giovedì 10 luglio 2014

Possibili tipologie di rampe nei Nuraghi.

Le rampe di legno per sollevare i massi potevano essere elicoidali, di larghezza pari a 2 metri o più, divise in due parti longitudinalmente, e con brevi tratti in piano : che servivano per riposarsi e, se eventualmente fossero più squadre a fare lo stesso lavoro, per permettere a chi scendeva di spostarsi di lato ( quindi con piazzuole più larghe).
Il dislivello tra due rampe sovrapposte doveva permettere il comodo passaggio delle persone. Inoltre, poiché il diametro del Nuraghe decresce salendo, era possibile aumentare la pendenza con l’altezza.
Anche perché, man mano che si andava in alto, i sassi trasportati erano quasi sempre più piccoli.
Oltre una certa altezza, non era più strettamente necessaria la rampa per il trasporto, perché i sassi, in genere più piccoli, potevano essere trasportati anche in altro modo. (Anche se la rampa sarebbe servita comunque per risparmiare fatica e per evitare il rischio di pericolosi incidenti).

I vantaggi derivano dal fatto che la rampa seguiva passo passo il profilo della muratura in costruzione, permettendo il trasporto dei conci quasi nella sede definitiva.
Inoltre permetteva di rifinire i conci esternamente, migliorando la geometria del tronco di cono nuragico.
Poteva servire per tracciare agevolmente la scarpa (pendenza esterna del muro, che nei nuraghi è sempre perfetta).
Inoltre, era fondamentale per la sicurezza durante il lavoro (una specie di ponteggio esterno).
Poteva, infine, essere utilizzata per ogni tipo di nuraghe, sia per quelli in pianura che per quelli costruiti sulla cima del colle.
Lo svantaggio principale : era più lunga, necessitava di maggior lavoro e di maggior legname per essere costruita.

La rampa rettilinea, perpendicolare al Nuraghe, sul lato a monte, poteva essere costruita più alta di qualche metro, rispetto al piano di lavoro, per evitare di ricostruirla ad ogni nuovo filare di sassi.
Si poteva approntarla per i massi più grossi, fino all’architrave : spesso, la pendenza sarebbe stata irrisoria e, qualche volta, addirittura in discesa.
Poi si ricostruiva, per esempio, fino all’altezza del primo piano.
In pratica, una rampa per ogni piano.
Con uno scivolo, i grossi blocchi di pietra venivano fatti scendere al livello sottostante, al centro del Nuraghe, riempito di terra.
Mi spiego meglio : la costruzione del Nuraghe poteva avvenire per strati orizzontali, riempiendo, provvisoriamente, i vuoti (camere, scale, ecc.) con della terra. In questo modo si poteva lavorare nella massima sicurezza.
La terra poteva essere riutilizzata per il piano superiore quando non fosse servita più, dopo il completamento del primo piano e la chiusura degli spazi vuoti.
La terra migliorava la stabilità della muratura nella fase costruttiva più delicata e permetteva la creazione di un piano di lavoro ottimale e sicuro.
Terminato il primo piano, la rampa doveva essere ricostruita fino all'altezza del secondo piano, riutilizzando il legname e con una pendenza, se necessario, leggermente maggiore.
Ma partendo più a monte (quindi più in alto), nella maggior parte dei casi, non sarebbe stato necessario.
Né sarebbe venuta eccessivamente lunga.
Continua ...

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