venerdì 24 dicembre 2010

Auguri.

Buon Natale e Felice Anno Nuovo.








Magnaromagna

sabato 4 dicembre 2010

Acqua minerale.

Le acque minerali, sono diventate famose perché ognuna di esse aveva, in base alle proprie caratteristiche, effetti curativi diversi.
Questo significa che l’acqua può essere considerata una medicina naturale, che serve per guarire da alcune malattie, in base all’esperienza di secoli e secoli di reiterati benefici.

Le acque dure, per esempio, hanno un effetto protettivo per le patologie cardiovascolari, e prevengono il gozzo.
L’aumento di calcio nel sangue, combatte l’aritmìa ventricolare.
Adeguati quantitativi di fluoro hanno un’azione altamente protettiva contro la carie e l’osteoporosi.
L’acqua con bicarbonati e solfati, può aiutare la digestione.
Quella magnesiaca è utile per il sistema nervoso, muscolare e antistress.

Al contrario, la presenza di nitriti e nitrati, spesso rinvenuti nelle acque di rubinetto, è dannosa e ci espone ai rischi di formazione di composti cancerogeni.

L’acqua migliore, secondo me, potrebbe essere una medio-minerale ( residuo fisso : 700÷1300 mg/l ) che racchiude in sé quasi tutte le qualità sopra elencate.

In definitiva, l’acqua minerale fa bene.
E se uno non ha gravi problemi di salute, allora non c’è alcun motivo per bere acqua … distillata ( come sono alcune acque oligominerali, oggi in commercio ).

L’acqua è il principale alimento dell’uomo : se ne introduce, nell’organismo, in media 550 kg all’anno. Molto di più, in peso, di qualsiasi altro alimento ( carne, frutta, latte, ecc. – che sono anch’essi composti principalmente di acqua ).
Una buona disponibilità di acqua nell’organismo umano, aumenta la fluidità del sangue, con diminuzione dell’ ematocrito e con un suo più facile scorrimento, soprattutto nei capillari : lo stesso risultato che si ottiene con l’esercizio fisico.

Le bevande reidratanti in commercio, oggi molto comuni, sono soluzioni isotoniche spesso infarcite di zuccheri superflui e dannosi, per la linea e per la salute.
( Soluzione isotonica : un litro di acqua, con circa 9 grammi di sale ).

Evitare, quindi, di berne in maniera sconsiderata, anche perché, come effetti collaterali, possono provocare il Mal di Testa, anche nei bambini e negli adolescenti,
l’insonnia, e danneggiare chi è in cura per l’ipertensione.

giovedì 2 dicembre 2010

L'acqua.

L’acqua è un elemento indispensabile alla vita. L’organismo umano ne contiene circa il 60÷70 %.
L’uomo ne ha sempre compreso l’importanza fin dagli albori della preistoria, tanto che, intorno all’acqua, sono sorti numerosi miti e forme di culto.
L’uomo ha sempre costruito le sue abitazioni in prossimità di una sorgente di acqua perenne. Dove non trovava fiumi o sorgenti, si è procurato l’acqua scavando pozzi ( i Nuragici ) e costruendo acquedotti ( i Romani ).

Oggi, il consumo di acqua potabile varia, mediamente, tra circa 100 litri/giorno, per un abitante dei piccoli centri, fino a oltre 300 litri/giorno, nelle grandi città.
In Italia c’è una sola rete di distribuzione dell’acqua “potabile” per tutti gli usi, con gravi carenze locali che aumenteranno sempre più nell’immediato futuro.

Sarebbe, perciò, auspicabile una politica di razionalizzazione e, anche, una seconda rete di adduzione di acqua per usi alimentari.
In tal caso, l’acqua che esce ora dal rubinetto, verrebbe adibita a usi meno nobili, ma ugualmente necessari, come quelli che richiedono un’acqua pulita, ma con parametri fisici e chimici meno stringenti ( per cui costerebbe di meno ).

Mentre l’acqua per bere e per cucinare, sarebbe acqua purissima di sorgente.

In questo modo si eviterebbe il ricorso massiccio alle acque minerali, con enormi vantaggi per i Cittadini (costo quasi zero), e per l’ambiente : meno bottiglie di plastica, meno fatica per l’approvvigionamento ( pensate agli anziani che fanno la spesa a piedi ), meno trasporti su strada, meno incidenti stradali, ecc.).

giovedì 4 novembre 2010

Bio a Sassari.

L’ AIAB ( Associazione Italiana per l'Agricoltura Biologica ), insieme a Legambiente e a Coldiretti, ha promosso una campagna di sensibilizzazione (Biodomenica 2010), per far conoscere al grande pubblico, i prodotti biologici dell’agricoltura italiana.
Nelle piazze di molte città sono stati organizzati mercatini, mostre e degustazioni di prodotti bio, con aziende locali.

Anche a Sassari, il 30 ottobre, c’è stata la manifestazione. Le aziende che vi hanno partecipato sono ancora poche, ma il Biologico è in crescita anche in Sardegna.

L’agricoltura biologica è stata, nel 2010, uno dei pochissimi settori dove l’occupazione è aumentata, parallelamente alla vendita dei prodotti bio, che hanno avuto un incremento del 9%.

E’ una direzione da seguire, in Sardegna, per contribuire a risolvere la crisi delle campagne e della pastorizia, in particolare.

Ne è convinto, tra gli altri, anche Gavino Ledda, e ne sono convinto anch’io.
Aggiungo che l’agricoltura biologica è la sola strada che esiste per la vera prevenzione dei tumori.
Mangiare alimenti biologici è un po’ come vaccinarsi contro il cancro : se lo faremo in tanti, con il tempo la malattia potrebbe venire estirpata dalla società.
Mentre la diagnosi precoce( che spacciano falsamente come prevenzione e che ci spingono a fare ), nella maggior parte dei casi non serve a niente.

martedì 5 ottobre 2010

Pesto alla genovese ?


