giovedì 26 luglio 2007

Posa dei conci.

L’attrito tra slitta di legno (carica con il blocco di pietra) e rampa di legno, è pari a 0,30 : cioè il 30% del peso della pietra. A questa forza si deve sommare la componente legata alla pendenza della rampa.
I Nuragici avevano capito assai presto, che la difficoltà principale era legata al trasporto delle pietre in altezza.
Se i Nuraghi sono stati costruiti, questo problema è stato da loro brillantemente risolto.
Come ?
Più con l’intelligenza che con la forza.
Ci sono pietre, usate per l’architrave, che pesano anche 5÷6 tonnellate.
E’ vero che, prima di loro, gli Egiziani avevano costruito le piramidi, ma laggiù avevano a disposizione migliaia di uomini, e i Nuragici erano pochi.
Forse, per i nuraghi complessi più grandi, si potevano trovare 50÷60 persone, ma per i primi Monotorre, non credo che si riuscisse a radunare più di 15÷20 uomini.
Forti sì, ma sempre persone !

Il lavoro con massi così grandi, oltre che complesso e difficile, era anche rischioso e bisognava evitare incidenti …. sul lavoro, spesso mortali.
In ogni "villaggio diffuso” c’era un “Maestro” costruttore di Nuraghi : un giovane promettente, in gamba, appassionato, che andava a istruirsi dove, nei dintorni, era in atto la costruzione di un Nuraghe e così imparava il mestiere. Questo per l’ “Architetto capo” , colui che dirigeva il lavoro in tutte le sue fasi, dalla cava di pietre, al progetto, alla realizzazione.
Per tutti gli altri, come era in uso a quei tempi, la partecipazione a tutti i lavori del villaggio, era cosa comune : ogni uomo o donna (sulla base della suddivisione dei lavori maschili e femminili) prendeva parte a tutti i lavori svolti.
Continua…

1 commento:

Anonimo ha detto...

Dalla scala interna, con leve appropriate, lo sforzo sarebbe stato minimo, magari anche con una parte della scala riempita di terra per diminuire l'atrito!!