sabato 3 marzo 2007

Le liste d'attesa.

Tutti sanno cosa sono le liste d'attesa per un esame medico o una visita specialistica. E' una cosa che non dovrebbe nemmeno esistere : se uno si sente male e va dal medico, dovrebbe uscire dall'ambulatorio con la diagnosi e la cura. Ma nel caso, ormai generalizzato, di necessità di ulteriori accertamenti, il paziente dovrebbe essere prenotato e inviato in una struttura polivalente da dove dovrebbe uscire, sempre con la diagnosi e la cura.
In "attesa" di un Paese più moderno, vediamo come si possono limitare le liste d'attesa.

1.- Tempi max accettabili:
a) URGENTI : entro il giorno successivo alla prescrizione ( con prenotazione diretta da parte del Medico di famiglia ).
b) NON URGENTI : ( significa che la persona sta male, ma può aspettare senza aggravare il suo stato di salute ). Max 7 gg.
c) VISITE O ESAMI DI CONTROLLO O DI CHECK-UP : max 30 gg.

2.- Proposte di risoluzione.
a) Se la struttura pubblica non ce la fa, il Cittadino può rivolgersi al privato convenzionato. ( O viene prenotato dal CUP entro i termini, oppure può immediatamente andare da chi vuole e paga il SSN ).
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Possibile che tutto sia così semplice? No, perché le Liste d'Attesa sono uno strumento del governo per limitare la spesa. La conseguenza è che al Cittadino non viene concesso un servizio che gli spetta.
Quindi non si vuole eliminare le liste d’attesa!
Così la metà dei Cittadini, per non aspettare sei mesi e perché si sente male , si reca dal privato e paga di tasca propria.
Ma è un falso risparmio. Primo, perché il Cittadino deve spendere DUE VOLTE ( paga le tasse per la Sanità Pubblica e paga il costo,salatissimo, delle visite private.
Secondo, si discriminano i malati meno abbienti che evitano la visita o l’esame ( magari salvavita! ) perché non possono permetterselo.
NON E’ DA PAESE CIVILE !
Inoltre l’Italia ha una spesa per il SSN tra le più basse in Europa.


Si potrebbe migliorare la situazione con l'aiuto del Medico di Famiglia, che è il fulcro del Sistema Sanitario attuale.
1) “Appropriatezza” delle visite specialistiche e degli esami : solo un medico può valutare questo punto e il Medico di Famiglia, che conosce il paziente, è il più indicato a farlo.
2) Si può aiutare il Medico di Famiglia con delle linee guida nazionali, che non seguano le mode lanciate dalle Case farmaceutiche ( il check-up ogni sei mesi! ), ma che stabiliscano un equilibrio tra le richieste e l’effettiva necessità: anche e soprattutto sulla base dei risultati statistici dei milioni di esami inutili effettuati.
3) Per responsabilizzare maggiormente i Medici di Famiglia, si può, sulla base degli esami, fatti effettuare inutilmente al paziente, stabilire un Ticket per il medico stesso, che verrà applicato in misura proporzionale alla percentuale di esami inutili fatti eseguire. E chiaro che alcuni esami “negativi” sono nella norma, ma quando sono troppi vuol dire che il Medico non ha esercitato nel migliore dei modi la sua professione.
4) “Liberalizzare” la professione di Medico di Famiglia:
Ci sono tanti medici, giovani e disoccupati, che lo farebbero volentieri. Il Cittadino avrebbe più ascolto, più tempo, visite più accurate e , magari, per appuntamento.
Cambiamo la mentalità : il tempo è prezioso per i Cittadini, non solo per il medico !
E’ lui al nostro servizio, non noi al suo !


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1 commento:

EdoV ha detto...

Come ti stai beppegrillizzando!

Hai ragione che non "dovrebbe" essere cosi', ma che potere hai di impedirlo?
Finche' siamo in una societa' capitalistica, nel fare le leggi le case farmaceutiche contano molto di piu' dei pazienti.