Per 6 persone :

- 1÷2 spicchi d’aglio
- 50 g di pinoli
- 4-5 grani di sale grosso ( 3 g )
- 100 g di olio extravergine di oliva
- 50 g di foglie di basilico
- 75 g di fiore sardo ( pecorino) grattugiato
- 75 g di parmigiano grattugiato o grana.

1) In un mortaio di marmo, pestare prima l’aglio con il sale grosso ( questo è importante, perché l’aglio e il sale manterranno inalterato il colore verde intenso del basilico, che altrimenti diverrebbe scuro ). Il movimento del pestello deve essere lento e rotatorio.
2) Unire il basilico, continuando a pestare, amalgamando bene gli ingredienti.
3) Unire i pinoli pestandoli, poi i formaggi e infine, goccia a goccia, l’olio.
La quantità e la proporzione tra i formaggi può essere scelta in base al gusto e alla loro ....reperibilità !

Si può fare anche al frullatore, mettendo gli ingredienti ( esclusi i formaggi ) tutti insieme.
I pinoli possono essere sostituiti con le noci o con le mandorle spellate, ottenendo risultati ugualmente ottimi.

Pasta :
ottimi anche gli spaghetti.


P.S.
Si può fare anche con la ruchetta selvatica ( diplotaxis tenuifolia, nella foto ), molto diffusa in Sardegna. Non me ne vogliano i genovesi, ma con la ruchetta si ottiene un pesto più piccante e, sicuramente, più afrodisiaco.
Ovviamente, non è per tutti !

Si può fare, inoltre, anche con il più comune prezzemolo ( specialmente d’inverno, quando nell’orto il basilico manca ) : cambia l’aroma, ma è ugualmente delizioso .

venerdì 10 settembre 2010

Mal di testa.

Ho sofferto per anni di Mal di Testa.
Negli ultimi anni avevo attacchi quotidiani e feroci, che spesso non passavano neanche con i farmaci.
Mi sono messo a studiare la malattia, sui libri, sulle riviste, su Internet. Mi ha aiutato molto il sito Eurosalus, utile non soltanto per il malditesta.
Ho tenuto un Diario, segnando i cibi che mangiavo il giorno precedente a quello in cui si scatenava il Mal di Testa.
Ho scoperto che erano gli agrumi : possiedo un agrumeto BIO e ogni giorno bevevo spremute di arancia, a fiumi. Ho smesso, e il mal di testa è passato.
Però, ogni tanto tornava : era il cioccolato, oppure il panettone a Natale......
Sono arrivato a scoprire, tra i tanti, tre o quattro alimenti che mi causano il Mal di Testa. Li ho eliminati e il mal di testa è sparito.
Ora, sono completamente guarito.
Mangio di nuovo tutto, prestando attenzione ( li mangio, cioè, raramente ) solo agli alimenti suddetti.
Non ho più Mal di Testa, ormai da cinque anni.
Se sono guarito io, perché non possono guarire anche gli altri ?

Sono convinto che, per tutti, il Mal di Testa sia di origine alimentare ( almeno quel 95% definito essenziale, dai medici ).
Ognuno di noi ha tre o quattro alimenti che non sopporta.
Ma una volta trovati, il Mal di Testa sparisce. Per sempre.

Il metodo Valori, nel mio sito Internet.

Buona salute a tutti.

lunedì 16 agosto 2010

Costo del nucleare.

Ecco una bella notizia :
il fotovoltaico costa meno del nucleare !

Noi lo abbiamo sempre sostenuto , ma ora è ufficiale.
Chi continuerà a farci credere il contrario, e proseguirà sulla strada del nucleare ( un baratro senza fondo ), dovrà farlo a suo rischio e pericolo.
I Cittadini sono pronti a fare una “Class Action” per farsi rimborsare le spese già sostenute, quelle da sostenere, e i danni causati.
Soltanto con le bugie ( si trascurano, infatti, una parte rilevante dei costi ) l'Enel, il governo e le altre imprese “interessate” possono convincere un'opinione pubblica che si fa sempre più restìa ad accettare l'imponderabile.
Ma si sa, la loro convenienza si basa sul fatto che qualcuno gliele costruisce ( noi, con le nostre tasse ), e qualcun altro ancora ( le generazioni future ) pagherà lo smaltimento delle scorie.
Senza considerare i rischi di incidente e la radioattività.
Intanto, la Rete elettrica nazionale non viene adeguata con la velocità necessaria e, di conseguenza, molta energia prodotta con i pannelli solari viene sprecata.
Quando finirà la politica del “io divento ricco e tu paghi ? “

lunedì 26 luglio 2010

Batteriosi del kiwi.

C’era una volta la pianta del kiwi ....
Era sana come un pesce e produceva frutti “biologici”, senza mai ammalarsi, e soprattutto, senza pesticidi.
Ora la favola è finita ?
Quasi sicuramente, per le coltivazioni industriali. Forse no, invece, per le coltivazioni biologiche.

Purtroppo, una “nuova” malattia ha aggredito, e molto pesantemente, le coltivazioni di kiwi, in Italia.
Si chiama batteriosi.

Guardate i danni che ha fatto a Latina.
Guardate i consigli degli esperti.
Anche qua, c’è qualcosa da vedere.
Sembra anche che sia molto contagiosa, verso le piante vicine.
Speriamo che non si diffonda, e che trovino presto un rimedio.

Secondo il mio parere ( da verificare ulteriormente ), la causa potrebbe essere questa : la pianta del kiwi non sopporta i tagli di potatura troppo drastici.
Come le mimose, come i ciliegi. Se si recide un tralcio troppo grosso ( di 4÷5 anni, o più ), attraverso la ferita, anche se chiusa con il mastice, penetra la malattia e la pianta si dissecca.

Che cosa si può fare ?
Si devono eliminare tutte le parti secche ( foglie e frutti ), e seguire i consigli degli esperti. Dall’anno prossimo potare solo i rami di un anno, al massimo di due. Forse le piante si riprenderanno, e anche se si perderà una stagione, dopo due anni ricominceranno a produrre frutti.
Altrimenti, sostituiamole.

