Ugas, nel libro “ L’alba dei nuraghi “, dice che sono stati trovati appena un’ottantina di villaggi, nel Bronzo medio.
Molti, nel Nord Sardegna, erano tafoni o ripari sotto roccia. Quindi con pochissimi abitanti.
Non si conosce la consistenza abitativa dei villaggi. Sono stati scavati solo due o tre villaggi : le case sembrano costituite da una base muraria, con pietre piccole.
Si suppone una copertura lignea.
In genere sono villaggi piccoli e piccolissimi.
Nelle pianure (del Sud, soprattutto ) prevalgono i villaggi costruiti con mattoni crudi, essiccati al sole, e fabbricati con fango e paglia.
Prevalgono rispetto ai Nuraghi, soprattutto nel Bronzo recente : ciò significa che, a causa della mancanza di pietre, i nuragici si sono adattati ai villaggi. Nessuna opera difensiva.
Per fare un calcolo di massima, supponendo un numero medio di 30÷50 abitanti, la popolazione dei villaggi della Sardegna era di circa 3.000 persone. Non vi sembrano pochi ?
Dove vivevano, allora, le decine o centinaia di migliaia di abitanti ipotizzati?
Poi Ugas passa alle ipotesi :
- Suppone che le 506 Tombe di giganti conosciute, siano state al servizio di altrettanti villaggi (cosa ragionevole).
- Siccome le Tombe si trovano quasi tutte al Centro-Nord, suppone che ce ne siano altrettante al Centro-Sud (cosa opinabile, ma ancora possibile).
Ma i villaggi non sono stati trovati.
E i circa 2000 villaggi, ipotizzati in totale da Ugas, sono contemporanei ? Oppure venivano costruiti e poi, qualche volta, abbandonati ? Una tribù nomade, poteva costruire decine di villaggi, nel corso di una sola generazione. I villaggi potevano essere costruiti in poco tempo (tre÷cinque giorni), e se non erano più adatti, venivano abbandonati.
Ma i villaggi non sono stati trovati.
La Sardegna , nelle zone interne, è rimasta come tremila anni fa : se i villaggi non sono stati trovati, significa che non ci sono, e che i Nuragici non vivevano nei villaggi.
Ma sono stati trovati 8000 nuraghi !
La mia opinione è, invece, che le 506 Tombe di giganti trovate, siano state al servizio, non di villaggi di capanne, ma dei “villaggi diffusi”, costituiti da raggruppamenti di 30÷40 nuraghi, i cui abitanti erano legati da forti vincoli di amicizia e di parentela.
Inoltre, secondo Lilliu, la maggior parte dei villaggi presenti in Sardegna, sembrerebbero sorti dopo il XII secolo a.C., quando ormai l’Isola era satura di nuraghi e i nuraghi stessi non si costruivano più. Allora la popolazione si è riunita nei villaggi, ed è iniziato lo sviluppo dell’agricoltura, per far fronte alla notevole richiesta di cibo. Ormai siamo verso il Bronzo finale, quindi c’era una maggior diffusione di attrezzi da lavoro, in metallo.
Perciò, la popolazione della Sardegna, fino a questo periodo, è vissuta nei Nuraghi, secondo le ipotesi da me illustrate in precedenza.
Continua ...
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giovedì 19 giugno 2008
Villaggi nuragici.
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