martedì 16 febbraio 2010

2. Statica dei Nuraghi : copertura in pietra.




La copertura di un ambiente abitativo, è sempre stato un problema di difficile soluzione, negli edifici in pietra.
Era più facile realizzare le coperture con travi di legno : si potevano coprire superfici molto ampie, e con il minimo sforzo.
Allora, perché le coperture in pietra ?
Secondo me, perché il legno aveva una durata inferiore e necessitava di continua manutenzione.
Ma, soprattutto, perché il legno non resisteva al fuoco.

La pietra, però, ha un grosso difetto : possiede una scarsa resistenza a trazione, cosa che la rende inadatta a essere utilizzata come trave.
Potevano essere realizzati soltanto architravi di grosso spessore e per coprire piccole luci.
Infatti, in Grecia, gli architravi dei templi e dei palazzi, erano posizionati su colonne molto ravvicinate.
A Roma, si superò questo problema con l’utilizzo massiccio dell’arco. Ma le pietre dovevano essere squadrate e necessitavano di una lunga lavorazione e, soprattutto, di attrezzi adeguati.

In preistoria, i pochi architravi ritrovati, servivano a coprire luci piccolissime e avevano spessori notevoli. Tanto che, più che utili, gli architravi servivano per comunicare agli altri la forza e il prestigio di chi li aveva costruiti.

La tecnica nuragica dell’aggetto, risolse brillantemente il problema.


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