Mi è già successo, con una sola pianta per fortuna, la scorsa stagione.
Quest’anno, tutte le piante stanno benissimo e non c’è, da nessuna parte, nemmeno una foglia malata.
E questo senza alcun trattamento.
Mi sembra una buona notizia, colma di speranza.
Saluti a tutti.

venerdì 9 luglio 2010

Silenzio stampa.

Oggi, tutti i giornali e i telegiornali si astengono dal pubblicare notizie, per protestare contro la legge-bavaglio che vorrebbe impedire ai cittadini di essere informati sulle malefatte del potere.
La legge sulle intercettazioni, che questo governo vorrebbe approvare, colpisce contemporaneamente la tutela della legalità, indebolisce la lotta contro il crimine, limita la libertà d’informazione.
Essere informati correttamente è un diritto fondamentale, garantito dalla Costituzione italiana.
Questo editoriale di Repubblica illustra con molta chiarezza i termini della questione.

giovedì 8 luglio 2010

Bioraria.

Dal 1° luglio 2010 è stata introdotta obbligatoriamente e senza chiederci se eravamo d’accordo, la bolletta Bioraria. I consumi elettrici costeranno di più di giorno ( alla fine del periodo transitorio, molto di più ) e costeranno meno di notte.
Un ulteriore passo avanti verso la vera libertà ( d’impresa ) e il progresso ( per pochi eletti ).
La casalinga, un’istituzione italiana dop, è condannata a sicura estinzione.
Non potrà più accendere la lavatrice, né la lavastoviglie ; niente ferro da stiro, né aspirapolvere : che farà fino alle sette di sera ?
Forse potrà frequentare palestre e corsi di bellezza, avrà più tempo da dedicare alle amiche e all’amante, potrà coltivare i suoi hobby preferiti e anche il giardino, finora spesso trascurato.
E, visto che non potrà accendere neppure il forno, ormai riservato rigorosamente ai giorni festivi, propinerà ai familiari tristi e deprimenti piatti freddi.
Ma di sera, appena il marito rientra a casa dal lavoro, si accendono gli elettrodomestici all’unisono, tanto che sembrerà di vivere all’aeroporto, o in una stazione della metropolitana.
Il rischio di black-out sarà, inoltre, elevatissimo.

A che serve la Bioraria ?

Forse a risparmiare sui consumi ?
NO, perché saranno gli stessi di prima, traslati in ore più scomode o impossibili.
NO, ancora, perché servirebbero mezzi diversi, come per esempio, case termicamente isolate ed elettrodomestici più efficienti.

A far costare meno l’elettricità ?
NO, perché bisognerebbe sviluppare l’eolico e il solare ( che permetterebbero di averla, volendo, anche gratis ).

Allora, a chi serve la Bioraria ?
Soltanto per uno scopo preciso : condizionare i cittadini per l’introduzione delle centrali nucleari.
Le quali, al contrario di quelle odierne, non si potranno spegnere di notte, quando l’elettricità non serve.
Perciò dovremo abituarci ad assecondare i bisogni delle centrali : quelle nucleari ( del “futuro”) che sono come le fontane della Preistoria : che erano, ovviamente, senza rubinetto e l’acqua fuoriusciva anche di notte.

Evviva il progresso !

Come sempre, in Italia, si fanno le cose per i produttori, e mai per far stare meglio i cittadini.
Perché, devono essere 60 milioni di italiani ad adeguarsi alle esigenze della produzione ?
Ma progresso, non significa l’esatto contrario ?

Continua ....

mercoledì 9 giugno 2010

Dove va l'Italia ?

Quando si viveva tutti in campagna con il lavoro dei campi, se il capofamiglia trovava un lavoro esterno, la famiglia diventava benestante.
Negli anni ’70, si viveva discretamente con uno stipendio, ma si stava bene e si poteva comprare la casa se, nella famiglia, lavoravano in due.

Oggi, si lavora in due, ma i due stipendi permettono appena di arrivare a fine mese.
Provate a chiedere a un giovane come farà a comprarsi la casa !
Ma, forse, non è più necessario ....
Infatti, due “figli unici” che si sposano ( si fa per dire : anche il matrimonio non è più di moda ), alla morte dei genitori si ritroveranno con ... almeno due case !
Ma fino a quando, le pensioni dei “nonni”, e le case dei genitori riusciranno a sfamare i nostri figli e nipoti ?

Berlusconi dice che l’Italia è un paese solido ( forse è per questo che non abbiamo liquidi ... ), ed è vero : ma anche la roccia più dura, può essere consumata, a forza di “grattare” !

lunedì 17 maggio 2010

Scadenza alimenti.

Gli alimenti in vendita negli scaffali dei supermercati hanno, in genere, una data di scadenza. Questa dovrebbe indicare il periodo entro il quale un dato alimento può essere consumato, senza danno per la salute.
E’ ovvio che qualsiasi prodotto alimentare inizia a deteriorarsi a partire dal momento in cui viene raccolto, prodotto e confezionato.
Piano piano si perde l’aroma, i grassi si ossidano, il colore si modifica, i batteri e le muffe si moltiplicano.
L’ideale sarebbe consumare un prodotto appena fatto, per usufruire delle sue caratteristiche migliori, ma la distribuzione ha i suoi tempi.

Che però potrebbero essere ottimizzati, se il legislatore tutelasse meglio il consumatore.
Se, per esempio, fosse conosciuta la data di produzione, il consumatore potrebbe privilegiare gli alimenti più freschi.
In tal modo, la distribuzione si dovrebbe adeguare, e organizzarsi per ridurre i tempi di permanenza dei prodotti sugli scaffali.

Per migliorare la qualità della nostra alimentazione basterebbe poco : la data di produzione.

Ma poi, chi comprerebbe più gli alimenti “scadenti”?

sabato 15 maggio 2010

25 piantine.




