Tre incidenti mortali, in pochi giorni, hanno portato alla ribalta la strada che unisce Sassari con il porto di Olbia.
Incidenti che hanno causato la morte di sette persone, non per colpa della strada, ( come dicono certi giornalisti, un po’ superficiali ) ma per “errori umani”, come oggi si dice con un eufemismo.
Un camion che sbanda e invade la corsia opposta, investe e uccide tre fratelli, ignari e innocenti, colpevoli solo di trovarsi sulla traiettoria del furgone impazzito.
Ma il camion perché è sbandato ? Se non per distrazione del conducente, e/o per eccesso di velocità ?
Due ragazzi che tornano dall’aeroporto, sotto la pioggia, sbandano e invadono la corsia opposta ( il copione si ripete ), dove sopraggiunge un’altra auto che li uccide.
Ma perché è sbandata l’auto, se non per distrazione del conducente, e/o per velocità troppo elevata ?
Non certo per colpa della pioggia, né della strada.
Dispiace, quando muore qualcuno, ma ciò dovrebbe insegnarci la prudenza.
E invece, fra un mese, nessuno ci penserà più.
E continuerà a correre. E a morire.
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