venerdì 20 luglio 2007

Lo stagno e il bronzo.

In Sardegna manca lo stagno : quindi gli antichi Nuragici difficilmente conoscevano il bronzo, nel senso che non erano in grado di produrlo e lavorarlo.
L’industria del bronzo, più realisticamente, fu portata in Sardegna dai Ciprioti dopo il XIII secolo a.C. e poi dai Fenici,. Dopo questo periodo si cominciano a trovare pani, importati, di rame e stagno, e forme fusorie.
Lo stagno proveniva, nell’antichità, solo dalla Cornovaglia (ma pare che iniziassero a commerciarlo i Fenici) e dall’ Oriente : i primi naviganti che lo hanno portato in Sardegna sono stati, sembra, i Ciprioti, dopo il XIII secolo a.C.


Gli attrezzi fondamentali per la vita erano :
- I coltelli, necessari come l’aria.
- Le accette, grosse e pesanti, per tagliare gli alberi.

Quelli, invece, per lavorare la pietra erano :
- Il cuneo, di legno ; più raramente, di bronzo.
- Gli scalpelli, per tagliare i blocchi. Di pietra dura (poco efficaci); di bronzo, per le pietre più tenere.
(Gli Egizi, nelle cave, hanno usato seghe di bronzo, con la sabbia e raffreddate ad acqua. Ma era la sabbia quarzosa che tagliava la roccia).
- La mazza, di legno, per battere sui cunei, nelle cave. Di pietra, per sbozzare i conci grossolanamente, e per rifinirli.

Le mazze di bronzo trovate sono, quasi tutte, piccole e inadatte per lavorare le pietre, in special modo quelle più dure.
 In genere, sono datate dopo il 1100 a.C. Si può dire, però, che dopo questa data, la tecnologia e gli strumenti di bronzo cominciano ad essere di uso comune.

Ma i Nuraghi erano stati tutti costruiti.
Perciò, tutti i blocchi per edificare tutti i Nuraghi, sono stati lavorati con attrezzi di legno e pietra.

Il bronzo è una lega di rame e stagno. Il solo rame fonde a una temperatura di circa 1100 °C , mentre con l’aggiunta di stagno, che ha una temperatura di fusione molto bassa , si ottiene il duplice scopo di abbassare il punto di fusione della lega (quindi un lavoro più facile), e di aumentare la durezza della lega stessa.
La percentuale di stagno più comunemente usata era del 10%. Ma poteva variare in base all’utilizzo e alla disponibilità dello stagno stesso, più raro e più difficile da reperire, rispetto al rame.
Aumentando la percentuale di stagno aumenta la durezza del bronzo, ma aumenta anche la fragilità. Ottenuto con una percentuale di stagno superiore (dal 10 al 20% rispetto al rame), il bronzo arriva ad avere una durezza paragonabile a quella del ferro fucinato (non acciaio). Un po' più adatte, quindi, per la costruzione di attrezzi come la mazza, i mazzuoli e gli scalpelli, per la lavorazione delle pietre.

Gli attrezzi di bronzo, quanto erano diffusi, prima del 1100 a.C.?
Sicuramente qualche esemplare era giunto nell’Isola, portato da naviganti orientali, ma, forse, erano molto rari.
Gli attrezzi erano di legno e, soprattutto, di pietra.
I bronzetti sono di epoca molto posteriore, in piena età del ferro, e c’erano già i Fenici.
Probabilmente sono stati fusi per riciclare gli attrezzi di bronzo, ormai diventati inutili.

Continua ...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Francesco, al tempo dei nuragici (Bronzo antico) XX-XIX a.C. la tecnica di fusione del bronzo era già conosciuta molto bene dagli artigiani. Conosciamo 13 spade in Rame arsenicato della facies Sant'Iroxi e da quel periodo la sequenza dei ritrovamenti sposta almeno di 500 anni prima le tue supposizioni. Considerato che uomini, merci e tecnologie circolavano via mare dall'alba dei tempi potrai facilmente correggere il tuo punto di vista. Se vorrai approfondire scrivimi. pierlu.mont@tiscali.it

Anonimo ha detto...

Francesco, sono d'accordissimo con te per la necessita del ferro per i bronzetti, ma non per la datazione, sicuramente in Sardegna il ferro era già utilizzato nel periodo del bronzo!

Per quanto riguarda sbozzatura, e lavorazione dei blocchi di basalto, mi sà che siamo in alto mare!

Se avete qualche dubbio parliamone...