Il mese scorso, aprendo il cofano dell’ automobile ( poco usata, in verità ... ), ho visto che, nella scanalatura sotto il parabrezza, c’era una linea verde. Non credevo ai miei occhi : c’erano, in fila e perfettamente allineate, ben 25 piantine di cipresso !!!
L’auto è solitamente parcheggiata sotto una fila di alberi di carducciana memoria, perché c’è sempre ombra. Durante l’inverno, sono caduti aghi e semi, che si sono accumulati nella scanalatura.
La pioggia, e la primavera con il suo tepore, hanno fatto il resto.
Certo, ha contribuito anche la mia pigrizia : se avessi lavato la macchina una volta di più, ora la mia campagna avrebbe 25 alberi in meno !
Sono stati tutti trapiantati nei vasetti, in attesa di trovar loro un posticino.

Anche sotto gli alberi di pino, che ho piantato una decina di anni fa, trovo spesso qualche piantina, nata dai semi caduti : è il mio vivaio naturale, dove mi rifornisco quasi senza fatica.
E che dire, allora, delle piantine di leccio che trovo spesso, un po’ dappertutto ?
Le ghiande da cui nascono sono, forse, del vicino, perché i miei alberelli hanno pochi anni e ancora non producono semi.
Chi le trasporta a centinaia di metri di distanza ? E’ la ghiandaia, che seppellisce le sue “provviste”, e qualche volta ne dimentica qualcuna.
Perché alla Regione Sardegna, si ostinano a darle la caccia ?


Questo, per chi è convinto che in Sardegna non crescono gli alberi !

Nella foto ci sono alberelli di pino nati sotto la pineta : il fuoco "preventivo" li avrebbe inesorabilmente distrutti.

martedì 4 maggio 2010

Capo Caccia.




Capo Caccia è sicuramente uno dei posti più belli di tutta la Sardegna.
Il colore del mare suscita emozioni indimenticabili, che si ripetono sempre, anche la millesima volta che ci si torna.

1) Esiste, lungo la strada, un “punto panoramico” dove ci si può fermare, per ammirare l’azzurro mutevole del golfo o la magia del tramonto sul mare.
E’ meta continua di decine e decine di pullman, ogni giorno, e di centinaia o migliaia di automobili. I turisti scendono, si accalcano in corrispondenza di una “sella”, per vedere il mare ( nella foto ): è una zona scivolosa, paurosamente inclinata verso il precipizio, profondo un centinaio di metri.
Il rischio di cadere per i bambini, e per tutti, è molto alto : basta un urto con un’altra persona, un attimo di distrazione, e ci scappa il morto.
Perché non si provvede a costruire un muretto* di protezione ? In un luogo così frequentato e così a rischio di incidenti ?

2) A sinistra della sella la scarpata risale : è il posto ideale, frequentato da fidanzatini che si siedono sulle rocce, per aspettare un romantico tramonto ....
Nessuno ha notato che le rocce si stanno spaccando e che tutto il blocco tende a staccarsi e a precipitare in mare ?
Cosa si aspetta per transennarlo ?
Un’inutile staccionata di legno è stata messa, recentemente, lungo la strada. Ma non nell’unico punto dove è veramente necessaria.

* Una soluzione potrebbe essere un muretto basso che non nasconda il panorama, ma che impedisca le cadute accidentali, realizzato con la bellissima pietra locale.
Per completare la sicurezza, dovrebbe essere sormontato da una “staccionata”, alta fino al petto, in robusto acciaio inossidabile.
Sicuro, di lunga durata, e poco costoso.

domenica 25 aprile 2010

Alzheimer e ipertensione.

E’ stata scoperta una relazione tra Alzheimer e ipertensione, nel senso che la malattia sarebbe più frequente tra gli ipertesi, rispetto al resto della popolazione.
Ma non è chiaro, però, se sia la pressione alta a scatenare la malattia, oppure se essa venga causata da alcuni farmaci presi per abbassare la pressione.

Secondo uno studio effettuato nella Rochester University ( Le Scienze, febbraio 2009 ), un ridotto flusso sanguigno attiverebbe alcune sostanze, come SRF e miocardina : questi sono due fattori che riducono ulteriormente il flusso di sangue al cervello e rallentano la rimozione di beta-amiloide.
Più il flusso di sangue è ridotto, meno ossigeno e sostanze nutritive arrivano ai neuroni, e più beta-amiloide si accumula.

Ci sono prove, sempre più numerose, che indicano come una scarsa irrorazione sanguigna comporti, sia un’insufficiente nutrizione delle cellule cerebrali, sia una incompleta eliminazione dei rifiuti prodotti. Ciò non permette di contrastare efficacemente la formazione delle placche di beta-amiloide, che aggravano la malattia.
Questo spiegherebbe anche l’aumento dei casi di Alzheimer negli ultimi decenni, in parallelo con l’aumento dei pazienti trattati contro l’ipertensione.

In attesa di ricerche più approfondite, non sarebbe il caso di non abbassare troppo la pressione del sangue ? Nel senso di non diminuire il flusso di sangue al cervello ? Anche perché il guadagno, in termini di durata della vita media ( soltanto qualche mese ), non è neanche lontanamente paragonabile con i lunghi anni di non vita e di sofferenze indicibili per i malati e, soprattutto, per i loro familiari.

giovedì 22 aprile 2010

L'ultima sigaretta ....

Fumare a letto, prima di addormentarsi, può essere molto pericoloso :- “Mi fumo l’ultima sigaretta”- , si dice. Si concedeva ( nei film e nei romanzi ) anche ai condannati a morte.

Ma si rischia che sia proprio l’ultima.

Ci si può addormentare, fumando, e allora, la sigaretta accesa cade sulla coperta di lana sintetica, dando fuoco al letto, ecc. ecc.

Il 3.5% degli incidenti domestici, in Italia, avviene dimenticando le sigarette accese.
Sono circa 350.000 all’anno.....

domenica 18 aprile 2010

Il Vulcano.

