Recentemente ho pagato l’IMU, e
quando ho fatto i conti c’era scritto che bisognava arrotondare
all’euro la cifra da versare.
Ma in che modo ?
La Circolare numero 3/DF ha fugato
ogni dubbio.
Infatti, il documento del Dipartimento
delle Finanze del Ministero dell’economia e delle finanze (!) dice
testualmente, richiamando la Finanziaria 2006,
a pag. 36: “il pagamento dei tributi locali deve essere
effettuato con arrotondamento all’euro per difetto se la frazione è
inferiore a 49 centesimi, ovvero per eccesso se superiore a detto
importo“.
Cioè, fino a 49 centesimi ci vengono
scontati. Se il decimale è tra 49 e 100 devono essere arrotondati
per eccesso all’unità superiore.
Mi sono meravigliato : la
maestra mi diceva sempre (ma era il secolo scorso!) che l’unità è
fatta da 100 centesimi. Che il governo abbia cambiato la
matematica, magari inserendo le nuove regole nella Costituzione ?
Per essere equo e corretto,
l’arrotondamento non deve favorire nessuno : 50 e 50 fa si che, una
volta ci rimette il cittadino, una volta lo stato : ma alla lunga
tutto si pareggia.
Invece, se 49 sono a favore del
cittadino, evidentemente gli altri 51 sono per lo stato.
Ho scoperto, navigando su Internet, che
questo modo di fare si chiama “arrotondamento del banchiere”.
Che sia un segno dei tempi ?
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