Il nuovo presidente della Regione, Ugo Cappellacci, ha detto che la Sardegna non ospiterà (!) mai una centrale nucleare.
Forse è vero, perché nell’Isola ci metteranno, probabilmente, le scorie radioattive ....
Noi Le vorremmo credere, Presidente, ma se permette, non ci fidiamo molto delle parole ( verba volant, .... dice un antico adagio ).
Allora, se vuole essere preso sul serio da tutti i suoi concittadini, alle parole deve far seguire i fatti :
1) Appena il Consiglio Regionale si sarà insediato potrebbe far approvare un decreto, con cui rende l’Isola denuclearizzata, specificando con chiarezza, che la Sardegna non diventerà mai neanche il deposito nazionale delle scorie radioattive !
2) Potrebbe far approvare, inoltre, le misure alternative che intende predisporre per l’energia in Sardegna. ( Per esempio, potrebbe rendere stabili e disponibili per tutti i finanziamenti per le energie rinnovabili, in particolare per il solare fotovoltaico.
In questo caso ci convinceremo che le sue parole non sono, come succede a molti politici negli ultimi tempi, soltanto promesse elettorali.
3) Sempre in tema di energia per la Sardegna, potrebbe fare una cosa di effetto immediato a favore dei cittadini sardi : potrebbe chiedersi perché nell’Isola il GPL in bombole ( o per i serbatoi ) debba costare il doppio che non nel resto d’Italia..
Infatti, ai Sardi il gas costa 35÷40 euro ( per una bombola da 15 kg ), mentre a Livorno o a Napoli, costa appena la metà ( 16 euro )!
Noi non abbiamo alternative, almeno finché non arriverà il metano.
Propongo, perciò, di far comprare il gas a Livorno e portarlo in Sardegna : il costo sarà di circa 17 euro ( sempre per 15 kg ), compreso il trasporto.
Poiché, in media, questo rappresenta il consumo di un mese, una famiglia, avrà un risparmio immediato di circa 20 euro al mese : quasi una social card, ma per tutti !
E sarebbe senza oneri per la Regione.
Grazie dell’attenzione.
domenica 1 marzo 2009
Fatti, non parole !
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