sabato 24 marzo 2007

Incentivi e disincentivi.

Se voglio favorire un comportamento positivo, dovrò premiarlo ( incentivo).
Se voglio contrastare un comportamento negativo, dovrò renderlo poco attraente ( disincentivo).


Il fumo fa male.
E’ scientificamente provato.
Ma a nulla sono valsi gli inviti a non fumare. Solo il divieto di fumare in tutti i locali pubblici ha avuto un notevole effetto sul comportamento degli italiani.
Penso, però, che non sia sufficiente per impedire che un numero molto elevato di giovani si avvicini al vizio del fumo.
L’unico disincentivo che funziona è quello economico.

“Il fumo nuoce gravemente alla salute”, scritto sui pacchetti di sigarette, non serve a niente.
Se il “fumo”, invece, nuoce gravemente alle tasche dei cittadini fumatori, allora e solo allora, il messaggio sarà compreso !
Bisognerebbe prevedere nel costo delle sigarette il pagamento di una “quota assicurazione”, per le conseguenze del fumo sulla salute, come risarcimento spese alla società.

Ognuno è libero, purché non danneggi gli altri.

Vogliamo incentivare l’impegno nello studio dei nostri figli?
Si può premiare il merito con una tessera speciale che preveda alcuni vantaggi concreti per i ragazzi, e, nello stesso tempo, sia vantaggioso per la società.
Si possono prevedere, per esempio, trasporti pubblici gratuiti
per i più meritevoli : si avrebbe un risparmio consistente per i ragazzi e le famiglie, e , forse, un motorino ( con rumore, inquinamento e incidenti ) in meno per la città.

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