Tempo
fa, si è tenuta in tutta Italia una giornata per prevenire i danni e
le morti dovute alle "calamità naturali".
A
Sassari è stato illustrato ai cittadini come proteggersi dai terremoti
(!), dalle alluvioni e da uno tsunami (!!!).
Ma
non dagli incendi...
In
un Paese moderno, non si dovrebbe più scappare per proteggersi da
tali eventi naturali. Fuggire, quando piove, se si abita in un
seminterrato o in una casa costruita
sul letto di un fiume,
non risolve il problema.
Infatti,
quando l'alluvione capita di notte, mentre si dorme, si contano i
morti.
Il
problema, invece, è a monte : non
ci devono più essere persone che vivono nei piani interrati,
nelle case costruite (anche legalmente!) nelle zone alluvionali, o in
case fatte di pietra e
terra in zone sismiche
di primo grado.
Mentre
oggi, la Protezione Civile arriva
dopo che il disastro
è avvenuto.
L'Italia
non è un Paese Civile.
La
Sardegna è fortunata
:
-
non è zona sismica
-
i comuni a rischio di frane e alluvioni sono pochissimi (e se ci
fosse un minimo di prevenzione non ce ne sarebbe neanche uno)
-
lo tsunami ha una probabilità di accadere molto vicina allo
zero.
Purtroppo,
anche nella nostra Isola il rischio esiste : ed
è il fuoco e il vento. Se
ne parlerà, si spera, l'anno prossimo...
Dalla
Protezione Civile, sulla base della sua grande esperienza sul campo,
ci si aspetterebbe anche delle proposte concrete da girare al
governo, per far sì che tante tragedie non accadano più.
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