Viene
chiamata così una capanna, spesso più
grande delle altre,
con un sedile alla base del muro circolare. Si trova in molti
villaggi nuragici. Al centro c'è, quasi sempre, un
focolare.
Chi
ci si riuniva ?
Secondo
l'archeologia ufficiale, ci si riunivano i capi del villaggio, o di
tutto il circondario.
Può
darsi, due÷tre volte all'anno. Ma per il resto del tempo era
sicuramente adibita ad altro.
Nel
periodo nuragico si viveva e si lavorava all'aperto. Ma quando
pioveva, o d'inverno
con il freddo,
lavorare all'aperto era impossibile.
Allora
gli abitanti del villaggio si ritrovavano tutti nella “capanna
delle riunioni”. Al centro, un bel fuoco acceso riscaldava
l'ambiente e lo illuminava : tutt'intorno, sedute, le persone
lavoravano e socializzavano.
Era
un laboratorio comune,
dove si potevano fare lavori comuni, oppure personali. Tessevano,
cucivano stoffe e abiti, intrecciavano cesti e recipienti di ogni
genere.
Si
chiacchierava, si spettegolava, si
raccontavano storie,
si cantava sempre, canti di festa e licenziosi.
Ci
si divertiva.
Si
insegnava ai bambini,
che imparavano lavorando e giocando.
Come
in tutte le Civiltà, antiche e moderne, di tutto il mondo.
Nelle
Marche, nel 2016 c'è stato il terremoto. Un anno dopo, gli abitanti
rimasti nei paesi-villaggi sono andati ad abitare nelle
casette-capanne
di legno, predisposte dal governo. Ma era già arrivato il freddo e
la gente intristiva nelle baracche, piccole e anguste : molte le
persone sole, molte le famiglie con solo due o tre componenti. Tutti
sentivano il bisogno di socializzare, parlare con i compaesani,
ritrovarsi insieme in un luogo spazioso.
E
hanno chiesto una "capanna
delle riunioni"!
Un
capannone per stare insieme,
per giocare a carte, per fare lavori di artigianato al coperto, per
non sentirsi soli.
Ecco
l'importanza e la funzione della Capanna
delle riunioni
nel villaggio nuragico.
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