La
gente è sempre vissuta nelle grotte. Sono famose quelle di Matera,
di Cassino, della Cappadocia, ecc. Alcune sono anche in Sardegna.
Le
grotte naturali sono state il rifugio dell’Uomo primitivo,
soprattutto nei paesi più freddi.
Perché
l’uomo viveva nelle caverne ?
Perché
la grotta rappresentava un rifugio sicuro, a temperatura costante
(15 °C), in profondità. Sia d'estate, che d'inverno.
Poiché
la caverna era buia anche di giorno, l’Uomo viveva sempre fuori,
all’aria aperta.
Davanti
all’ingresso accendeva il fuoco per cucinare e per scaldarsi ;
sotto una tettoia, quando pioveva o faceva freddo.
Rientrava
nella caverna soltanto per dormire : la temperatura costante e confortevole dell’interno, gli garantiva
sicurezza e, soprattutto, salute.
Se
la caverna aveva un “camino” naturale, poteva anche accendere il
fuoco, che procurava calore e anche un po’ di luce.
Ma
le caverne erano poche …
Allora,
fin dai tempi più antichi l'Uomo, in molte zone del Mondo, ha
scavato nella roccia tenera numerose grotte, che costituirono dei
veri e propri centri abitati rupestri.
(Puglia,
Basilicata, Sicilia, Marche, Sardegna, Turchia, per ricordare quelle
più vicine a noi).
Le
indagini fatte a Matera hanno dato la certezza assoluta che le grotte
furono abitate, ininterrottamente, dal Neolitico al Medioevo, fino
all'epoca recente. In alcune zone, sono ancora abitate.
Perché
non in Sardegna ?
Ricordo
che, quando ero bambino, la metà degli abitanti del mio Paese viveva
nelle "Grotte". Molti ci abitano ancora...
Scavate
nella roccia, avevano soltanto la facciata in muratura, dove erano le
porte e le finestre.
Calde
e asciutte, erano situate dentro una parete rocciosa esposta a Sud.
Come
le Domus de Janas, in Sardegna...
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