Stamattina, quando mi sono svegliato, la casa era immersa in una nebbia irreale, rara e sconosciuta per la Sardegna. Forse, la nube di cenere del vulcano islandese dal nome impronunciabile (Eyjafjallajökull ) era arrivata anche sull’Isola ?
In effetti i titoli dei giornali, in prima pagina, erano tutti all’insegna del blocco dei voli aerei, ormai estesi a gran parte dei cieli europei.
Oggi verranno coinvolti anche gli scali del Nord Italia, e forse, anche quelli della Sardegna.

Ovunque si evocano immagini apocalittiche ( se continuerà l’eruzione vulcanica ), come “ l’anno senza estate” del 1816, o il “venerdì delle ceneri”.
Nel frattempo la TV programma film come : “The day after tomorrow” o “La tempesta di ghiaccio”.....
Sembrerebbe uno scherzo del destino, se non fosse la realtà, anche drammatica per alcuni.

Ogni tanto, la Terra ci ricorda che essa è sempre la più forte e che bisogna trattarla con il dovuto rispetto.

venerdì 12 marzo 2010

I costi del nucleare.

I costi del KWH nucleare sono superiori al carbone, al metano e all’eolico : questa è una valutazione fatta dal MIT ( Massachussetts Institute of Technology ) e pubblicata sulla rivista “Le Scienze”, notoriamente filonucleare da sempre.

I costi di costruzione di una centrale, invece, sono stimati generalmente dalle imprese che producono energia, e sono (2008) :
ENEL = 1800÷2000 euro per KW di potenza
EON (Porto Torres) = 3150÷3750 euro “ “ “
Impresa USA = 5300 euro “ “ “

Come vedete i prezzi sono un rebus.
In ogni caso, e secondo me, la stima più affidabile è quella USA, perché laggiù il mercato elettrico è veramente privatizzato e non possono barare.
E poi in Finlandia, dove è in costruzione una centrale uguale alle nostre, il costo della stessa sta raggiungendo i 7 (sette) miliardi di euro ( se basteranno ... ).

Da uno studio del governo francese risulta che il costo di costruzione rappresenta soltanto il 25% del costo totale. Il costo di gestione sarebbe del 43%, e quello di smantellamento del 32% . Quest’ultimo, quindi, superiore al costo di costruzione.
In Gran Bretagna, dove hanno 19 centrali nucleari, è stata prevista dal Parlamento ( sempre per lo smantellamento ) una spesa complessiva di 104 ( centoquattro ) miliardi di euro. Circa 5 miliardi per ogni centrale.
L’informazione, evidentemente, non rientra nel programma nucleare !

La lettura di questo studio di Legambiente può risultare interessante.



Siete sempre convinti che le centrali nucleari ci facciano risparmiare ?

Quando comincerà la costruzione della prima centrale italiana, il costo avrà raggiunto e superato i 10 miliardi di euro, ciascuna. Poiché questo rappresenta solo un quarto del costo totale, ogni centrale ci verrà a costare ben 40 miliardi di euro !
Quattro centrali ( quelle previste inizialmente ), 160 miliardi di euro.
Questo è il costo del nucleare.

Ma non è tutto : non si è tenuto conto del costo legato all’inquinamento, alla sorveglianza militare ( della centrale, dei trasporti dell’uranio, delle scorie ), al rischio incidenti.
Inoltre, non abbiamo risolto il problema delle scorie radioattive, che nessuno vuole e che non si sa come smaltire.
E per ultimo, ma è la cosa più importante, in democrazia si chiede ai cittadini se le vogliono, visti i problemi che comportano, e si rispetta la volontà della gente.

Che è contraria per il 75%.

martedì 9 marzo 2010

Mondo cane.

Nei canili italiani vivono oltre 300.000 cani, quasi sempre in condizioni pessime, per un costo che si aggira sui 250 milioni di euro all’anno.
Circa 800 euro per ogni cane, ogni anno.

Per adottare un bambino a distanza sono necessari 250÷300 euro all’anno.
Il confronto è : un cane per 3 bambini !
Cioè, con la stessa spesa, in Italia ci vive un cane ex randagio. Nel mondo ci vivrebbero 3 bambini poveri.

A volte mi vergogno di essere italiano.

domenica 7 marzo 2010

Eternità.

In genere i governanti ambiscono passare alla Storia per ciò che hanno fatto.
Soprattutto sperano che le loro “opere” durino nel tempo per essere ricordati nei secoli futuri.
Opere che sfidano il tempo.
Ecco perché questo governo vuole costruire le centrali nucleari !
Che cosa c’è di più eterno delle scorie radioattive ?

sabato 27 febbraio 2010

Statica dei Nuraghi : la cultura costruttiva.




Non è facile costruire con le pietre a secco, non squadrate, e senza l’ausilio del cemento !
Non è facile neppure la costruzione di quei semplici muretti, di cui la Sardegna è costellata. Pochi, infatti, restano integri nel tempo : quasi ogni anno ne frana un pezzo, qua e là, e devono essere riparati.

Costruire un muro alto 20 metri, come nei Nuraghi, significa che il popolo sardo del 2° Millennio a.C. aveva raggiunto una capacità tecnica notevolissima, rimasta insuperata ancora oggi.
Infatti, dove i Nuraghi sono stati restaurati e ricostruiti, si vede la differenza ( sconcertante ) tra il nuovo e l’originale, nonostante l’impiego generalizzato di macchine e attrezzature moderne.


La realizzazione di un Nuraghe
necessitava di una rilevante esperienza costruttiva, che era il risultato di una lunghissima serie di prove e fallimenti, modifiche e piccoli miglioramenti, che si susseguirono nei decenni o nei secoli, e che venivano tramandati come cultura fondamentale dell’epoca nuragica.
La costruzione di un Nuraghe era un insieme di regole, comportamenti, accorgimenti costruttivi, soluzioni e, qualche volta, innovazioni, che permettevano di raggiungere gli scopi previsti in materia di sicurezza, funzionalità e durata.
La corretta concezione strutturale, la capacità di interpretare il comportamento dell’opera nei suoi aspetti più salienti, gli schemi fondamentali e perfino i dettagli, implicavano conoscenze progettuali che dovevano essere acquisite con il tempo e con l’esperienza.

