mercoledì 28 novembre 2007

Verso un mondo senza api ?

Il mais BT, è un organismo geneticamente modificato, con il gene del Bacillus Thuringensis, che produce una tossina letale per le larve di una farfalla “infestante”.
Ma il mais OGM - BT, non è tossico solo per la specifica farfalla dannosa, ma è tossico per tutte la larve. Comprese quelle delle api.
La morìa di api negli USA (sono spariti, i due terzi del patrimonio apistico, e non sanno perché ), non potrebbe essere causata dal BT ?
Le api bottinano il polline del mais OGM, e le larvette, anche se non muoiono subito, possono venire danneggiate irreparabilmente, e le api, dopo qualche giorno di vita, muoiono, a milioni.

1)Non ci sono ricerche a lungo termine : nel senso che non si conoscono gli effetti di un uso prolungato del prodotto, sulla salute degli animali e degli uomini.

2) Ci sono soltanto ricerche a breve termine, tutte finanziate o gestite dalle multinazionali del settore, che hanno interesse a far conoscere solo quelle favorevoli.

3) Come si fa a definire un prodotto italiano di qualità ( latte, formaggio, prosciutto, salumi, carni fresche e conservate, uova, ecc. ecc. ), se gli animali sono stati nutriti soltanto con mangimi fatti con cereali e piante OGM ?

4) Non esistono più, in Italia, mangimi no OGM ( e questo è grave, perché non abbiamo possibilità di scelta ). Anche se il loro costo, non sarebbe superiore.

5) Mangiamo animali allevati con OGM, da anni, senza che nessuno ce lo dica ! ( E questo è inaccettabile ! ).


Disse un certo Einstein, in tempi non sospetti :

Se l’APE scomparirà dalla superficie della Terra, allora agli uomini rimarranno solo quattro anni di vita.

Non sarebbe il caso di “salvare le api “?

lunedì 26 novembre 2007

Sale iodato.

Si leggeva nei libri di medicina, che il gozzo era una protuberanza, che si sviluppava sulla parte anteriore del collo (dovuta a un aumento di volume della tiroide ), diffusa soprattutto nelle valli alpine, e dovuta all’acqua di montagna, troppo povera di sali minerali.
Oggi, tutti i medici consigliano di bere almeno un litro e mezzo di acqua “oligominerale”, ogni giorno ! Mentre nei loro libri di medicina c’è scritto che, a soffrire di gozzo sarebbero oltre 6 milioni di italiani .... ( dieci volte più di prima : dati Epicentro).
Le cose sono due : o i medici non leggono i libri di medicina, oppure non .... hanno interesse a prevenire le patologie degli italiani, perché più interessati a curarle.
Inoltre, consigliano caldamente agli italiani di consumare sale iodato, di cui è stata resa obbligatoria la vendita. Purtroppo, negli USA, dove il sale iodato è stato consigliato molti anni fa, c’è stato un enorme aumento di tiroiditi autoimmuni, sembra causate proprio dal suo consumo.

Allora, qual’è la cosa migliore da fare ?
Consumare acqua “mediominerale”, cioé con un contenuto di sali minerali (tra cui lo iodio), compreso tra 600 e 1200 mg/litro. Magari integrata da un bel piatto di pesce, almeno tre volte alla settimana.
Va bene anche la veloce, ma ottima ricetta : spaghetti allo scoglio.
E per finire, un comportamento ecologico. Preferire sempre le acque locali : sia perché non devono essere trasportate sulle nostre strade, per migliaia di km, con tutto il traffico e l’inquinamento connessi, e sia perché ... costano meno !

sabato 24 novembre 2007

Spaghetti allo scoglio.

Tempo di preparazione : 20 minuti.
Per 3÷4 persone.

- Una confezione da 300 g di pesce “misto scoglio”,surgelato e pulito : cozze, vongole, gamberetti, ecc. ( di ottima qualità : come sempre, è la scelta del pesce, a fare la differenza ).
- Olio extravergine di oliva.
- 2 spicchi d’aglio.
- Un pezzetto (piccolo) di peperoncino.
- Vino bianco e prezzemolo, facoltativo.


