Nella camera del piano terra di un Nuraghe, ci doveva essere almeno un soppalco, a volte due.
Lo spazio utilizzabile nei Nuraghi era poco, quindi doveva essere sfruttato al massimo.
Bastavano quattro pali di 20 centimetri di diametro, alti 2 metri ( o anche meno ), e su di essi si poteva costruire un soppalco, con pali spianati a formare un pavimento solido e praticabile, accessibile dal corridoio, con una scaletta.
La vita nel Nuraghe si svolgeva in modo diverso, a seconda delle stagioni.
In inverno, con il freddo, si usava il piano terra come una stalla per il gregge, che di notte si rinchiudeva dentro. Le nicchie, chiuse da una griglia di legno e riempite di fieno, venivano utilizzate come ottime mangiatoie. Nel soppalco, sul legno e sopra il fieno secco, poteva dormire, al caldo naturale, tutta la famiglia.
Nel Nuraghe, edificio con una grandissima inerzia termica, la temperatura era costante e mantenuta elevata dal calore del metabolismo animale. In questo modo era garantito il riposo notturno in un ambiente caldo, asciutto e salutare.
La porta chiusa, impediva la perdita del calore interno, la finestrella ( “di scarico” ) garantiva il ricambio d’aria e serviva a scorgere il primo chiarore del giorno.
Davanti al Nuraghe, nel cortile adiacente, ci potevano essere delle tettoie, e/o capanne ( tipo pinnette ), dove si viveva e si lavorava durante il giorno.
C’era bisogno di luce, per qualsiasi lavoro, e la tettoia, riparata e chiusa dal lato più freddo e aperta verso Sud-Est, offriva luce e spazio adeguato.
Una capanna per accendere il fuoco, dove fare il formaggio e cucinare, forse, era più adatta durante l’inverno : era chiusa e più calda, anche se buia e stretta.
Una grande tettoia, invece, con un lato aperto, era spaziosa, comoda e luminosa e sufficientemente riparata, sia dal sole estivo che dal freddo invernale.
Nei nuraghi più grandi e con villaggio intorno, è stata trovata una grande capanna circolare ( capanna delle riunioni ), dove si poteva stare tutti insieme a lavorare e a socializzare. Al centro della capanna, il grande focolare, e intorno, nel sedile lungo la parete, c’erano le persone : nella capanna si svolgeva la vita del villaggio, soprattutto d’inverno e quando pioveva.
C’erano principalmente, le donne e i bambini, ma a volte anche gli uomini, quando non avevano lavori fuori dal villaggio.
In estate, sia gli animali, sia gli uomini potevano vivere ( e vivevano ), fuori all’aperto. Nella camera del nuraghe ci si pressava il fieno, raccolto a maggio, per avere una riserva preziosa durante la lunga siccità estiva ( e in caso di incendi estesi ).
La camera del primo piano, invece, era ideale per le derrate alimentari della famiglia : cereali secchi, legumi, frutta secca, carne salata ed essiccata, formaggio, ecc.
La terrazza, sempre presente in tutti i Nuraghi, era accessibile tramite la scala elicoidale ( o di camera ), e aveva le funzioni già descritte.
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