Il
termine nasce nel Medioevo quando veniva imposto, per legge, di
spegnere o coprire con
la cenere qualsiasi
fuoco, al fine di prevenire gli incendi, molto comuni e pericolosi.
La
popolazione veniva avvertita con il suono delle campane : tutto
doveva essere spento, anche
lumi o lucerne.
Gli
incendi erano diffusi e molto pericolosi.
“Alcune
volte, essi arsero per giorni e giorni, senza poter essere domati.
Celebre quello del Settecento che arse per 15 giorni continui, e
Sassari fu ricoperta di cenere”.
Perfino
nella "Carta de Logu" del Giudicato di Arborea c'erano
molti capitoli dedicati all' "ordinamentos de fogu", ( dal
XLV al XLIX ), contenenti fra l'altro, il divieto di bruciare le
stoppie prima dell' otto settembre : " chi est a die octo de
Capudanni".
Oggi,
invece, si possono bruciare le stoppie con il permesso della
forestale : siamo tornati indietro, con le leggi favorevoli agli
incendiari.
Il
fuoco, d’estate, non deve essere acceso. Mai.
A
Ferragosto, dalla mia terrazza ho visto (quasi ogni anno) anche
cinque fuochi accesi contemporaneamente, di mattina, per bruciare
sterpaglie.
Un
vicino, che non viene
mai in campagna,
arriva sempre e soltanto il 15 agosto a mezzogiorno, per accendere
il falò, anche con il vento.
Nei
giorni normali c’è sempre qualche filo di fumo che si alza, vicino
alle case : ma non per fare un sano arrosto alla griglia, ma per
bruciare ramaglie !
Perché
non arriva la forestale per multare questi incoscienti ?
Un
elicottero della forestale dovrebbe intervenire tempestivamente e,
anche per evitare a questa gente un
colpo di calore,
portarli subito … al fresco!
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