lunedì 26 luglio 2010

Batteriosi del kiwi.

C’era una volta la pianta del kiwi ....
Era sana come un pesce e produceva frutti “biologici”, senza mai ammalarsi, e soprattutto, senza pesticidi.
Ora la favola è finita ?
Quasi sicuramente, per le coltivazioni industriali. Forse no, invece, per le coltivazioni biologiche.

Purtroppo, una “nuova” malattia ha aggredito, e molto pesantemente, le coltivazioni di kiwi, in Italia.
Si chiama batteriosi.

Guardate i danni che ha fatto a Latina.
Guardate i consigli degli esperti.
Anche qua, c’è qualcosa da vedere.
Sembra anche che sia molto contagiosa, verso le piante vicine.
Speriamo che non si diffonda, e che trovino presto un rimedio.

Secondo il mio parere ( da verificare ulteriormente ), la causa potrebbe essere questa : la pianta del kiwi non sopporta i tagli di potatura troppo drastici.
Come le mimose, come i ciliegi. Se si recide un tralcio troppo grosso ( di 4÷5 anni, o più ), attraverso la ferita, anche se chiusa con il mastice, penetra la malattia e la pianta si dissecca.

Che cosa si può fare ?
Si devono eliminare tutte le parti secche ( foglie e frutti ), e seguire i consigli degli esperti. Dall’anno prossimo potare solo i rami di un anno, al massimo di due. Forse le piante si riprenderanno, e anche se si perderà una stagione, dopo due anni ricominceranno a produrre frutti.
Altrimenti, sostituiamole.

Mi è già successo, con una sola pianta per fortuna, la scorsa stagione.
Quest’anno, tutte le piante stanno benissimo e non c’è, da nessuna parte, nemmeno una foglia malata.
E questo senza alcun trattamento.
Mi sembra una buona notizia, colma di speranza.
Saluti a tutti.

venerdì 9 luglio 2010

Silenzio stampa.

Oggi, tutti i giornali e i telegiornali si astengono dal pubblicare notizie, per protestare contro la legge-bavaglio che vorrebbe impedire ai cittadini di essere informati sulle malefatte del potere.
La legge sulle intercettazioni, che questo governo vorrebbe approvare, colpisce contemporaneamente la tutela della legalità, indebolisce la lotta contro il crimine, limita la libertà d’informazione.
Essere informati correttamente è un diritto fondamentale, garantito dalla Costituzione italiana.
Questo editoriale di Repubblica illustra con molta chiarezza i termini della questione.