martedì 23 febbraio 2016

Olio di palma.


Da molti anni è stato accertato che i principali acidi grassi che alzano il livello di colesterolo, aumentando i rischi di coronaropatia, sono gli acidi grassi saturi.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), sulla base di prove convincenti, afferma che il consumo di olio palmitico contribuisce a un maggiore rischio di malattie cardiovascolari.
Ricerche statunitensi ed europee confermano lo studio dell'OMS.

La composizione dell'olio di palma è molto ricca in acidi grassi saturi (in particolare fino al 50% di palmitico) che favoriscono l'ipercolesterolemia e l'arteriopatia.
I bambini sono particolarmente esposti ai danni dell'olio di palma, proprio perché esso è molto utilizzato per la produzione di prodotti dolciari, di cui i piccoli sono grandi consumatori. Basti pensare che una crema al cacao, molto diffusa, ne contiene tra il 20% e il 30%.
E' presente, inoltre, nelle merendine e in tutti i prodotti da forno.
L’olio di palma è utilizzato come ingrediente, perfino per la preparazione del latte artificiale per neonati e bambini, sotto la dicitura ingannevole di “oli vegetali”.
Anche rinomati (e costosi) cioccolatini, contengono olio di cocco e di palmisto (ancora meno pregiato del famigerato olio di palma) perché favoriscono la "scioglievolezza".

Studi scientifici evidenziano che il consumo abituale di olio di palma fa aumentare in modo significativo la concentrazione di grassi nel sangue, dal colesterolo ai trigliceridi.
Un altro elemento evidenziato è la maggiore presenza di colesterolo cattivo LdL nel sangue degli abituali consumatori di olio di palma, rispetto alle persone che impiegano altri grassi decisamente più salutari,
come l’olio extravergine di oliva.
Spesso, l'olio di palma viene utilizzato in forma esterificata dalle aziende alimentari e questo ne modifica (in peggio) il profilo lipidico, favorendo il danno cardiovascolare.
Il consumo di acido palmitico si associa all’incremento di citochine infiammatorie circolanti nel sangue.
È noto che gli stati di infiammazione cronica favoriscono lo sviluppo di numerose patologie,  tra cui le malattie cardiovascolari, il diabete e anche alcuni tumori.


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