Mettere a bollire abbondante acqua salata.

Far insaporire l’olio con l’aglio schiacciato e il peperoncino. Dopo qualche minuto, togliere l’aglio e versare il pesce.
Far cuocere per 10 minuti, con un po’ di vino bianco ( o acqua, se necessaria ) e un pizzico di sale. Verso fine cottura, aggiungere, eventualmente, il prezzemolo.
Il condimento è pronto.

Nel frattempo, gli spaghetti ( n.5 ) saranno quasi cotti : scolare e versare nella pentola con il condimento. Far asciugare, per un paio di minuti, e ....

Buon appetito !

venerdì 23 novembre 2007

Libertà d'informazione.

Ho letto, su tutti i giornali, del patto segreto Rai-Mediaset, per favorire Berlusconi.
Tutti gridano allo scandalo. Ma dove vivono ?

Sono sette anni, che tutte le TV sono asservite, di fatto, a Berlusconi : nessuno se ne era accorto : nemmeno i dipendenti Rai, nemmeno i nostri politici.
E sostengono che bisognerebbe licenziare le mele marce ....

Ho già detto, in un altro post, che l’Italia è al 79° posto nel mondo, per la (quasi nulla) libertà di informazione. Ma è una situazione ideale per il potere, sia di Destra che di Sinistra.
Altrimenti non si spiega perché in due anni di governo, non si sia riequilibrata almeno la Rai, e non si sia messo mano al colossale conflitto d’interessi.

In un paese civile e democratico, bisogna evitare la concentrazione del potere mediatico nelle mani di uno solo, o di pochi.
E allora, basta semplicemente fare una legge in cui si stabilisce che non si possa avere più di una TV, o giornale. Compresa la Rai. E far rispettare la legge.

Ma ciò non succederà mai.

mercoledì 21 novembre 2007

Guida al fotovoltaico.

Ci sono alcune novità introdotte dal D.M. del 19/02/07 e pubblicate sulla G.U. n. 45 del 23/02/07.
Questo decreto è diventato operativo dopo la pubblicazione della delibera dell’AEEG n. 90/07 avvenuta il 13/04/07 ( Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas ).
Nel sito internet del GSE ( Gestore Servizio Elettrico ), si può trovare tutto ciò che è utile da conoscere : tutte le leggi, e le istruzioni per l’uso.

Le novità principali che riguardano il Cittadino sono :
1) Abolizione della fase istruttoria, per cui la richiesta di incentivazione va fatta al GSE , dopo il completamento dell’impianto, entro 60 giorni.
Siccome risulta necessario costruire tutto l’impianto prima di avere la certezza degli incentivi, e siccome è possibile ricevere una risposta negativa (se l’impianto è inadeguato ), si consiglia di cautelarsi con un contratto molto chiaro, e anche con una forma di assicurazione, che preveda il rimborso integrale delle spese sostenute ( che sono elevate), da parte dell’impresa (se inadempiente), che ci costruisce l’impianto “chiavi in mano”.

2) L’incentivo è sempre di 0,49 euro/ KWH prodotto (per impianti fino a 3 KW di potenza, integrati nell’edificio.
A ciò va aggiunto il risparmio ottenuto per l’energia (gratis) che si consuma.
( 0,16-0,18 euro/KWH )

Nel caso di vendita all’Enel dell’energia prodotta in eccesso, c’è un nuovo guadagno pari al ricavato ( energia venduta x 9,6 centesimi di euro, circa), che però è soggetto alle imposte sul reddito.

3) La Regione Sardegna, inoltre, eroga un contributo, a fondo perduto, pari al 20% del Costo dell’investimento.


La prima cosa da fare, è mettersi in contatto con un’impresa seria, per un sovralluogo e per un preventivo economico.

