lunedì 6 gennaio 2020

Muratura dei Nuraghi.


La muratura dei Nuraghi è stata realizzata con grosse pietre disposte a secco e con i vuoti riempiti di terra.
Naturalmente, la scelta e la selezione delle pietre più adatte veniva fatta durante la raccolta, con lo scopo di limitare il più possibile gli interventi di lavorazione troppo onerosi.

1. La lavorazione delle pietre serve per eliminare tutte le asperità che non permettono un loro corretto posizionamento nel muro.
Nei Nuraghi, dopo le prime due÷tre file, le pietre sono generalmente sbozzate su cinque facce, in maniera più o meno grossolana.
Tale lavorazione era necessaria per ottenere i corsi orizzontali regolari e di spessore costante, che sono la caratteristica della maggioranza dei Nuraghi.
a) Le due facce superiore e inferiore si spianavano per ottenere un corretto piano di appoggio.
b) I due fianchi laterali dovevano essere all'incirca verticali, per combaciare con i conci adiacenti.
c) La faccia esterna era quella lavorata meglio, sempre. La perfezione della scarpa ne è la prova.

2. Il Maestro muratore usava :
a) la mazza, fatta con la stessa roccia usata per il muro o più dura, che serviva per sbozzare grossolanamente il masso ;
b) la mazzetta, in pietra dura, per rifinire le facce quando era necessario.
Il lavoro era sempre duro e faticoso.
I conci lavorati con la mazzetta e lo scalpello (di ferro!), sono sempre recenti.

3. Ponteggio esterno : poteva servire per agevolare il posizionamento delle pietre, per ritoccare la faccia esterna dei conci e per rifinire la scarpa.
(E anche per evitare incidenti)

4. Fondazione :
a) generalmente su roccia, che doveva essere ripulita e grossolanamente spianata (anche verso l'interno), per evitare lo scivolamento delle pietre ;
b) su terra, che doveva essere scavata fino a trovare uno strato compatto che potesse sopportare il notevole peso del Nuraghe.
A volte, poteva essere necessario costruire una platea di fondazione più larga, su cui edificare la muratura dell'edificio.
Un'errata realizzazione della fondazione poteva compromettere, in modo irreversibile e per sempre, la stabilità dell'opera.
(Come disse Bonanno detto il Pisano, quando stava costruendo la Torre di Pisa : "Risparmiamo sulle fondazioni, tanto non se ne accorgerà mai nessuno ...")

5. Forma a tronco di cono, che terminava, superiormente, con una terrazza accessibile.
Colpisce la bellezza della forma conica, con la scarpa (inclinazione del muro esterno) sempre perfetta in tutti i Nuraghi !
In genere, è stata realizzata arretrando le pietre di qualche centimetro.
Denota l'uso di attrezzi, filo e/o pali inclinati. Svela anche conoscenze geometriche e grande senso pratico.

6. Muratura con sassi medio-grandi, a formare corsi orizzontali abbastanza regolari. Con l'altezza, le pietre diminuiscono di grandezza. Sono più piccole anche quelle dei Nuraghi costruiti sulla sommità di un colle.

7. Vuoti fra le pietre riempiti di malta di terra.
L'impasto di terra non vegetale, in cui si possono affogare anche pietre più piccole e residui di lavorazione (sabbia grossolana), viene usato per riempire gli spazi vuoti tra le pietre della muratura. Nel momento in cui si asciuga (evapora l'acqua) assume una consistenza dura, quasi pietrosa : come si può osservare, per esempio, nei Nuraghi dove sono appena franate le pietre (nuraghe Orolio), oppure all'esterno del nuraghe Losa.
La malta può avere, oltre a quella costruttiva, una funzione volta a impedire il passaggio di aria e freddo (isolamento termico) ; il passaggio di animali (topi, lucertole, formiche, ecc.) ; inoltre, impedisce all'acqua della pioggia di penetrare nel Nuraghe.

8. La larghezza del muro, per questioni statiche, dovrebbe essere pari a (circa) un quarto dell'altezza.
(5 metri x 20 metri di altezza)
Per ottenere questo è necessario che tutto lo spessore del muro abbia una resistenza sufficientemente elevata : questo fatto esclude il cosiddetto "doppio guscio", con riempimento di sassi piccoli e terra.
Se si osserva bene, non esiste alcun Nuraghe fatto con questi criteri.
Il peso, infatti, graverebbe quasi esclusivamente sul muro esterno e su quello interno, provocando carico di punta, rotture, spanciamenti e crolli.
La muratura deve essere uniforme e interconnessa per tutto lo spessore del muro.
Ed è così che è stata realizzata, sempre.

9. Ogni pietra, sia del paramento esterno che del riempimento, deve essere disposta in modo tale da presentare fin da subito la massima stabilità (ottenuta facendo in modo che le pietre abbiano il maggior numero di punti di contatto possibile). Ciò significa che, durante tutte le fasi di costruzione del muro, è necessario avere cura di posizionare le pietre in modo ordinato e regolare, così da evitare il generarsi di forze interne che possano amplificare l’azione di spinta verso lo spanciamento. 
Per concludere è opportuno sottolineare la necessità che le pietre del paramento esterno siano di dimensioni adeguate. L'uso di elementi di piccola pezzatura, in questa parte del muro, può compromettere la stabilità dell'intera opera.

10. Giunti.
Nella realizzazione del muro ogni Maestro muratore opera in modo tale da sfalsare, quanto più possibile, i giunti verticali che si formano tra un elemento e l'altro nei diversi strati di pietra. Questo particolare accorgimento ha lo scopo di consentire una migliore distribuzione dei carichi nel muro, che risulta così più solido e privo di quei punti di debolezza costituiti da allineamenti di giunti verticali che possono essere dannosi anche in conseguenza degli assestamenti a cui la struttura è naturalmente soggetta.


 
(a Monte d'Accoddi, per esempio, non è stato fatto ...)

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