, rossore, calore e limitazione di movimento e si distribuiscono in modo bilaterale e simmetrico.
Il processo infiammatorio ha carattere erosivo e può portare ad una completa distruzione delle strutture articolari fino alla deformità e all’anchilosi.
Spesso è presente anche una rigidità articolare al mattino della durata superiore a 30 minuti, che poi tende a risolversi spontaneamente nell’arco della giornata. In alcuni pazienti si possono presentare anche manifestazioni generali come febbre, calo di peso, stanchezza fisica e dolori muscolari.
Il decorso dell’artrite reumatoide è inoltre caratterizzato dalla comparsa di ipotrofia muscolare (perdita di forza e del tessuto muscolare, causato dalla riduzione di attività dovuta alla malattia) e tenosinovite (infiammazione dei tendini e delle loro guaine).
Molti pazienti sviluppano anche manifestazioni extra-articolari. Sono frequenti le infiammazioni delle sierose (pleuriti, pericarditi), un interessamento polmonare di tipo nodulare o interstiziale, le sindromi da compressione dei nervi periferici (sindrome del tunnel carpale) e le manifestazioni oculari, come la cheratocongiuntivite secca e l’episclerite. A livello cutaneo si possono osservare i noduli reumatoidi e sono possibili anche lesioni vasculitiche (ulcere alle gambe, necrosi digitali). Talora vi può essere anche un coinvolgimento renale.

Patologie associate.
L'artrite reumatoide favorisce lo sviluppo di malattie concomitanti. In particolare si assiste ad una maggiore incidenza dell'osteoporosi : essa può essere presente in una forma localizzata ai capi ossei intorno alle articolazioni colpite, e secondaria all’infiammazione locale a livello della membrana sinoviale ; oppure in una forma diffusa : in questo caso è riconducibile a molteplici fattori quali l’infiammazione sistemica, la ridotta attività fisica e l’uso prolungato a scopo terapeutico di corticosteroidi. La principale conseguenza dell’osteoporosi è l’aumentato rischio di fratture.
Alcuni pazienti possono sviluppare una patologia polmonare grave o un’insufficienza renale e dati recenti indicano un’aumentata incidenza di malattie cardiovascolari. Le patologie cardiovascolari, quali l’infarto del miocardio, l’ictus e la vasculopatia periferica, sono correlate al livello di attività infiammatoria e, di conseguenza, sono associate particolarmente alle forme di artrite più aggressive.

Fattori prognostici.
La storia naturale della malattia è estremamente variabile: generalmente è caratterizzata dall'alternanza di fasi di infiammazione acuta e di fasi di remissione clinica. Vi possono essere forme lievi e forme rapidamente ingravescenti, che decorrono senza fasi di remissione.
Al fine di valutare precocemente il comportamento della malattia sono stati individuati degli indicatori predittivi della sua evoluzione. Sono considerati fattori prognostici sfavorevoli alcuni indici di laboratorio, in particolare la presenza nel siero del Fattore Reumatoide, un autoanticorpo diretto contro le immunoglobuline umane di classe G, e di anticorpi anti-proteine citrullinate, e alcuni segni rilevabili mediante indagini strumentali, cioè la presenza all'esordio di erosioni articolari all'esame radiografico.
Influisce negativamente sulla prognosi della malattia anche l'abitudine al fumo; questo, infatti, è uno stimolo irritativo che promuove l'attivazione delle cellule dell'infiammazione e si è dimostrato essere direttamente correlato con la concentrazione del Fattore Reumatoide, con la formazione dei noduli e con lo sviluppo di una patologia polmonare.

Evoluzione.
Il decorso dell'artrite reumatoide è progressivo e ha carattere aggiuntivo, tende cioè ad interessare sempre nuove articolazioni in aggiunta alle precedenti ad ogni riacutizzazione. Il comportamento della malattia è comunque condizionato dalla precocità della diagnosi e dall'inizio del trattamento terapeutico.
Più complicata è l'evoluzione della malattia nei pazienti dove la diagnosi e la terapia sono state tardive, cioè successive alla sedicesima settimana dalla comparsa dei sintomi.

Diagnosi.
Come per tutte le malattie reumatiche autoimmuni, non esiste un unico sintomo o segno clinico o esame di laboratoro che consenta con sicurezza la diagnosi di Artrite Reumatoide. Questo dipende dalla presenza di un insieme di sintomi, segni clinici, dati radiologici e di laboratorio. La caratteristica clinica piu’ comune e’ la tumefazione e il dolore delle articolazioni metacarpofalangee e interfalangee di entrambe le mani, che insieme alla rigidita’ mattutina superiore ad un’ora riflette la severita’ dell’infiammazione articolare. Il dolore alle mani puo’ anche essere presente nell’osteoartrosi, ma alcune differenze aiutano il medico nella diagnosi.
Possono osservarsi noduli reumatoidi di dimensioni variabili, presenti nel sottocutaneo, a livello dei gomiti e nei punti sottoposti a pressione o a microtraumatismo come la nuca, il sacro, i tendini di Achille e i tendini delle mani.
I principali dati di laboratorio utili ai fini della diagnosi sono la presenza di fattore reumatoide e degli anticorpi anticitrullina, mentre la PCR e’ utile nel monitorare l’attivita’ di malattia (il livello è proporzionale alla gravità).
Esami clinici consigliati :
VES, PCR, Emocromo, Fattore reumatoide, Anticorpi anti-peptidi citrullinati, Anticorpi anti-nucleo, sGPT (transaminasi), esame urine completo.


Fonte : http://www.reumatologia.org/patologia01.htm

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