sabato 2 febbraio 2008

Pozzo sacro ?

Perché i pozzi a scala sono tutti pozzi sacri ?
Qual è la differenza tra un pozzo sacro e uno normale, per l’acqua ?
Il pozzo è sacro, perché si trova in un’area sacra, oppure per via delle modalità costruttive ?
Come veniva scavato un pozzo, in epoca nuragica ?

Il problema dell’acqua è molto importante in Sardegna, in una terra dove spesso, da maggio a novembre, non piove mai.
La grande diffusione dei pozzi a scala, indica il livello straordinario raggiunto nell’approvvigionamento idrico, e soprattutto la sicurezza di poter disporre, anche nei periodi di lunga siccità, di un bene essenziale come l’acqua, di importanza vitale per gli uomini e per gli animali.

Un pozzo si scava nel posto in cui, per gran parte dell’anno, affiora una vena d’acqua. Che però, d’estate si secca.
Allora, l’unica soluzione è fare uno scavo, fino a raggiungere il livello “estivo” della falda.
Un pozzo si poteva scavare, a mano, soltanto se si trovava roccia stabile, in profondità. Altrimenti la terra frana e diventa pericoloso.
Scavare un pozzo in verticale, soprattutto in presenza di acqua, o di terra umida e franosa, comportava un elevatissimo rischio di restare sepolti nel fango. Senza contare le notevoli difficoltà da superare nella costruzione del rivestimento.

Scavare un pozzo, invece, con i lati aperti e scala di terra, comportava un lavoro superiore (terra movimentata) , ma che veniva facilitato dal più agevole trasporto della terra, attraverso la scala.
C’era anche una maggiore comodità di scavo, e, soprattutto, una maggiore facilità nella realizzazione del rivestimento. Quest’ultimo aveva la funzione di filtrare la terra, in modo che l’acqua restasse sempre pulita.
La copertura, invece, impediva al vento e alla pioggia di inquinare l’acqua e ne ritardava l’evaporazione. Senza luce solare diretta, si evitava anche la crescita delle alghe e si manteneva l’acqua più fresca e a temperatura costante.

Con i pozzi a scala, veniva garantita anche la sicurezza di utilizzo : nessuno rischiava di affogare se, per caso, scivolava nell’acqua. Quanti bambini ( e adulti ) si sono salvati da morte certa ?
Nei pozzi verticali, l’acqua, raccolta con un otre, doveva essere tirata su a forza : il peso del recipiente, le scarse e insicure protezioni, i piedi che slittano sul bagnato, il muretto che frana .... Quanti incidenti venivano evitati con i pozzi a scala !

Voi, quale avreste costruito ?

1 commento:

Anonimo ha detto...

Devo ammettere che queste poche righe sono state un divertente e al tempo stesso curioso modo di aprociare ai pozzi sacri.

Inanzitutto faccio alcune premesse sui pozzi sacri cosidetti "nuragici".
I pozzi sacri, in Sardegna, sono molto più numerosi di quel che si possa pensare! In teoria non c'è alcuna differenza sostanziale tra pozzo e fonte, il concetto edilizio e religioso era praticamente lo stesso.
Dagli studi effettuati fin'ora non abbiamo conoscenze molto valide su queste strutture!
(sicuramente non vi era pericolo di caderci dentro dall'alto in quanto voltati a tholos e tappati!)
L'accesso dalle scale era perciò d'obbligo, ma con buona probabilità non era per tutti, ma per pochi addetti alle funzioni religiose.
Dotati di impianti di canalizzazione non sono costituiti da un pozzo isolato, ma da strutture a "cascata"...
Mi riservo di rispondere a chi volesse saperne di più!