Se non si dispone del capitale necessario, ci si può rivolgere direttamente ad una Banca ( sicuramente al Banco di Sardegna, ma forse tutte le banche offrono il mutuo per il fotovoltaico ). La banca, in genere, è collegata con Imprese di fiducia, e pensano loro a tutto.
Le procedure da seguire sono indicate dettagliatamente nelle istruzioni GSE, ma, in genere, con un contratto del tipo “chiavi in mano”, è l’Impresa che si occupa di tutto.
Se si dispone di poco spazio, conviene istallare 2÷3 KW di potenza, per il proprio utilizzo, e optare per il servizio di scambio dell’energia.
Se, invece, si ha un tetto grande, o terrazzi da coprire, si può realizzare un impianto ( fino a 20 KW ) e optare per la vendita dell’energia prodotta.
In questo momento, ripeto, è un ottimo e redditizio investimento.

Buon fotovoltaico !

Fonte : GSE spa.

lunedì 19 novembre 2007

Il metano in Sardegna.

Avremo il metano, forse, nel 2012.

1) Il metano è la fonte di energia fossile meno inquinante : produce, bruciando, quasi soltanto acqua e CO2.

2) Il metano non è un’energia rinnovabile e quindi è destinato a finire.
Doveva essere portato nell’Isola, 20 anni fa. Comunque, anche ora, avremo energia pulita, per almeno 50 anni, anche se a costi crescenti.

3) Ricordate che oggi, stiamo bruciando il carbone ( come nell’Ottocento ) : è la fonte di energia fossile più inquinante in assoluto.

4) Porterà, nel breve e medio periodo, un miglioramento dell’economia sarda : creerà lavoro per costruire la Rete e gli impianti.
Consentirà a tutti gli Utenti un risparmio sensibile sulle spese di riscaldamento.
Il metano costa, in Italia, da 0,45 a 0,65 euro/ al metro cubo.
Il GPL, costa circa 6 (sei) euro/ al metro cubo : cinque volte di più, se si tiene conto del potere calorifico, che è circa il doppio ( sempre al metro cubo ).
Cioé, se uno spende ora, per il gpl, ( tra acqua calda, cucina e riscaldamento ), 2.000 euro all’anno, dopo, con il metano, ne spenderà soltanto 400.

5) Aumenterà la sicurezza di utilizzo (rispetto al gpl ) : gli incidenti, con il metano, sono pochissimi .
Ciò non significa che non sia pericoloso, per cui gli impianti andranno sempre eseguiti a regola d’arte.

6) Se costruiremo il Rigassificatore a Porto Torres, aumenterà anche la sicurezza energetica.

Ma non sarà il futuro !

Ripeto, il futuro, sarà sempre e soltanto nelle fonti rinnovabili.

giovedì 15 novembre 2007

Lavoro in Sardegna.

Stanno già nascendo in Sardegna, realtà imprenditoriali con il fotovoltaico.
In questo campo, infatti, ci sono possibilità di occupazione e lavoro molto più ampie rispetto all’eolico. Mentre quest’ultimo può triplicare i bilanci dei Comuni piccoli e medi, consentendo una ricaduta occupazionale indiretta, il fotovoltaico necessita per la realizzazione e manutenzione degli impianti, di un maggior apporto di mano d’opera, creando occupazione diretta.
Il fotovoltaico è un’energia più diffusa nel territorio, ha bisogno di superfici maggiori, ma può essere realizzato a vantaggio diretto dell’utente finale ( proprietario dell’impianto ).

Non basta incentivare : va reso obbligatorio sulle nuove costruzioni e sui tetti ristrutturati ; sulle coperture dei capannoni industriali e commerciali ( esposti a sud, sud-est e sud-ovest ) ; come copertura di parcheggi, e in generale, su tutte le superfici inutilizzate che possono essere coperte senza danno.

Obbligatorietà, in cambio dei contributi statali e regionali.

C’è ancora scarsa conoscenza sia dei vantaggi, sia della possibilità di accedere ai contributi di legge. Molti non sanno che le banche erogano mutui, rimborsabili con la vendita dell’energia elettrica prodotta. Il cittadino non deve anticipare nemmeno …. una lira !
Banche e imprese, ormai, sono collegate. Rivolgendosi alla banca, spesso, si viene messi in contatto con le imprese che sollevano il Cittadino da ogni incombenza : il tetto fotovoltaico viene consegnato “chiavi in mano” e con le pratiche burocratiche completamente espletate.
La Regione Sardegna eroga anche un contributo, a fondo perduto, del 20%, rendendo l’investimento ancora più appetibile.
Questo è un momento favorevole : credo che le occasioni vadano colte nel momento più propizio. Questa è, secondo me, un'opportunità da non mancare.

lunedì 12 novembre 2007

Convegno a Sassari.

Se la Pubblica Amministrazione, ha lo scopo di migliorare la vita dei Cittadini, ponendosi al servizio di tutta la comunità, come detta la nostra Costituzione, questo fine è solo dichiarato, ma MAI attuato.
Il Convegno nazionale su :” Energia, Enti Locali, e Ambiente”, che si è svolto a Sassari, qualche giorno fa, è stato l’ennesima dimostrazione di quanto appena detto.
( Un convegno “Nazionale”, presuppone anche che molti interessati siano venuti da altre Regioni : forse, sarebbe meglio organizzare questi “convegni” durante l’estate, così almeno si godrebbero il bellissimo mare della nostra Isola !).

I Sindaci, gli Assessori, i Cittadini, che vi hanno partecipato, con il desiderio di conoscere le novità e le opportunità che venivano loro offerte, dalle nuove leggi e dalle nuove conoscenze scientifiche e tecnologiche, sono rimasti amaramente delusi.
Nessuno degli intervenuti ha speso una parola al riguardo. Non solo, ma molti Relatori ( i più importanti e rappresentativi ), hanno dato forfait : il risultato è stato un’accozzaglia di interventi, senza senso, slegati fra di loro, e con il “Tema” del Convegno.
Se a ciò aggiungiamo i ritardi di ore, e le perdite di tempo per i “saluti istituzionali”, ciò che rimane è soltanto una sensazione di scarso rispetto per i partecipanti, e uno spreco di risorse (pubbliche ?).
La vergognosa passerella di politicanti, che potrebbero utilizzare meglio il loro ( o nostro?) tempo, ha occupato oltre la metà del tempo disponibile.

Se il Convegno voleva ottenere lo scopo di mettere gli Enti locali in grado di utilizzare meglio l’energia, favorire il risparmio energetico, e sviluppare le fonti rinnovabili , ha fallito miseramente il suo scopo.

venerdì 9 novembre 2007

Monte Baranta : funzione.

E’ pensabile che sulla sommità della collina soffiasse un vento freddo e impetuoso, nei mesi invernali (Maestrale, da N-W ) : sia la “Muraglia” che il “Recinto-torre”, servivano egregiamente come riparo, per la vita nel villaggio.
L’altezza di 3 metri, o poco più, era ideale : la popolazione poteva uscire, spostarsi tra le capanne, lavorare all’aperto, senza essere esposta al vento gelido del Nord.

Anche il fuoco proveniva più frequentemente da N-W , e il villaggio era più riparato.
Dal “Recinto-torre” si poteva sorvegliare, durante l’estate, tutta la vallata a Sud, a Est, e a Ovest, e dare l’allarme alla popolazione.
Dalla “Muraglia” era visibile tutto il lato N-W. Dal Nord, il fuoco non sarebbe sceso, perché difficilmente si propaga in discesa.

Non era una struttura difensiva, per la guerra.
L’ipotesi “fortezza” è assai inconsistente : con le formidabili capacità costruttive che avevano, i popoli preistorici della Sardegna avrebbero potuto innalzare una muraglia più alta, ma soprattutto, che circondasse tutto il villaggio, come le mura di una città : invece, il villaggio era “aperto” da tre lati ; la muraglia, alta appena tre metri, era facilmente scalabile : perciò, assolutamente indifendibile.

