In Sardegna gli alberi vanno piantati a ottobre- novembre, fino a dicembre. L’ideale sarebbe ottobre, dopo le prime piogge. Ogni giorno che passa, dopo ottobre, diminuisce la probabilità di un attecchimento.
Questo perché, se piantate da gennaio in poi, le giovani piantine non avrebbero il tempo di sviluppare un buon apparato radicale, e morirebbero senza scampo, durante la lunga e secca estate mediterranea. Né si potranno salvare innaffiandole durante l’estate : le piantine, ancora deboli, morirebbero lo stesso a causa di squilibri idrici, impossibili da evitare : solo l’irrigazione a goccia, con il programmatore elettronico, riuscirebbe ad essere efficace. Ma si potrà fare ?
Ho visto fiumi di scolaresche che piantavano alberi ad aprile e a maggio, per poi trovarli tutti secchi nell’autunno successivo. Si è sprecato il tempo ( e denaro ) di chi ha scavato le buche, si sono buttate via migliaia di piantine ( con i soldi per produrle ) e, soprattutto, non si è fatta un’operazione culturalmente valida : perché ai bambini è stata insegnata una pratica non corretta, e sono stati esposti alla delusione di vedere il loro lavoro perduto per sempre.
Chi pagherà i danni ? E, soprattutto, la delusione ?
Perciò, i dirigenti della campagna di “ un milione di alberi per la Sardegna” stiano attenti : gli alberi vanno piantati al tempo giusto e, sicuramente, non la prossima primavera !
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