L’affidabilità delle scelte effettuate ( dimostrata dal fatto che moltissimi nuraghi sono ancora al loro posto, dopo 3500 anni ), fu il prodotto di una “cultura costruttiva” che permeava la società tutta, ed era il risultato di un’esperienza secolare.
La scelta delle pietre più adatte, delle cave, del basamento, della posizione, del numero dei piani e dell’altezza, era la logica conseguenza della profonda conoscenza dei luoghi.

Il Nuraghe era il simbolo di chi lo aveva costruito, lo specchio di chi lo abitava.

Indice :

1. Cultura costruttiva.

2. Copertura in pietra.
3. Tecnica dell’aggetto.

4. Il genio dei Nuraghi.

5. Mattoni e pietre.
6. Interconnessione.

mercoledì 24 febbraio 2010

6. Statica dei Nuraghi : interconnessione.




Nel caso in cui non sia efficace l’interconnessione della muratura, oppure nel caso in cui il vuoto-scala sia molto alto ( 4÷5 metri ), allora l’ogiva può assumere, in parte, un comportamento “a cupola”, con rilevanti spinte orizzontali.

Nella fig. 7, si vede come, se si vuole evitare il ribaltamento dei conci n.3 e n. 5, intorno al punto A, è necessario aggiungere il concio n.6, che impedisce, con il suo peso, il ribaltamento stesso.
Nei Nuraghi l’interconnessione viene assicurata da conci grandi e parzialmente sovrapposti. Questo non si potrebbe realizzare se la muratura fosse costruita affiancando “due gusci”, e riempiendo lo spazio tra la tholos e il muro esterno con pietre piccole e terra. Nel caso ci fossero nuraghi costruiti in questo modo, allora la tholos si comporterebbe come una cupola.
Ma il doppio guscio non l’ho visto in nessuno delle centinaia di nuraghi che ho visitato. Inoltre, per i motivi sopra esposti, mancando l’interconnessione, non sarebbero neppure tanto stabili. Questo perché, il riempimento di sassi piccoli e terra si sarebbe fatalmente assestato nel tempo, con cedimenti notevoli contribuendo a innescare spinte sui “gusci” adiacenti, e provocando, spesso, dissesti catastrofici.
E i Nuragici sapevano ciò che facevano.
Non si dovrebbe trascurare, infine, l’apporto stabilizzante della terra con cui sono riempiti i vuoti tra le pietre di un Nuraghe.
La terra si comporta come una malta molto povera. Anche se la sua resistenza a trazione è molto scarsa, essa riesce molto bene a stabilizzare i conci.
Forse, uno studio sulla composizione, sulla qualità e sulle caratteristiche delle terre usate per il riempimento degli spazi vuoti, unita a qualche moderna analisi di resistenza, potrebbe aprire nuove prospettive sulla sua (trascurata) funzione.

Spero di essere stato chiaro.

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lunedì 22 febbraio 2010

5. Statica dei Nuraghi : mattoni e pietre.




La quasi totalità dei Nuraghi funziona così.

Diciamo però che, siccome i “sassi reali” non sono mattoni, ci sono tutta una serie di azioni ( nel senso di forze ) complesse e imprevedibili. Legate a : irregolarità dei conci, cedimenti, deformazioni, attrito, aperture e vani scala, variazioni termiche, ecc.
Possiamo allora dire che, per il 90÷95% , i conci del Nuraghe si comportano come ho detto sopra e per il rimanente 5÷10 % in modo complesso e dipendente da fattori variabili e contingenti.
Come, per esempio : mancanza di pietre adatte, scarsa perizia dei costruttori, cedimenti parziali, rottura di un concio, ecc.
Ogni volta che avviene una di queste cose, si creano forze orizzontali che, in genere, sono localizzate e sono rapidamente assorbite dall’attrito tra i conci.
Nella fig. 6 si può vedere un esempio di forze orizzontali, che nascono per effetto dei contatti laterali tra le pietre, e che in genere, vengono assorbite, localmente, dall’attrito.

Ma probabilmente, neppure nei trulli o nelle tholoi micenee esiste la coazione orizzontale.
Infatti, le spinte che potrebbero nascere per “effetto cupola” sono agevolmente assorbite dall’attrito tra i conci.

Ed ecco, allora, un’altra geniale “invenzione” dei Costruttori Nuragici : poiché l’attrito è proporzionale al peso della muratura, hanno utilizzato l’ogiva che, rispetto alla volta semisferica, ha la caratteristica di rendere più graduale l’aggetto, con la conseguenza di aumentare il peso ( e quindi l’attrito ).

Sicurezza e bellezza erano garantite.


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mercoledì 17 febbraio 2010

4. Statica dei Nuraghi : il genio dei Nuraghi.


2. Un altro modo risolve il problema precedente
alla radice, ed è fare come brillantemente hanno fatto i Nuragici : eliminare la spinta !
Infatti, se aumentiamo lo spessore del muro, triplicando ad esempio i mattoni, ma soprattutto creando interconnessione tra di essi, come in fig. 5 , riusciamo agevolmente a costruire una struttura in perfetto equilibrio e senza spinte orizzontali.
Perché la parte che aggetta non tende più a crollare e, quindi, non necessita di un "puntello" per stare in equilibrio.
E questo è il Nuraghe.
La copertura così realizzata si chiama Tholos nuragica.

Soltanto l’interconnessione, però, può fare in modo che la spinta non ci sia !
E che si possa costruire la tholos senza l’uso della centina.

