Le malattie inventate. di Chiara Palmerini, su Panorama.
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C’è una storia interessante raccontata in uno degli ultimi numeri del “Bollettino d’informazione sui farmaci”, austera pubblicazione del Ministero della Salute.
A Roma, si riuniscono periodicamente esperti di malattie intestinali, con il compito di discutere tutte le malattie cui questo organo può andare incontro.
Finora ne hanno descritto 21, tra cui la stipsi cronica, che colpisce chi non va di corpo spontaneamente almeno tre volte alla settimana da oltre sei mesi.
Uno studio clinico “randomizzato e controllato (chissà come …) a doppio cieco con placebo” ha appurato che il tegaserod (farmaco già in commercio negli USA) produce un’evacuazione spontanea in più ogni due settimane, al costo di circa 100 dollari per evento aggiuntivo.
Moltiplicando il numero degli "eventi aggiuntivi" per quello degli interessati ( 4 milioni di italiani) fanno 10 miliardi di dollari all’anno. Solo in Italia.
Nuove sindromi definite a tavolino. Fattori di rischio trasformati in patologie. Alti e bassi della vita considerati gravi disturbi.
Ecco come l’industria farmaceutica ci trasforma tutti in pazienti. Per vendere sempre più farmaci.
Nessun dato è inventato. Dietro ci sono gruppi di esperti che pubblicano numeri e cifre sulle più importanti riviste mediche. E' proprio questo il segno di quanto vasto sia il condizionamento : alla base di tutto c’è la contiguità, inopportuna ma ormai inevitabile, tra medici e industria.
C’è una forte evidenza, che le aziende ottengano i risultati che vogliono.
Nei congressi scientifici, le industrie organizzano simposi in cui scelgono tema e oratori, a pagamento. I medici assistono e pensano di trovarsi di fronte a informazioni scientifiche, avvalorate da esperti. In realtà, sono informazioni condizionate da interessi commerciali.
Trent’anni fa, il filosofo “eretico” Ivan Ilich parlava già, in Nemesi medica, della “paradossale nocività di un sistema medico che non conosce limiti”, e descriveva una Società-clinica costituita da Cittadini-pazienti.
Molte malattie sono purtroppo reali, dolorose, mortali. E la ricerca ha prodotto rimedi efficaci contro alcune di esse. Tuttavia, sostiene Moynihan, spesso i problemi di salute di una persona sono talmente lievi e passeggeri, che non fare niente è la cosa migliore.
Ippocrate, quasi 2.500 anni fa, aveva consigliato : “Per il malato, il meno è meglio”.
Figuriamoci per il sano !
Libri :
- Jorg Blech – Gli inventori delle malattie. Ed. Lindau 2006.
- Moynihan – Cassels – Farmaci che ammalano. Ed. Nuovi Mondi Media.
- Franco Bellé – La mala ricetta. Frilli editori.
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