sabato 23 maggio 2009

Parata del 2 giugno.

Il ministro La Russa annuncia che il milione di euro (!), risparmiato nell’organizzazione della parata militare del 2 giugno, sarà devoluto per la ricostruzione in Abruzzo.
Si stanziano cento milioni di euro per la ( inutile ) parata militare, e poi si fa finta di risparmiarne uno : tutta propaganda gratis.
Invece no, signor ministro : non abbiamo risparmiato un milione di euro, ma ne abbiamo sprecati 99 !
Si doveva, invece, annullare la parata e devolvere a L’Aquila tutti e cento.

Non è una “parata”, ma un autogol.

martedì 19 maggio 2009

Ponti d'Italia.


Un ponte è crollato sul Po.

Non un ponticello qualsiasi, ma un ponte sulla storica via Emilia che collega Piacenza con la Lombardia. E’ crollato durante la recente piena del Po, ma non è crollato a causa della piena del Po, come vogliono farci credere. Il fiume fa il suo dovere e porta l’acqua verso il mare, anche quando piove un po’ di più.
E un ponte, non deve resistere anche alle piene più eccezionali ?
E poi, non è crollata la parte del ponte in mezzo al fiume, sotto la spinta impetuosa dell’acqua, ma una sua parte periferica, quasi fuori dall’alveo.

Quel ponte è crollato perché in Italia ci sono strutture ( soprattutto alcune di quelle costruite nell’immediato dopoguerra ), ormai vecchie e logore. Strutture che sono, a volte, obsolete e che andrebbero controllate una per una, e rinforzate o ricostruite, se necessario.
Tutto invecchia nel mondo, e muore : non solo gli esseri viventi, ma anche le cose costruite dall’uomo.
La sicurezza richiede attenzione continua e manutenzione costante.

Il Po, nei millenni, ha letteralmente creato la pianura padana con i detriti erosi e franati dalle Alpi.
Le piogge non c’entrano : un ponte è fatto per resistere alle piene di un fiume e per permettere alla popolazione di attraversarlo con sicurezza.
Senza una manutenzione rigorosa e responsabile, fino a quando possiamo fidarci ?
Un’Italia che non riesce a evitare che Venezia vada sott’acqua, o ad impedire che si costruisca sulle pendici del Vesuvio ( per fare soltanto due esempi conosciuti da tutti ), quali garanzie può dare ai suoi Cittadini ?
Non sarebbe ora, nel XXI secolo, di passare dalla “Protezione Civile” ( che interviene solo dopo le tragedie che sconvolgono il Paese ), alla Prevenzione Civile”, che dovrebbe evitare che le sciagure si ripetano ?
E bisognerebbe anche far presto. Altrimenti di ponti, in Italia, ne resterà uno solo : quello del 1° maggio !

sabato 16 maggio 2009

Le api sono tornate !

Nonostante l’inverno appena trascorso sia stato il più freddo e il più lungo degli ultimi anni, le api si sono svegliate con un mese di anticipo.
Fin dai primi di marzo, durante ogni giornata di sole, c’era un frenetico andirivieni nell’apiario.
Il ronzio, festante, era tornato.
E con esso è iniziata la nuova stagione, piena di sciami e di miele.

Avevo soltanto due alveari, il primo marzo : ora, dopo appena due mesi, sono diventati .... venti !!
Che siano tornate anche le api scomparse, negli anni passati ?
Tutte le famigliole hanno costruito la loro casetta, al completo. Molte stanno già raccogliendo il miele per l’apicoltore.
Tutte le regine sono rientrate dal volo nuziale : nessuna è .... scomparsa.
E’ festa nell’apiario.

Sembra che le api non siano tornate solo in Sardegna, ma anche nella pianura padana e in altre regioni d’Italia.
Come un fiume in piena, laboriose e inarrestabili.
Che sia stato il blocco dei neonicotinoidi, attuato dallo scorso anno ?
Quale che sia la causa ( da indagare e confermare ), il risultato è stato sorprendente.

Adesso speriamo che :
1) il blocco degli insetticidi dannosi venga riconfermato ;
2) si renda la legislazione più restrittiva, per impedire che vengano immesse sul mercato ( anzi, in definitiva, nei prodotti che mangiamo ), sostanze chimiche senza un’adeguata garanzia di sicurezza.

L’ape, sentinella dell’ambiente, è sempre lì a vigilare.
La fine del mondo, per ora, è rimandata.

domenica 3 maggio 2009

Libertà di stampa.

Anche quest’anno, l’Italia è scesa nella classifica Freedom 2009, per la libertà di stampa.
E’ il settimo anno consecutivo che, lentamente ma inesorabilmente, la libertà di informazione
viene ridotta nel nostro paese.
Siamo sempre oltre il 70° posto : nel gruppo dei paesi “parzialmente liberi” e siamo, finalmente, ultimi in Europa.

Da notare nella classifica, il forte balzo in avanti delle Maldive promosse tra i paesi più liberi : che i giornalisti siano andati tutti in vacanza ?