martedì 22 gennaio 2019

Storia dell'alimentazione.


I primi ominidi, 2÷3 milioni di anni fa, mangiavano già i cereali : si è visto dall'usura dei denti.
(Se non ci credete, provate a mangiare pannocchie di granoturco arrostite...)
L'uomo, come gli erbivori, mangiava ogni tipo di erba. Nel senso che la parte principale e preponderante del suo pasto era costituita da vegetali. Ma non solo l'erba : anche i semi che conteneva. E soprattutto nei semi trovava le proteine e le altre sostanze necessarie per vivere.
Da sempre l'uomo è vissuto (per migliaia di anni) di allevamento* e raccolta di vegetali spontanei. Almeno dove era possibile : erano necessari gli ampi spazi della Sardegna, piuttosto che il delta del Nilo, dove era essenziale, invece, un'agricoltura intensiva.
Dopo la scomparsa dei grandi mammiferi, la caccia ai piccoli animali diventa più problematica : ci vuole troppo tempo e troppa fatica.
Ecco allora che si sviluppa, in maniera generalizzata, l'allevamento.
Con gli animali più grossi si era affermata anche la tecnica della conservazione (essiccatura della carne, affumicamento, fermentazione, salagione, ecc.)

Si mangiava, quando era possibile, tutto crudo.
La prima funzione della cottura è stata quella di rendere commestibili gli alimenti che non si potevano mangiare crudi.

Gli uomini sono sempre stati onnivori.
Prima dell'uomo, esistevano anche scimmie onnivore.
La caccia era sufficiente finché c'erano i grossi animali. Con la fine dell'ultima glaciazione l'uomo si è ritrovato a dover cacciare animali di taglia medio-piccola. Allora, forse, ha preferito allevare gli animali per il suo sostentamento.

L'uomo mangiava anche i semi, di ogni tipo (non solo cereali), in genere crudi.
I cereali sono stati consumati da sempre (e non dall'avvio dell'agricoltura).
Si raccoglievano i semi selvatici, perché si potevano conservare essiccati. Si mangiavano cotti nelle minestre, con verdure, ecc.
Nessuno mangiava il pane, eccetto nelle società schiaviste, fino alla diffusione delle macine e dei mulini (in pratica, fino al Medioevo).
I contadini indipendenti sono stati sempre, in Europa, la maggioranza della popolazione.
La varietà dell'alimentazione è sinonimo di buona salute e longevità.
Infatti, nelle zone dove era più sviluppata l'agricoltura, l'Uomo ha perso altezza, vigore fisico e salute.
La drastica riduzione delle varietà coltivate oggi potrebbe, in prospettiva, dar luogo a crisi alimentari gravissime.

Flandrin-Montanari. Storia dell'alimentazione. Laterza


* Secondo me, l'allevamento degli animali è nato con l'Uomo.
Infatti, durante la caccia era facile imbattersi in cucciolate di ogni tipo : si catturavano i piccoli animaletti e si nutrivano per farli crescere.
Qualche volta succedeva che alcune specie (cani, pecore, capre, ecc.) si affezionavano agli uomini e si riproducevano in cattività.
Era nato l'allevamento.
Anche le tribù nomadi portavano gli armenti al seguito : carne fresca sempre disponibile.
Mentre la caccia apportava soltanto il 10% del cibo necessario per vivere.
Per di più era faticosa e sempre aleatoria.

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