lunedì 22 febbraio 2010

5. Statica dei Nuraghi : mattoni e pietre.




La quasi totalità dei Nuraghi funziona così.

Diciamo però che, siccome i “sassi reali” non sono mattoni, ci sono tutta una serie di azioni ( nel senso di forze ) complesse e imprevedibili. Legate a : irregolarità dei conci, cedimenti, deformazioni, attrito, aperture e vani scala, variazioni termiche, ecc.
Possiamo allora dire che, per il 90÷95% , i conci del Nuraghe si comportano come ho detto sopra e per il rimanente 5÷10 % in modo complesso e dipendente da fattori variabili e contingenti.
Come, per esempio : mancanza di pietre adatte, scarsa perizia dei costruttori, cedimenti parziali, rottura di un concio, ecc.
Ogni volta che avviene una di queste cose, si creano forze orizzontali che, in genere, sono localizzate e sono rapidamente assorbite dall’attrito tra i conci.
Nella fig. 6 si può vedere un esempio di forze orizzontali, che nascono per effetto dei contatti laterali tra le pietre, e che in genere, vengono assorbite, localmente, dall’attrito.

Ma probabilmente, neppure nei trulli o nelle tholoi micenee esiste la coazione orizzontale.
Infatti, le spinte che potrebbero nascere per “effetto cupola” sono agevolmente assorbite dall’attrito tra i conci.

Ed ecco, allora, un’altra geniale “invenzione” dei Costruttori Nuragici : poiché l’attrito è proporzionale al peso della muratura, hanno utilizzato l’ogiva che, rispetto alla volta semisferica, ha la caratteristica di rendere più graduale l’aggetto, con la conseguenza di aumentare il peso ( e quindi l’attrito ).

Sicurezza e bellezza erano garantite.


Continua.


Torna all'indice.

Nessun commento: