mercoledì 10 ottobre 2018

Vita in preistoria.


Non si può interpretare un insediamento come Monte Baranta, senza chiedersi come vivessero i nostri antenati e quali fossero le loro necessità.

Si viveva e si lavorava all’aperto, sempre. Sia perché all’interno delle capanne era buio, sia perché non c’era spazio a sufficienza.
Si viveva senza luce artificiale, perciò tutto doveva essere fatto nelle ore diurne. Ma vivere fuori, nello spazio antistante le capanne del villaggio, era impossibile durante la stagione fredda. Il vento, che in Sardegna soffia molto spesso e in tutte le stagioni, rende difficile vivere e lavorare all’aperto, a volte, perfino durante l’estate. Sulla sommità della collina di Monte Baranta soffiava, d’inverno, un vento micidiale : era necessario, quindi, un doppio riparo : per il vento freddo e per la pioggia.
Una Muraglia, nel primo caso. Una tettoia, forse, nel secondo.

La Sardegna era, inoltre, coperta da boschi secolari, che non potevano essere tagliati, se non con il fuoco. (Questo perché non c’erano attrezzi adatti di metallo, ma solo di pietra e di legno).
E con il fuoco si ricavavano pascoli per le greggi.
Quindi il fuoco era, all’epoca, un potente alleato. Ma anche un pericoloso “nemico”, se talvolta sfuggiva al controllo degli uomini.
Durante le estati calde e siccitose (il clima era simile a quello odierno), il rischio di restare intrappolati tra le fiamme era, se non molto alto, sicuramente esiziale
Ecco allora, la necessità di un luogo alto (funzione Torre), da dove poter sorvegliare tutto il circondario, per dare l’allarme in tempo e mettere in salvo la popolazione e gli animali.
La superficie del terreno intorno al villaggio si teneva pulita dagli alberi di alto fusto e dalle erbacce (con il calpestio di transito e con il pascolo degli animali).
Ma quanto si poteva pulire ? Forse 20 metri, non di più.
Quando brucia un albero, il vento può lanciare le esche a oltre 100 metri di distanza !
Perciò, l’incendio non si poteva bloccare se non con un muro (Muraglie) o con le pareti piene e senza aperture di un Nuraghe.
La Muraglia, tenuta pulita esternamente (senza alberi), poteva servire egregiamente per arrestare il fuoco, proteggendo gli abitanti del villaggio.
Infatti, sia a Monte Baranta, che a Monte Ossoni (Castelsardo), l’esterno della Muraglia era parzialmente utilizzato, e l’assidua frequentazione era sufficiente per tenerlo privo di vegetazione.

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