Infatti, come osserva autorevolmente l'archeologo G. Manca (Il Nuraghe Losa e la Civiltà Nuragica), ma soprattutto se si osserva con attenzione come sono posizionati i conci, si nota che, nella stragrande maggioranza dei Nuraghi, le pietre sono separate lateralmente e semplicemente appoggiate a cavallo dei due conci sottostanti. Non vi è quasi mai quel contatto laterale che, secondo alcuni autori, darebbe luogo a un “arco orizzontale” come fulcro della stabilità dell’ogiva.
Gli “anelli di coazione” sarebbero “in forza” (per usare le stesse parole di F. Laner , nel suo bel libro : Accabadora). Ciò può essere vero (forse) nei trulli pugliesi, nelle tholoi micenee e (ancora forse) in alcuni “pozzi sacri” : ma non nei Nuraghi !
Perché il Nuraghe non è una cupola !
Ciò sarebbe stato, anche, assai rischioso perché, se una parte della tholos avesse ceduto, tutta la costruzione sarebbe potuta crollare...
(Quando i conci sono “in forza”, basta un sasso che cede o che si sfila, e può crollare tutto, con enormi rischi per la popolazione.)
Invece così non è, perché i Nuraghi sono stabili anche “spaccati a metà”, o con un concio mancante.

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martedì 16 febbraio 2010

3. Statica dei Nuraghi : tecnica dell'aggetto.



Proviamo a costruire una volta ogivale, utilizzando dei mattoni. In questo modo, chi vuole, può ripetere l’esperimento a casa sua, sia per comprendere, sia per ...credere ! Io l’ho fatto, e funziona.

Mettiamo un mattone sopra un altro mattone, facendolo sporgere ( aggettare ) di qualche centimetro : sta in equilibrio senza problemi. ( Fig. 1 ).
Non ci sono spinte orizzontali,
come si può capire immaginando di mettere ( o mettendocele !) delle rotelle sotto il mattone di base : non si muove. Se, invece, ci fosse una spinta orizzontale si metterebbe a correre. ( Fig. 2 ).
Si può continuare ad aggiungere un mattone dopo l’altro, facendoli aggettare.
Dalla ( Fig. 3 ) si vede chiaramente come, ad un certo momento, l’aggiunta di un ulteriore mattone, faccia crollare la struttura.

Il crollo si può evitare in due ( o più ) modi :
1. Si pone di fronte a questa una struttura simile, ma opposta : le due strutture si toccheranno in alto, sorreggendosi a vicenda.
Questa struttura è il cosiddetto arco ( Fig. 4 ). Nello spazio tridimensionale, invece, si formerà una cupola.
L’arco per non crollare, necessita di una forza orizzontale che il semi-arco di sinistra deve esercitare su quello di destra, per sorreggerlo. Questa spinta orizzontale si trasmette, per attrito, fino alla base, dove deve essere contrastata, pena il crollo della struttura. Idem, per la cupola.

Le spinte orizzontali si possono contrastare in molti modi.
A noi, ne interessano due :
a) si può riempire di terra lo spazio intorno alla tholos, ed ecco allora le tombe etrusche e micenee.
Il peso della terra intorno alla tholos, contrasta la spinta e tutto sta in equilibrio.
( Qui ci sarebbero altre cose da dire, ma ne potremo parlare in seguito ).

b) C’è un secondo modo, per evitare il crollo della struttura in oggetto, ed è quello di aumentare il peso dei muri verticali ( Fig. 5 ), in modo che l’attrito assorba la spinta.
Nelle chiese medievali, sono stati costruiti anche dei poderosi contrafforti, mentre nei ponti ad arco la spinta viene assorbita dalle rocce sulle sponde del fiume ( o dal peso degli archi adiacenti ).

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2. Statica dei Nuraghi : copertura in pietra.




La copertura di un ambiente abitativo, è sempre stato un problema di difficile soluzione, negli edifici in pietra.
Era più facile realizzare le coperture con travi di legno : si potevano coprire superfici molto ampie, e con il minimo sforzo.
Allora, perché le coperture in pietra ?
Secondo me, perché il legno aveva una durata inferiore e necessitava di continua manutenzione.
Ma, soprattutto, perché il legno non resisteva al fuoco.

La pietra, però, ha un grosso difetto : possiede una scarsa resistenza a trazione, cosa che la rende inadatta a essere utilizzata come trave.
Potevano essere realizzati soltanto architravi di grosso spessore e per coprire piccole luci.
Infatti, in Grecia, gli architravi dei templi e dei palazzi, erano posizionati su colonne molto ravvicinate.
A Roma, si superò questo problema con l’utilizzo massiccio dell’arco. Ma le pietre dovevano essere squadrate e necessitavano di una lunga lavorazione e, soprattutto, di attrezzi adeguati.

In preistoria, i pochi architravi ritrovati, servivano a coprire luci piccolissime e avevano spessori notevoli. Tanto che, più che utili, gli architravi servivano per comunicare agli altri la forza e il prestigio di chi li aveva costruiti.

La tecnica nuragica dell’aggetto, risolse brillantemente il problema.


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domenica 31 gennaio 2010

Sicurezza del nucleare.

Si parla di centrali nucleari, ma non si parla mai della loro sicurezza.
Anzi, si dice che le centrali attuali sono più sicure e che gli impianti nucleari che il governo si appresta a realizzare sono di ultima generazione : infatti, se succedesse un incidente, sarebbe davvero ... l’ultima !

Le centrali attuali sono dello stesso tipo di quella di Chernobyl, e non sono, quindi, più sicure !
Quelle di quarta generazione, a sicurezza intrinseca, sono ancora allo stadio di ricerca pura : e non si sa quando saranno fattibili ( forse, nel 2050 ).
E’ anche vero che una centrale nucleare non può esplodere come una bomba,
ma è mille volte più pericolosa di una bomba.
Infatti, se capitasse un incidente grave in Sardegna, bisognerebbe abbandonare l’isola per decine e decine di anni, come è successo a Chernobyl, dove un’area di 60 km di diametro è ( dopo ventiquattro anni ), ancora deserta.

Vogliamo questo, per noi, nel 2010, e con mille alternative possibili ?

