sabato 7 luglio 2007

Il Nuraghe è la vita.

“L’uomo, in ogni tempo, ha spiegato tutti gli sforzi per formarsi un luogo di rifugio, per la sicurezza della vita e delle sostanze.”
Questa frase del canonico Spano, riassume tutta la “filosofia di vita” di allora e, forse, anche di oggi.
La vita vuole sicurezza : nell’abitare, nel procurarsi il cibo, nel disporre di esso in abbondanza e in ogni momento dell’anno.
Il Nuraghe dava questa garanzia : sicurezza, in primo luogo; poi protezione dal caldo, dal freddo, dagli incendi, dai malintenzionati.
La Sardegna, allora, era ricoperta di boschi secolari, fittamente disposti. Il pascolo per il gregge, veniva spesso ottenuto con l’ausilio del fuoco.
L’incendio di un bosco non si può fermare nemmeno oggi, figuriamoci allora !
E non era nemmeno facile sfuggire al fuoco.
Il Nuraghe permetteva di salvare uomini e animali ; foraggio e cereali ; carni e formaggio.
Ma, soprattutto, e lo ripeto : uomini e animali, cioè la vita !
Senza di esso, si rischiava di finire arrosto ogni estate o di restare senza gregge; senza il quale la morte sarebbe comunque arrivata, per fame.

Se la Civiltà Nuragica ha avuto quel successo che è sotto gli occhi di tutti, è perché essa ha trovato il modo di limitare la mortalità infantile, e di far sì che i suoi figli diventassero adulti forti e sani. Ha ottenuto questo risultato, perché è riuscita a vincere la fame e le precarietà legate alle annate sfavorevoli, ed è riuscita a conservare il cibo per i periodi di carestia, sia per gli uomini, che per gli animali.
Tutto questo è dovuto alla presenza del Nuraghe, che ha consentito questo sviluppo.
Il Nuraghe è l’essenza della Civiltà Nuragica : dal Nuraghe non si trae soltanto il nome di un’epoca, ma l’epoca stessa non ci sarebbe stata senza il Nuraghe. 

Continua ...

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