Non si può interpretare un
insediamento come Monte Baranta, senza chiedersi come
vivessero i nostri antenati e quali fossero le loro necessità.
Si viveva e si lavorava
all’aperto, sempre. Sia perché all’interno delle capanne
era buio, sia perché non c’era spazio a sufficienza.
Si viveva senza luce artificiale,
perciò tutto doveva essere fatto nelle ore diurne. Ma vivere
fuori, nello spazio antistante le capanne del villaggio, era
impossibile durante la stagione fredda. Il vento, che in
Sardegna soffia molto spesso e in tutte le stagioni, rende difficile
vivere e lavorare all’aperto, a volte, perfino durante l’estate.
Sulla sommità della collina di Monte Baranta soffiava, d’inverno,
un vento micidiale : era
necessario, quindi, un doppio riparo : per il
vento freddo e per la pioggia.
La Sardegna era, inoltre,
coperta da boschi secolari, che non potevano essere
tagliati, se non con il fuoco. (Questo perché non c’erano attrezzi
adatti di metallo, ma solo di pietra e di legno).
E con il fuoco si ricavavano
pascoli per le greggi.
Quindi il fuoco era, all’epoca,
un potente alleato. Ma anche un pericoloso “nemico”, se
talvolta sfuggiva al controllo degli uomini.
Durante le estati calde e siccitose (il clima era simile a quello odierno), il rischio di
restare intrappolati tra le fiamme era, se non molto alto,
sicuramente esiziale.
Ecco allora, la necessità di un luogo
alto (funzione Torre), da dove poter
sorvegliare tutto il circondario, per dare l’allarme in tempo e
mettere in salvo la popolazione e gli animali.
La superficie del terreno intorno
al villaggio si teneva pulita dagli alberi di alto fusto e dalle
erbacce (con il calpestio di transito e con il pascolo degli
animali).
Ma quanto si poteva pulire ? Forse
20 metri, non di più.
Quando brucia un albero, il vento può
lanciare le esche a oltre 100 metri di distanza !
Perciò, l’incendio non si poteva
bloccare se non con un muro (Muraglie) o con le pareti piene e
senza aperture di un Nuraghe.
La Muraglia,
tenuta pulita esternamente (senza alberi), poteva servire
egregiamente per arrestare il fuoco, proteggendo gli abitanti
del villaggio.
Infatti, sia a Monte Baranta, che a
Monte Ossoni (Castelsardo), l’esterno della Muraglia era
parzialmente utilizzato, e l’assidua frequentazione era sufficiente
per tenerlo privo di vegetazione.
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