Si ritorna a parlare di nucleare per produrre energia elettrica.
La Russia minaccia di chiudere il rubinetto del gas naturale, come l’anno scorso, e l’Italia si scopre, all’improvviso, senza riserve sufficienti per passare l’inverno !
Ma, forse, è tutto architettato per poter aumentare i prezzi....
Il clima, per fortuna, ci aiuta : da qualche anno, nonostante le catastrofiche previsioni, gli inverni sono più miti e le estati più fresche !
Ma i nostri politici senza responsabilità, invece di garantire al Paese la sicurezza energetica, continuano a discutere se cambiare nome al partito, o fondarne uno nuovo (ovviamente con le stesse persone).
E nel frattempo, qualcuno sponsorizza il ritorno al nucleare.
Ma vediamo di fare il punto della situazione.
Perché si possa nuovamente “parlare” di nucleare è necessario :
1) che i nuovi impianti siano a basso costo : oggi l’energia prodotta con il nucleare costa più di tutte le altre fonti . Se poi si considerasse il Costo sociale, l’energia nucleare sarebbe improponibile.
2) Che si trovi la soluzione per le scorie più radioattive ( senza doverle sorvegliare per migliaia di anni, e senza spargere per il mondo proiettili per cannoni, a uranio impoverito ). Per poco che costi la custodia delle scorie, considerando la durata dell’impegno, si ottengono cifre da capogiro.
3) Che venga risolta la “proliferazione nucleare “ : molti paesi, con l’uranio arricchito vogliono farci le bombe, invece che produrre energia. Inoltre gli impianti nucleari sono obiettivi per il terrorismo internazionale.
4) Che si trovino i siti dove costruirle : la popolazione non le accetta più.
5) L’uranio è un combustibile fossile, non rinnovabile e destinato a finire : la durata delle scorte di uranio fissile è soltanto di 60 anni, con le centrali attuali. Se si costruiranno altre centrali, sarà terminato prima ancora di finire la loro costruzione.
6) il rischio di incidenti catastrofici è sempre possibile. E ineliminabile, con la tecnologia attuale.
Senza aver risolto questi problemi, non si può proporre una tecnologia che non ha e non avrà alcun futuro, in nessuna parte del mondo.
Per finire, non esiste alcun paese industrializzato che progetti nuove centrali nucleari, Stati Uniti compreso. E non esiste nessuna Compagnia al mondo che voglia assicurare i rischi, spaventosi, di un incidente nucleare. E non esiste un solo Paese che abbia trovato dove mettere le scorie radioattive....
Come si fa a "parlare" di nucleare in questa situazione ?
mercoledì 3 ottobre 2007
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