E poi, da chi bisognava difendersi ? Ripeterò, fino alla noia, che la Sardegna è un’isola, e che nel 2500 a.C. non si navigava, nel Mediterraneo occidentale. Quindi, niente nemici dal mare.

Ma non c’era da difendersi nemmeno dai “vicini” : in quell’epoca, la popolazione della Sardegna era scarsa.  E semmai, si era solidali con gli abitanti dei villaggi vicini.
Inoltre, il cosiddetto “spalto”, presente in ambedue le costruzioni, non permetteva di colpire i nemici, alla base del muro, perché da lì, non si riusciva neanche a “vederli”. Evidentemente, doveva servire ad altro !

Da quella posizione si poteva controllare il fuoco, in lontananza : lo si scopriva, da qualsiasi direzione, molte ore prima del suo arrivo. La popolazione, avvisata tempestivamente, avrebbe avuto tutto il tempo per mettersi in salvo, all’interno dei “recinti”.

La porta W , del Recinto-torre, è risultata chiusa con la muratura, fin dall’epoca prenuragica : il vano risultante, veniva utilizzato come riparo. I proto-nuraghi, o i nuraghi a corridoio, saranno costruiti successivamente, con la stessa tecnica.

Muraglia, come riparo dal Maestrale.
Ci si può riparare dal vento e dal freddo, costruendo il villaggio in un pianoro a fondovalle. Allora, perché lo costruivano in collina, o su una sella, in luoghi esposti al vento ?
Innanzitutto, per il particolare microclima della sella, che garantiva una maggiore salubrità dell’aria, più secca e ventilata e, anche, con maggiore soleggiamento.
Anche meno insetti e parassiti, veicoli di malattie infettive, soprattutto per i bambini.
Se il Recinto-torre è il precursore del Nuraghe, allora le sue caratteristiche sono, in embrione, tutte quelle dei “fratelli” successivi.
In particolare, la posizione dominante : vede ed è visto (funzione Torre ).
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mercoledì 7 novembre 2007

Monte Baranta.

Si tratta di un insediamento preistorico, frequentato tra il 2500 e il 2200 a.C., da uomini dell’età del rame.
E’ ubicato sulla sommità di un altopiano, nel margine S-E , in località M. Baranta, nei pressi di Olmedo.
Qual’è la sua importanza ?
La posizione è stata scelta con gli stessi criteri che, successivamente, saranno caratteristici per i Nuraghi.
E’ costituito da due “entità” separate ( ma a poche decine di metri, l’una dall’altra ) : una “Muraglia” e un “Recinto-torre”, edificate in muratura ciclopica, con massi esterni molto grandi.

Il Recinto-torre è antesignano del Nuraghe : è semicircolare e chiude per tre quarti, uno spazio di circa 200 m2, aperto soltanto a S-E (anche nei Nuraghi, l’apertura-ingresso era sempre a S-E, segno che da quella parte non arrivava mai “il nemico”).
E’ posizionato nell’angolo più riparato del pianoro, sia per il fuoco, sia per il freddo.
La “Muraglia” è un grosso muro , lungo circa un centinaio di metri e con uno spessore medio di quasi quattro : costruito in direzione N-S, con due rientranze, quasi a proteggere un grosso areale (zona EST ), dove era ubicato il villaggio.

La cava.
Le pietre sono state estratte in “loco”, o nelle immediate vicinanze. Risulta, infatti, spianata la collina a ridosso della Muraglia, da una parte e dall’altra.
Inoltre, ad un centinaio di metri a N-W, c’è una cava ancora molto evidente.
La roccia, una trachite effusiva, è assai fratturata e con piani molto regolari. Le pietre, di grandi dimensioni, erano, però, facilmente staccabili e con una o due facce perfettamente piane.
La muratura ciclopica era l’unica possibile, dati i tempi e la mancanza di attrezzi, come grosse mazze per spaccare le pietre, o mazzette per modellarle. Queste, venivano poste in opera quasi come trovate, attuando soltanto una sapiente selezione per l’accostamento. Il risultato era quasi sempre eccezionale.

M. Baranta : funzione.

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