martedì 31 gennaio 2012
Capitalismo distruttivo.
Con l’avvento dell’euro è iniziato un processo involutivo, che ha portato :
a) Alla diminuzione del potere d’acquisto di stipendi e pensioni ( il loro valore si è praticamente dimezzato ).
b) Alla chiusura di fabbriche a catena e all’aumento della disoccupazione.
c) All’aumento del Debito Pubblico ( spesso, con interessi a strozzo : 7%).
d) Allo smantellamento dello Stato sociale e delle conquiste di civiltà, ottenute con decenni di lavoro e di sacrifici.
Ovviamente, non è colpa dell’euro, ma di chi ha voluto queste regole distruttive per le Società, e favorevoli a uno schiavismo di nuovo tipo.
Paolo Barnard parla, in un suo libro, del più grande crimine contro l’Umanità.
Si sta realizzando, infatti, uno scellerato trasferimento di immense risorse, che passano dai cittadini che lavorano (e sono il 99%), verso delle “fantomatiche banche” (e i loro azionisti, che sono l’1%), non giustificato da alcuna motivazione, né economica, né sociale.
Penso che, quando le regole siano palesemente sbagliate, ammetterlo e cambiarle sarebbe un atto di giustizia sociale.
Ma come i medici, che sono stati catechizzati dalle multinazionali del farmaco e non sanno più guarire i malati, così gli economisti (e i politici) sono stati “indottrinati” dalle multinazionali bancarie.
E nessuno ragiona più con la propria testa.
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