martedì 13 dicembre 2022

Agricoltura e Clima.

 

Si lamentano anche gli agricoltori : - Le stagioni non ci sono più ! -

In effetti, se i raccolti sono buoni o cattivi, dipende dal tempo che fa.

Il Clima varia sempre, sia a livello globale, sia soprattutto a livello regionale. La Temperatura è importante, ma lo sono anche le piogge, il vento, ecc.

Se il Clima cambia progressivamente, il mondo vegetale è in grado di adattarsi in modo sorprendente.

Le variazioni rapide e che avvengono in tempi brevissimi sono più pericolose, perché non consentono l'adeguamento delle colture.


Una ricerca sostiene, perfino, che l'aumento della CO2, nell'ultimo secolo, abbia causato un impoverimento delle sostanze nutritive presenti negli alimenti coltivati...

Sicuramente questo può essere vero (la povertà nutritiva), ma la causa non sarebbe da attribuire, più logicamente, al fatto che i terreni super-sfruttati non hanno più nutrienti perché ormai assorbiti dalle monocolture ripetute ossessivamente nel tempo ?

Una volta si facevano le rotazioni quadriennali, si faceva riposare il terreno e si concimava con il letame : oggi, non si fa più !

E gli alimenti contengono soltanto Azoto, Fosforo e Potassio ; in più, sono saturi di pesticidi : il loro consumo è la principale causa delle malattie moderne.


La CO2 non è dannosa per l'uomo, mentre è superlativa per le piante. Quindi anche per i raccolti.

Secondo uno studio globalizzato, la produzione agricola aumenta del 5% per ogni grado di riscaldamento, a parità di superficie coltivata.

Le coltivazioni si possono, inoltre, estendere più a Nord (di 200 km, per ogni grado, soprattutto in Canada e in Russia), con un aumento notevole della superficie coltivabile e della produzione : il caldo, unito all'aumento della CO2, favorisce la fotosintesi e quindi avremo più cibo.

Oltre al notevole risparmio sul riscaldamento invernale delle case di abitazione.

Allora, perché c'è questo esagerato e inutile allarme ?

La risposta potrebbe essere sempre la stessa : poiché a guadagnarci sarebbe soprattutto la Russia, allora anche se positivo, il riscaldamento globale diventa dannoso.

La scienza asservita alla politica...

Con 1,5 °C di riscaldamento globale, unito a un contemporaneo aumento della CO2 nell'atmosfera, si avrebbe un aumento medio del 7÷8% della produttività agricola mondiale.

Ricordate la fotosintesi clorofilliana ? 

Questo processo trasforma la CO2 in sostanza organica (principalmente carboidrati), che è alla base della vita sulla Terra.

La nostra alimentazione è composta per il 50÷60% da cereali (grano, riso, mais, ecc.).

Il riscaldamento globale (con l'ampliamento della superficie agricola), potrebbe comportare un aumento della produzione agricola alimentare, anche del 25%.

Più CO2 significa, quindi, più alimenti prodotti.


In fin dei conti, il cambiamento climatico potrebbe essere un fattore altamente positivo...

Allora perché lo stiamo trasformando in tragedia ?

Per motivi politici, più che reali.

Il suddetto riscaldamento globale di 1,5 °C sposterebbe più a Nord la produzione cerealicola, di circa 300 km : considerando la geografia della Terra, si avrebbe un ampliamento notevole dei terreni agricoli coltivabili in Canada e, soprattutto, in Russia (pensate a una fascia di 300 km, per tutta la lunghezza della Siberia...)

Ciò comporterebbe, come conseguenza, una modifica sostanziale della produzione agricola mondiale.

Chi produce grano vedrebbe aumentare il suo peso politico nel Mondo.

L'"arma alimentare" potrebbe rivaleggiare con l'"arma militare"...

Si potrebbe avere uno spostamento dell'equilibrio mondiale dagli USA alla Russia...

Non dovrà succedere, mai !

Anche a costo di distruggere l'economia europea e la vita di un miliardo di persone...

Anche la guerra in Ucraina fa parte di questa filosofia egemonica mortale.


Continua ...

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