sabato 4 ottobre 2008

Privatizzazioni "all'italiana".

A tal proposito, è emblematica la vicenda Alitalia.
Sono anni che la “compagnia di bandiera” è perennemente in passivo : sembra che invece del cherosene i motori dei suoi aerei brucino banconote !
Oltre 5 miliardi di euro, in dieci anni ! A spese dei contribuenti italiani.
Qualche mese fa, finalmente, eravamo riusciti ( quasi ) a liberarcene, vendendola ad Air France , ma tutto è stato bloccato, per motivi elettorali, o altro.
Ora si è risolto il problema “all’italiana”, come tutte le precedenti privatizzazioni.
Si divide la Compagnia in due : da una parte, quella buona e in attivo ; dall’altra le passività, i debiti, gli esuberi.
La prima viene “venduta” ai privati. La seconda ci resta sul groppone.
Rispetto alla vendita ad Air France, questa soluzione costa agli Italiani da 2,9 a 3,6 miliardi di euro, in più ( Fonte stima : La voce.info ).

Di chi è la responsabilità ?

In un altro Paese i responsabili si sarebbero dimessi : in Italia si vantano !
Si può fare una Class Action ?
La stessa cosa, per tutte le altre “liberalizzazioni”.

Abbiamo speso miliardi e miliardi per costruire le autostrade, ora i “privati” percepiscono i pedaggi.
Nel 1970 avevamo 6.000 km di autostrade, ed eravamo tra i primi in Europa. Oggi, abbiamo ancora 6.000 km di autostrade ( sempre le stesse, ma più vecchie ) e siamo gli ultimi.
Dove finiscono i soldi dei pedaggi ? Con quei soldi, lo Stato avrebbe potuto migliorare i tracciati o triplicarli. Avrebbe creato lavoro e sviluppo.
Invece, quei soldi prendono altre strade, spesso non italiane.


Abbiamo costruito gli acquedotti, con i soldi dei contribuenti, ora i privati ci fanno pagare l’acqua, come se fosse oro ! E così via, per le Ferrovie, per l’Energia, per le Telecomunicazioni, ecc.

Un buon Amministratore, invece, dovrebbe vendere ( e privatizzare ) tutte le attività in passivo. E tenersi le attività che rendono.
I nostri amministratori hanno sempre fatto il contrario.

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