Le rampe di legno per sollevare
i massi potevano essere elicoidali, di larghezza pari a 2
metri o più, divise in due parti longitudinalmente, e con brevi
tratti in piano : che servivano per riposarsi e, se eventualmente
fossero più squadre a fare lo stesso lavoro, per permettere a chi
scendeva di spostarsi di lato ( quindi con piazzuole più larghe).
Il dislivello tra due rampe sovrapposte
doveva permettere il comodo passaggio delle persone. Inoltre, poiché
il diametro del Nuraghe decresce salendo, era possibile aumentare la
pendenza con l’altezza.
Anche perché, man mano che si andava
in alto, i sassi trasportati erano quasi sempre più piccoli.
Oltre una certa altezza, non era più
strettamente necessaria la rampa per il trasporto, perché i sassi,
in genere più piccoli, potevano essere trasportati anche in altro
modo. (Anche se la rampa sarebbe servita comunque per risparmiare
fatica e per evitare il rischio di pericolosi incidenti).
I vantaggi derivano dal fatto
che la rampa seguiva passo passo il profilo della muratura in
costruzione, permettendo il trasporto dei conci quasi nella sede
definitiva.
Inoltre permetteva di rifinire i conci
esternamente, migliorando la geometria del tronco di cono nuragico.
Poteva servire per tracciare
agevolmente la scarpa (pendenza esterna del muro, che nei nuraghi è
sempre perfetta).
Inoltre, era fondamentale per la
sicurezza durante il lavoro (una specie di ponteggio esterno).
Poteva, infine, essere utilizzata per
ogni tipo di nuraghe, sia per quelli in pianura che per quelli
costruiti sulla cima del colle.
Lo svantaggio principale : era più
lunga, necessitava di maggior lavoro e di maggior legname per essere
costruita.
La rampa rettilinea, perpendicolare al
Nuraghe, sul lato a monte, poteva essere costruita più
alta di qualche metro, rispetto al piano di lavoro, per evitare
di ricostruirla ad ogni nuovo filare di sassi.
Si poteva approntarla per i massi più
grossi, fino all’architrave : spesso, la pendenza sarebbe stata
irrisoria e, qualche volta, addirittura in discesa.
Poi si ricostruiva, per esempio, fino
all’altezza del primo piano.
In pratica, una rampa per ogni piano.
Con uno scivolo, i grossi
blocchi di pietra venivano fatti scendere al livello sottostante, al
centro del Nuraghe, riempito di terra.
Mi spiego meglio : la costruzione del
Nuraghe poteva avvenire per strati orizzontali, riempiendo,
provvisoriamente, i vuoti (camere, scale, ecc.) con della terra.
In questo modo si poteva lavorare nella massima sicurezza.
La terra poteva essere riutilizzata per
il piano superiore quando non fosse servita più, dopo il
completamento del primo piano e la chiusura degli spazi vuoti.
La terra migliorava la stabilità
della muratura nella fase
costruttiva più delicata e permetteva la creazione di un
piano di lavoro ottimale e sicuro.
Terminato
il primo piano, la rampa doveva essere ricostruita
fino all'altezza del secondo piano, riutilizzando il legname e con
una pendenza, se necessario, leggermente maggiore.
Ma partendo più a
monte (quindi più in alto), nella maggior parte dei casi, non
sarebbe stato necessario.
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