I
primi ominidi, 2÷3 milioni di anni fa, mangiavano già i cereali :
si è visto dall'usura dei denti.
(Se
non ci credete, provate a mangiare pannocchie di granoturco
arrostite...)
L'uomo,
come gli erbivori, mangiava ogni tipo di erba. Nel senso che la
parte principale e preponderante del suo pasto era costituita da
vegetali. Ma non solo
l'erba : anche i semi che conteneva. E soprattutto nei semi trovava
le proteine e le altre sostanze necessarie per vivere.
Da
sempre l'uomo è vissuto (per migliaia di anni) di
allevamento* e raccolta
di vegetali spontanei. Almeno dove era possibile : erano necessari
gli ampi spazi della Sardegna, piuttosto che il delta del Nilo, dove
era essenziale,
invece,
un'agricoltura intensiva.
Dopo
la scomparsa dei grandi mammiferi, la caccia ai piccoli animali
diventa più problematica : ci vuole troppo tempo e troppa fatica.
Ecco
allora che si sviluppa, in maniera generalizzata,
l'allevamento.
Con
gli animali più grossi si era affermata anche la tecnica della
conservazione (essiccatura della carne, affumicamento, fermentazione,
salagione, ecc.)
Si
mangiava, quando era possibile, tutto crudo.
La
prima funzione della cottura
è stata quella di rendere commestibili gli alimenti che non si
potevano mangiare crudi.
Gli
uomini sono sempre stati onnivori.
Prima
dell'uomo, esistevano anche scimmie onnivore.
La
caccia era sufficiente finché c'erano i grossi animali. Con la fine
dell'ultima glaciazione l'uomo si è ritrovato a dover cacciare
animali di taglia medio-piccola. Allora, forse, ha preferito allevare
gli animali per il suo sostentamento.
L'uomo mangiava
anche i semi, di ogni tipo (non solo cereali), in genere crudi.
I
cereali sono stati consumati da sempre (e non dall'avvio
dell'agricoltura).
Si
raccoglievano i semi selvatici, perché si potevano conservare
essiccati. Si mangiavano cotti nelle minestre, con verdure, ecc.
Nessuno
mangiava il pane, eccetto nelle
società schiaviste, fino alla diffusione delle macine e
dei mulini (in pratica, fino al Medioevo).
I
contadini indipendenti sono stati sempre, in Europa, la maggioranza
della popolazione.
La
varietà dell'alimentazione è sinonimo di buona salute e longevità.
Infatti,
nelle zone dove era più sviluppata l'agricoltura, l'Uomo ha perso
altezza, vigore fisico e salute.
La
drastica riduzione delle varietà coltivate oggi potrebbe, in
prospettiva, dar luogo a crisi alimentari gravissime.
Flandrin-Montanari.
Storia dell'alimentazione. Laterza
*
Secondo me, l'allevamento degli animali è nato con l'Uomo.
Infatti,
durante la caccia era facile imbattersi in cucciolate di ogni tipo :
si catturavano i piccoli animaletti e si nutrivano per farli
crescere.
Qualche
volta succedeva che alcune specie (cani, pecore, capre, ecc.) si
affezionavano agli uomini e si riproducevano in cattività.
Era
nato l'allevamento.
Anche
le tribù nomadi portavano gli armenti al seguito : carne fresca
sempre disponibile.
Mentre
la caccia apportava soltanto il 10% del cibo necessario per vivere.
Per
di più era faticosa e sempre aleatoria.
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