In questo modo, se uno si danneggia, c'è l'altro.
Ma il cuore è uno solo. Se si ferma, è la fine.
L’energia elettrica in Sardegna è il cuore dell’isola.
Per non essere a rischio, è necessaria una maggior sicurezza.
La Sardegna oggi, sta procedendo in questa direzione.
L’energia è vitale nella società moderna.
Pensate se manca la corrente elettrica per 48 ore : non se ne va solo la luce, se ne va anche l’acqua calda (magari mentre siamo insaponati sotto la doccia ). E poi anche l’acqua fredda, pompata elettricamente nei serbatoi. Se ne va il riscaldamento, si blocca l’ascensore, non si apre il cancello elettrico. Non funziona il frigo, né il congelatore ( nei negozi alimentari marcirebbe tutto !)
Non si può lavorare negli uffici, né nelle industrie.
Bastano 48 ore e il nostro mondo si ferma. E i danni sono incalcolabili.
Un sistema così importante ha bisogno di due, meglio tre, sistemi di sicurezza.
Il gasdotto Sardegna-Italia, dovrebbe poter funzionare in ambedue i sensi : se l’ Algeria chiude il rubinetto (come è successo tra la Russia e l’Europa ), il gas dovrebbe arrivare dall’Italia.
Come terza opzione c’è anche il Rigassificatore, alimentato dalle navi metaniere.
Anche i cavi sottomarini dell’elettrodotto dovrebbero avere sistemi di sicurezza anti black-out .
Il gas ci permetterà di avere energia fino al 2050 o più, anche se a prezzi crescenti.
Ma non è il futuro : è ancora il passato, e anche remoto.
Nessun commento:
Posta un commento