Nascono
come funghi, in molte città d'Italia, chioschi che erogano la
stessa acqua del rubinetto,
ma con un accento ecologico. Il cittadino va con le sue bottiglie
(risparmia plastica da riciclare), le riempie e se le porta a casa.
Illuso, ma felice.
Illuso,
perché l'acqua è quella che sgorga in casa : qualche volta è
refrigerata o gassata, ma è esattamente la stessa !
La
fatica è inutile : se si preferisce fresca basta mettere l'acqua del
rubinetto nel frigo. Forse, l'aggiunta di CO2 può attirare qualcuno.
Attenzione,
però : sarebbe meglio non tenerla in casa più di 2÷3 giorni,
altrimenti si moltiplicano i germi e fa male. Quella del rubinetto,
invece, è sempre fresca e potabile. Chi decide di berla, non ha
bisogno dei chioschi...
Ma
com'è l'acqua del rubinetto ?
L'intenso
uso di pesticidi va ad inquinare irreparabilmente l'acqua potabile,
che noi beviamo.
In
Italia ci sono milioni di persone costrette
a comprare l'acqua minerale perché l'acquedotto viene alimentato con
acque reflue o peggio : ovvero, con
le acque dei fiumi e dei laghi dove confluiscono tutti gli scarichi
industriali, agricoli e civili del Paese.
Sono
depurate, è vero, ma contengono ancora una miriade di sostanze
velenose, ai
limiti della normativa.
L'acqua di Sassari, per esempio, è così. Ma anche l'acqua di
moltissime città italiane.
Spesso
il sindaco viene costretto, sulla base delle analisi effettuate, a
emanare ordinanze per vietare l'uso alimentare dell'acqua, perché
"non adatta al consumo umano", in quanto i residui
misurati, per molte sostanze, sono
superiori ai limiti di legge.
In
alcune città questo succede per mesi, ogni anno.
Si
costruiscono oleodotti e gasdotti che vengono dalla Russia o dal
Medio Oriente : ma per l'Uomo, l'acqua non è più preziosa del
petrolio ?
Perché
non fare acquedotti dalle Alpi alla Sicilia ?
L'acqua
minerale, ormai, costa più della benzina, per cui ci sarebbe un
risparmio considerevole per ogni famiglia.
Senza
contare i miliardi di bottiglie di plastica inquinante e i milioni di
TIR carichi di acqua, in giro per le strade del Belpaese.
Nelle
acque cittadine, derivate
dai fiumi e laghi, si
possono trovare :
a)
interferenti endocrini : sostanze di origine naturale o sintetica,
derivati dai farmaci, dai detergenti industriali, dai diserbanti,
dalla produzione di vernici, plastiche e cosmetici e di molti altri
prodotti.
b)
tutte le porcherie presenti negli scarichi di paesi e città
(detersivi, scarichi dei bagni, con il loro carico di veleni presenti
negli alimenti e nei medicinali assunti da milioni di persone, ecc.)
c)
scarichi industriali (migliaia di sostanze chimiche, rifiuti
radioattivi, ecc.)
d)
scarichi agricoli (centinaia di pesticidi e concimi chimici, rifiuti
delle stalle, ecc.)
e)
in tutti i fiumi hanno trovato perfino la droga.
Anche
se depurata e filtrata, queste sostanze non si eliminano mai del
tutto.
Il
Rapporto
nazionale Pesticidi nelle acque
che l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale
redige sulla base delle informazioni fornite dalle Agenzie Regionali
(ARPA) per la protezione dell’ambiente, afferma che ci sono
pesticidi nel 67,0% dei punti di campionamento delle acque
superficiali e nel 33,5% di quelle sotterranee (con
anche 55 sostanze diverse
in un singolo campione).
In
alcune regioni sono oltre il 90%.
Bevete
l'acqua del sindaco : è buona e fa bene !
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