E’ da pazzi, solo pensare al nucleare !
Si obbietta :” Ma non succederà mai !”
Invece può succedere.
Questo perché, una volta avviato il reattore, anche se si fermasse la reazione primaria di fissione con l’estrazione delle barre di uranio, il nòcciolo rimarrebbe attivo per anni, con necessità di essere raffreddato continuamente ( sempre per anni ), pena la fusione immediata con rilascio di enormi quantità di materiale radioattivo e conseguente catastrofe regionale o ancora più estesa.

Le centrali nucleari sono siti estremamente vulnerabili : bersagli privilegiati di un missile, o di un bombardamento, ma si spera che le guerre non si facciano più.
Purtroppo non occorre arrivare a tanto : è sufficiente un semplice black-out, o un piccolo attentato terroristico, o un guasto, che blocchi gli impianti di raffreddamento ....
Ci vorranno, come a Chernobyl, centinaia di “volontari-eroi”, che dovranno sacrificare le loro vite, per salvare il salvabile.

Le centrali sono peggiori di una bomba atomica, peggiori di un terremoto o di uno tsunami. Tutte queste catastrofi hanno un impatto molto forte, ma limitato e, soprattutto, una fine.
La radioattività di una centrale nucleare, NO!


Ci conviene abusare ancora oggi, dello “stellone” italico ?
Dov’è la razionalità dell’uomo moderno ?

Forse, non succederà mai.
Ma siccome non c’è alcuna garanzia ( e nessuno può affermare il contrario ), se dovesse succedere un incidente catastrofico, e se tutti, e sottolineo tutti, gli abitanti dell’Isola fossero costretti ad andarsene dalla Sardegna, ci sarebbe da preoccuparsi.
Non per noi, naturalmente....
Ma mi chiedo ed è una domanda che si fanno tutti : dove andranno, allora, i bambini di Chernobyl a trascorrere le vacanze?


Fonti :
Progetto Humus.

giovedì 28 gennaio 2010

Terremotati 2.


La portaerei Cavour è salpata per Haiti.


Un’arma di distruzione di massa, che viene spacciata per aiuto umanitario ....
Che ci va a fare ad Haiti un così sofisticato sistema, progettato per dare la morte ?
E’ come un elefante sopra un formicaio : quando si muove, distrugge tutto ( a meno di non restare lontano ...).

Il costo di un solo giorno di “missione” è di 200.000 euro ( stando a quello che dicono, ma secondo me, è molto di più ).
Secondo Wikipedia gli haitiani vivono con 4 dollari al giorno : ma, come per i polli di Trilussa, la media non dice che la stragrande maggioranza della popolazione vive con un dollaro al giorno !
Ebbene, un solo giorno di missione potrebbe sfamare 300.000 ( trecentomila !) abitanti di quel povero paese.
E invece il governo italiano preferisce muovere la portaerei.

Perché abbiamo mandato la portaerei ?

Per “combattere” contro il terremoto ?
Non sarebbe stato più proficuo mandare esperti della Protezione Civile, con tutti i soldi che, invece, saranno “bruciati” dalla Cavour ?
Avrebbero organizzato ospedali e cucine da campo. Avrebbero sfamato la popolazione e curato i feriti per tutta la durata della missione.
Tutti i soldi per Haiti !
Invece, su 100 milioni di euro di spesa, 5 andranno ai terremotati e 95 serviranno per la portaerei !
Dov’è la proporzione ?

Ma, forse, il governo italiano ci vuole sorprendere tutti : magari all’ultimo momento deciderà di aiutare veramente i terremotati ( e il mondo ) : regalerà la portaerei al popolo haitiano !
Mille e cinquecento milioni di euro !
Il popolo haitiano, naturalmente, se la venderà al migliore offerente ( magari al Brasile ....) e con il ricavato ci potrà ricostruire tutto il Paese, anche le case antisismiche.
E gli italiani ? Saranno d’accordo ?
Potranno soltanto applaudire, perché oltre ad aver fatto un’opera buona, risparmieranno un milione di euro al giorno per i prossimi 10÷20 anni !

mercoledì 20 gennaio 2010

Rinnovabili o nucleare ?

Dal 01/01/2010 tutti gli edifici di nuova costruzione ( o ristrutturati, con superficie superiore a 1000 metri quadrati ) dovranno essere dotati di impianti per la produzione di energie rinnovabili, in grado di garantire una potenza di almeno 1 kW per ogni unità abitativa, e di 5 kW per i fabbricati industriali.
Il tutto deve essere previsto nel progetto presentato al Comune per ottenere il rilascio del permesso di costruire. ( G.U. del 10 giugno 2009 n. 132 )

Dopo “mille e una proroga”, finalmente vede la luce un provvedimento che recepisce una Direttiva CE del 1991 ! ( Da notare la solerzia del governo italiano ....)

Ma, forse oggi, non è più sufficiente.

In Italia esistono milioni di edifici, e le costruzioni veramente nuove sono una minoranza. Inoltre, il limite di 1000 m2 per gli edifici ristrutturati, esclude praticamente tutte le case mono e bifamiliari ( oltre a tutti gli edifici dei centri storici, ma per motivi di vincolo paesaggistico ).

Che cosa rimane ?

Ma, forse, si voleva veramente una legge così ?

Eppure, quale occasione migliore del “Piano Casa” ci poteva essere per accelerare lo sviluppo delle energie rinnovabili ?
Sarebbe stato sufficiente togliere il limite di 1000 m2 .....

Ma poi, che ne facciamo delle centrali nucleari ?


Meglio non far sapere agli italiani che possono avere l’energia elettrica gratis ....

lunedì 18 gennaio 2010

Terremotati.

Dopo il sisma disastroso che ha colpito il popolo haitiano, l’ Italia manda i soccorsi :

la portaerei Cavour pronta a partire !


Altri 1.500 milioni di euro, spesi inutilmente, e di cui non sappiamo cosa fare !

Quando cominceremo a farci rimborsare dai nostri irresponsabili amministratori ?