Dal 1° luglio 2010 è stata introdotta obbligatoriamente e senza chiederci se eravamo d’accordo, la bolletta Bioraria. I consumi elettrici costeranno di più di giorno ( alla fine del periodo transitorio, molto di più ) e costeranno meno di notte.
Un ulteriore passo avanti verso la vera libertà ( d’impresa ) e il progresso ( per pochi eletti ).
La casalinga, un’istituzione italiana dop, è condannata a sicura estinzione.
Non potrà più accendere la lavatrice, né la lavastoviglie ; niente ferro da stiro, né aspirapolvere : che farà fino alle sette di sera ?
Forse potrà frequentare palestre e corsi di bellezza, avrà più tempo da dedicare alle amiche e all’amante, potrà coltivare i suoi hobby preferiti e anche il giardino, finora spesso trascurato.
E, visto che non potrà accendere neppure il forno, ormai riservato rigorosamente ai giorni festivi, propinerà ai familiari tristi e deprimenti piatti freddi.
Ma di sera, appena il marito rientra a casa dal lavoro, si accendono gli elettrodomestici all’unisono, tanto che sembrerà di vivere all’aeroporto, o in una stazione della metropolitana.
Il rischio di black-out sarà, inoltre, elevatissimo.
A che serve la Bioraria ?
Forse a risparmiare sui consumi ?
NO, perché saranno gli stessi di prima, traslati in ore più scomode o impossibili.
NO, ancora, perché servirebbero mezzi diversi, come per esempio, case termicamente isolate ed elettrodomestici più efficienti.
A far costare meno l’elettricità ?
NO, perché bisognerebbe sviluppare l’eolico e il solare ( che permetterebbero di averla, volendo, anche gratis ).
Allora, a chi serve la Bioraria ?
Soltanto per uno scopo preciso : condizionare i cittadini per l’introduzione delle centrali nucleari.
Le quali, al contrario di quelle odierne, non si potranno spegnere di notte, quando l’elettricità non serve.
Perciò dovremo abituarci ad assecondare i bisogni delle centrali : quelle nucleari ( del “futuro”) che sono come le fontane della Preistoria : che erano, ovviamente, senza rubinetto e l’acqua fuoriusciva anche di notte.
Evviva il progresso !
Come sempre, in Italia, si fanno le cose per i produttori, e mai per far stare meglio i cittadini.
Perché, devono essere 60 milioni di italiani ad adeguarsi alle esigenze della produzione ?
Ma progresso, non significa l’esatto contrario ?
Continua ....
giovedì 8 luglio 2010
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